5' Lettura
L’allergia al lattice è la causa più comune di reazione allergica. Infatti, circa il 5% della popolazione mondiale soffre di questa patologia. Nonostante gli sforzi per la ricerca e la sostituzione del lattice con materiali anallergici, esso rimane prevalente in molti degli oggetti con i quali entriamo in contatto quotidianamente mantenendo, così, alta la probabilità per i soggetti allergici di entrarvi in contatto.
In questo articolo troverai:
L’allergia al lattice è una condizione nella quale il sistema immunitario reagisce in maniera anormale nei confronti di alcune proteine presenti nel lattice, un composto estratto dall’albero della gomma (Hevea Brasiliensis) utilizzato nella produzione di articoli come guanti, profilattici, gomme per automobili e molti altri. I motivi per cui il sistema immunitario riconosce queste proteine è, ad oggi, ancora non del tutto chiaro.1,2
I sintomi dell’allergia al lattice possono variare da leggeri a severi e includono:
I sintomi dell’allergia al lattice, in genere, appaiono da pochi minuti a poche ore dopo l’esposizione al lattice e la gravità dei sintomi dipende dalla sensibilità individuale e dalla quantità di lattice con la quale si è entrati in contatto.1,2
Le tipologie di allergia al lattice sono principalmente tre e differiscono tra loro per sintomi e gravità.
La reazione allergica IgE mediata, o reazione di ipersensibilità di tipo I, avviene quando, in seguito all’esposizione alle proteine del lattice tramite contatto o inalazione, vi è l’innesco di una risposta immunitaria mediata da alcuni anticorpi, chiamati IgE, che causa l’insorgenza dei sintomi. La reazione allergica di tipo immediato vede l’insorgere dei sintomi in un lasso di tempo molto breve, generalmente entro un’ora dall’esposizione.
L’intensità dei sintomi varia in funzione della sensibilità del soggetto e si possono avere manifestazioni cutanee o difficoltà respiratorie, più o meno gravi. In caso di contatto di cute o mucose con il lattice, i sintomi sono per lo più riconducibili a fenomeni cutanei, come l’arrossamento, la comparsa di lesioni e la formazione di pomfi infiammati. In caso di inalazione di particelle di lattice, invece, i sintomi sono, generalmente, difficoltà a respirare e forte asma.
Le particelle di lattice possono, inoltre, entrare nell’organismo attraverso la pelle e diffondersi nell’organismo, causando sintomi talvolta molto seri, come reazioni asmatiche violente, edema (ristagno di liquidi) in varie zone del corpo, sintomi gastrointestinali e orticaria generalizzata.
Chiamata anche “reazione di tipo IV”, la reazione allergica ritardata è una reazione cutanea causata dal contatto con gli additivi utilizzati durante la lavorazione della gomma, che generalmente contiene lattice. L’aggettivo “ritardata” proviene dal fatto che questo tipo di reazione si presenta normalmente dopo 1-4 giorni dal contatto con il lattice.
I sintomi sono generalmente limitati alla pelle e includono:
Lo shock anafilattico è la conseguenza in assoluto più severa dell’allergia al lattice che, se non trattata immediatamente, può portare conseguenze fatali. In genere, i sintomi insorgono rapidamente in seguito al contatto con il lattice, hanno andamento molto veloce e includono:3
In caso di sospetta allergia al lattice, è importante rivolgersi ad un medico specializzato in allergologia, per ottenere la diagnosi. L’iter diagnostico normalmente prevede la raccolta dei dati relativi al paziente e alla storia familiare, per poi procedere con un prick test, ovvero un test che prevede l’applicazione di una soluzione contenente i componenti del lattice sulla pelle dell’avambraccio per poi effettuare un'incisione cutanea e valutare se vi è l'insorgenza di una reazione allergica (rash cutaneo, arrossamento, prurito). Nel caso di positività al prick test, normalmente vengono effettuati esame del sangue approfonditi per confermare la diagnosi.2
Il lattice è contenuto in numerosi oggetti con i quali si viene a contatto quotidianamente, come ad esempio giocattoli contenenti gomma, profilattici, guanti per uso domestico, elastici, materassi, cuscini e molti altri.
Inoltre, il lattice è presente in molti oggetti che vengono utilizzati negli ospedali, rappresentando un rischio per operatori sanitari e pazienti. Perciò, individui allergici devono comunicare prontamente la loro condizione al personale sanitario prima di visite mediche o operazioni chirurgiche, in modo che possano essere adottate le dovute misure precauzionali.
Dal momento che alcune delle proteine contenute nel lattice sono contenute anche in alcuni frutti, circa il 30-70% delle persone con un’allergia al lattice può avere una reazione allergica nei confronti di:
Una visita dal medico allergologo consentirà di ottenere tutte le informazioni per evitare di incorrere, inconsapevolmente, in qualsiasi pericolo.3
Nonostante esistano alcune medicine in grado di ridurre i sintomi dell’allergia al lattice, non esiste una cura definitiva. L’unico modo per prevenire una reazione allergica al lattice, è evitare il contatto con qualsiasi oggetto che lo possa contenere.
Talvolta, in maniera inconsapevole, può capitare di venire a contatto con lattice e avere una reazione allergica, perciò, persone consapevoli di avere questo tipo di allergia, dovrebbero portare sempre con sé un autoiniettore di epinefrina, che serve come rimedio temporaneo in caso di reazione anafilattica.
Per reazioni meno severe, il medico può prescrivere antistaminici o cortisonici per ridurre la reazione allergica in caso di contatto accidentale con il lattice.1,2,3
Alcune persone hanno un rischio più elevato di sviluppare un’allergia al lattice, in quanto frequentemente esposte al contatto con oggetti contenenti lattice. Tra queste troviamo:
Anche persone con una storia familiare di allergie hanno un rischio più elevato di sviluppare allergia al lattice rispetto al resto della popolazione, a causa di fattori genetici non del tutto conosciuti.1,3