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Introduzione:

Voltaire affermava che l'amore attacca "la testa, il cuore e il corpo". Ma quali sono i veri segnali dell'innamoramento? Scopriamolo insieme esplorando le fasi e le reazioni chimiche che caratterizzano questo potente sentimento.

Quando diciamo che il nostro cuore batte all’impazzata, sentiamo le farfalle nello stomaco, le nostre mani sudano, il cervello con le sue componenti chimiche scatena vere e proprie reazioni

Indice degli argomenti

  1. Perché amiamo?
  2. Le fasi dell'amore
  3. L'amore è cieco?

1. Perché amiamo?

L’antropologa Helen Fisher, studiosa dei comportamenti umani, studia l’amore da circa trentacinque anni e nel suo libro Why We love: The Nature and Chemistry of Romantic Love prova a descrivere scientificamente il meccanismo che genera l’attrazione, le alterazioni fisiologiche tipiche dello stato di innamoramento e le ragioni per cui uomini e donne si innamorano in risposta a stimoli diversi.

L’amore che noi definiamo come emozione è in realtà un impulso, un impulso potente quasi quanto quello che ci fa provare fame, sete, sonno.

Quando ci innamoriamo, infatti, si attivano delle aree ben precise del nostro cervello: l'insula mediale, la corteccia cingolata anteriore, l'ippocampo e parti dello striato e del nucleo accumbens, che insieme costituiscono le regioni centrali del sistema di ricompensa. Ognuna di queste aree, caratterizzate da una specifica biochimica, viene coinvolta nelle diverse fasi che attraversiamo durante una relazione.

2. Le fasi dell'amore

Fisher descrive l'amore attraverso tre fasi: desiderio, attrazione, e attaccamento. Ogni fase è caratterizzata da specifiche reazioni chimiche nel nostro cervello, che vanno dall'adrenalina, responsabile delle "farfalle nello stomaco", alla dopamina che ci fa sentire euforici e dipendenti, fino alla serotonina, che curiosamente diminuisce, facendoci ossessionare per la persona amata.

Desiderio

Nella prima fase facciamo esperienza del desiderio. Sono il testosterone (per gli uomini) e gli estrogeni (per le donne) a farci provare interesse verso qualcuno. 

Attrazione

Nella seconda fase, invece, quella dell’attrazione o del cosiddetto amore romantico, tre sono le principali potenti sostanze chimiche che si scatenano nel nostro cervello. Sono l’adrenalina, la dopamina e la serotonina a farci letteralmente sentire innamorati o ossessionati per la persona amata. L’adrenalina è l’artefice delle tanto care farfalle nello stomaco, delle mani sudate o del cuore impazzito. Contemporaneamente, elevate concentrazioni di dopamina comportano euforia, energia, insonnia, perdita di appetito e ci rendono dipendenti. Ciò è dovuto al fatto che la dopamina è una delle sostanze cruciali nel sistema di ricompensa e motivazione del cervello.

Opposto è il comportamento della serotonina, che riduce il proprio livello rispetto alla norma nella fase dell’infatuazione. Gli stessi livelli sono presenti nelle persone ossessivo-compulsive: il che spiegherebbe il motivo per cui passiamo quasi tutto il giorno a pensare al nostro partner.

Come se tutto questo non bastasse, quando ci innamoriamo la corteccia prefrontale, sede delle nostre facoltà di giudizio, si spegne. Grazie all’utilizzo della risonanza magnetica, infatti, è stato dimostrato come questa disattivazione si presenta quando viene mostrata a qualcuno la fotografia della persona amata, abbassando i livelli di critica e dubbio nei confronti della stessa. Non solo, anche le aree deputate al controllo della paura o sedi delle emozioni negative riducono la loro attività: perciò quando siamo innamorati ci sentiamo particolarmente felici.

Attaccamento

Infine, nella terza fase, detta fase dell’attaccamento, il senso di vicinanza e di contentezza che si provano a contatto con il partner iniziano a stabilirsi nel tempo. A permetterlo sono ormoni come l’ossitocina e la vasopressina entrambi stimolati dal contatto fisico. La vasopressina, inoltre, ci spinge ad essere monogami.

3. L'amore è cieco?

Pare che tale affermazione non sia solo un cliché o una chiacchiera da bar. All’inizio di una relazione siamo portati a idealizzare il nostro partner - sostiene Pat Mumby, PhD, co-direttore del Loyola Sexual Wellness Clinic e professore del Department of Psychiatry & Behavioral Neurosciences, Loyola University Chicago Stritch School of Medicine (SSOM). Non è un caso che si dica di aver perso la testa quando siamo innamorati. Dopotutto, pare che l’organo più erotico che abbiamo sia senza dubbio il cervello.

 


Ihealthyou Redazione
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