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Gli effetti collaterali dell’immunoterapia possono destare preoccupazione prima o durante il percorso terapeutico. Per questo, comprenderli meglio può essere d’aiuto ai pazienti per affrontare i trattamenti con maggiore consapevolezza e senso di controllo della propria salute.
Ecco, quindi, di cosa parleremo in questo articolo:
L’immunoterapia è una metodologia terapeutica che agisce potenziando il sistema immunitario affinché reagisca contro le cellule tumorali. Questa azione di potenziamento, sebbene sia dedicata a questo specifico tipo di cellule, può portare il sistema immunitario a reagire erroneamente contro altre cellule sane del corpo umano, dando luogo ad alcuni effetti collaterali.
In generale i più comuni effetti collaterali sono:
Le risposte immunitarie sono molto dinamiche e hanno la capacità di modificarsi molto rapidamente. È difficile, quindi, prevedere se, quando e con quale intensità questi effetti collaterali si presenteranno durante il periodo di trattamento. Tutto questo, inoltre, può dipendere dalle condizioni fisiche dei pazienti, dalla tipologia di tumore e dalla sua aggressività, così come dal tipo di trattamento e dalla reazione del corpo alla terapia. Pertanto, è difficile definire uno standard, ma si ipotizza che circa il 20% dei pazienti che ricevono l’immunoterapia presenterà alcuni effetti collaterali.
Molti degli effetti collaterali dell’immunoterapia sono transitori, ma non si risolvono interrompendo la cura. Sarà, infatti, necessario attendere che le conseguenze negative che essa ha prodotto sul corpo cessino e ciò potrebbe richiedere del tempo. In alcuni casi la completa remissione avviene anche dopo qualche mese.1,2
È fondamentale segnalare al medico tutti i sintomi che si riscontrano durante o dopo i trattamenti di immunoterapia, benché possano sembrare di lieve entità. Il curante potrà così trovare la giusta soluzione per evitare che sopraggiungano complicazioni. Nella maggior parte dei casi, prima si interviene nella gestione degli effetti collaterali e migliori saranno i risultati per il paziente, che potrà quindi portare avanti la terapia.3,4
La scelta terapeutica di gestione sia della cura che degli effetti collaterali è legata alla soggettività del paziente, per cui è possibile definire solo caso per caso se sia opportuno o meno in presenza di effetti collaterali interrompere la terapia. È l’equipe medica che, valutata la situazione, sarà in grado di decidere sull’opportunità di proseguire o meno il trattamento ed eventualmente se sia utile, ad esempio, aggiungere alla terapia alcuni farmaci che, riducendo l’azione del sistema immunitario, siano in grado di limitare gli effetti collaterali.
L’equilibrio tra la gestione della patologia e il rischio/beneficio di una terapia è sempre molto delicato e solamente un medico esperto che conosca bene la situazione clinica complessiva del paziente può valutare la strategia migliore.5,6