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La chemioterapia è fondamentale per fermare la diffusione e la replicazione delle cellule tumorali. Sebbene sia una terapia salvavita, è spesso difficile da accettare per alcuni effetti collaterali che può provocare. Tra questi vi è la perdita parziale o totale dei capelli, un evento che può essere difficile da sopportare, in un momento in cui si è già molto fragili dal punto di vista psicologico. Conoscere nel dettaglio il processo di caduta e ricrescita dei capelli, in caso di chemioterapia, può aiutare ad affrontare al meglio questa problematica.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
I farmaci chemioterapici sono in grado di attaccare le cellule tumorali e di impedirne la crescita. Queste cellule sono caratterizzate da una capacità di crescita molto rapida, che nel corpo umano ritroviamo solamente in poche altre tipologie di cellule, tra cui quelle del bulbo pilifero. Accade, quindi, che l’effetto di tossicità cellulare dei farmaci chemioterapici, che impedisce la crescita del tumore, vada ad attaccare anche i bulbi piliferi, determinando la caduta dei capelli e dei peli. A volte può succedere che vengano persi anche ciglia, sopracciglia e peli o peluria di tutto il corpo. In altri casi, si può verificare una blanda calvizie o un semplice diradamento dei capelli, infatti, l’effetto della chemioterapia, oltre ad essere molto soggettivo, è anche legato alla tipologia di farmaci utilizzati.1-3
Nella maggior parte dei casi la caduta dei capelli si verifica nel giro di qualche settimana dall’inizio della chemioterapia. Sono rari i casi in cui bastano pochi giorni per vederne l’effetto. Può succedere che i capelli inizino gradualmente a diradarsi o che la perdita avvenga a ciocche, che possono restare sul cuscino alla mattina dopo essersi alzati, sulla spazzola quando ci si pettina, o cadere quando si fa lo shampoo. È possibile che il processo duri per settimane o che si esaurisca in pochi giorni: tutte queste differenze non dipendono dall’efficacia o meno del trattamento, bensì dalle caratteristiche individuali di ogni essere umano.
In alcuni casi il cuoio capelluto può risultare anche dolente o infiammato.1-3 Si consiglia di riferire al/alla curante ogni reazione alla chemioterapia, in modo da affrontare i cambiamenti e/o i disturbi con consapevolezza e serenità.
Il momento della caduta dei capelli durante un percorso di chemiorerapia è uno dei più dolorosi. È fondamentale il supporto della famiglia e/o di professionisti della salute mentale (psicoterapeuti/psichiatri), per affrontarlo al meglio senza ignorare la sofferenza che inevitabilmente questo momento porta con sé. Deve essere inoltre di incoraggiamento il fatto che nella maggior parte di casi il processo di caduta dei capelli è totalmente reversibile, anche se alcune volte questi ricresceranno un po’ diversi da come erano in precedenza.1,2
Se la perdita di capelli è un fattore che provoca disagio, è possibile indossare parrucche, cappelli o turbanti adatti a proteggere la testa (ad esempio dal sole o dal freddo) e migliorare la reazione psicologica del rapportarsi con altre persone o vedersi con un aspetto diverso. Si consiglia di cercare la soluzione più adatta alle singole esigenze, liberando la mente da ogni possibile giudizio o preconcetto. Può essere d’aiuto il supporto di gruppi o associazioni di pazienti che, più di ogni altro, possono comprendere la delicatezza del momento che si sta attraversando.1,2,3
Alcuni studi recenti hanno ipotizzato che l’utilizzo della “cuffia refrigerata”, indossata durante l’infusione del trattamento chemioterapico, può aiutare a ridurre la perdita dei capelli. Questo perché si ipotizza che il freddo riesca a diminuire il flusso sanguigno sul cuoio capelluto e, quindi, a ridurre l’apporto di farmaci al bulbo pilifero, riducendo così gli effetti collaterali. Questa tecnica è molto utilizzata negli Stati Uniti nonostante il reale beneficio sia ancora da dimostrare, a fronte di un disagio ulteriore costituito dall’indossare una cuffia ghiacciata, per cui in Italia viene spesso sconsigliata.4,5
Non sono, ad oggi, disponibili rimedi farmacologici o ad uso topico che riescano ad evitare la caduta dei capelli in caso di chemioterapia.1,2 Si consiglia a tal proposito di consultare il parere del proprio medico.
La ricrescita dei capelli dovrebbe riprendere dopo circa 3 o 4 settimane dopo il termine della chemioterapia e nell’arco di 2 o 3 mesi dovrebbe essere già arrivata alla lunghezza di circa 5 cm. È fondamentale ricordare, però, che ogni situazione si evolve in modo diverso e in alcuni casi la ricrescita può riprendere anche durante il trattamento o può essere necessario più tempo.
Per migliorare la salute dei capelli si consiglia di non tingerli, non utilizzare prodotti aggressivi o troppo calore.1-3