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In quanto tempo si sviluppa un melanoma?

Scritto da Dott.ssa Paola Perria | 18-mar-2023 7.00.00

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Il melanoma è la più pericolosa tipologia di cancro della pelle. Si origina dai melanociti, le cellule che producono melanina. Spesso, ma non sempre, i melanomi si evolvono da nei già esistenti, in casi più rari possono svilupparsi nelle mucose, e persino nell’occhio. La diffusione del melanoma nel mondo è in aumento, i soggetti più a rischio sono persone di pelle chiara tra i 30 e i 60 anni. 

Ecco cosa troverai in questo articolo:

  1. Quando tempo impiega un neo a diventare melanoma?
  2. Come tenere traccia del cambiamento dei nei nel tempo?
  3. Come ci si accorge di avere un melanoma?
  4. Quanto tempo dura un melanoma?

 

 

1. Quanto tempo impiega un neo a diventare melanoma?

Il melanoma è un tumore della pelle aggressivo che, sebbene rappresenti solo l’1% del totale dei tumori maligni della pelle, è purtroppo il più letale. Questo perché tende ad accrescersi rapidamente e a diffondersi nel resto del corpo formando metastasi a distanza. Circa il 30% dei melanomi di sviluppa da nei già esistenti.1,2 I fattori di rischio per questa neoplasia, infatti, sono:

  • avere più di 50 nei (nevi) nel corpo;
  • avere nei di grandi dimensioni;
  • avere nei atipici. I nei atipici appaiono più grandi rispetto ai nei normali, con forma irregolare o colori diversi rispetto alla norma. Sebbene nella maggior parte dei casi siano benigni, sono tuttavia più suscettibili degli altri ad evolvere in melanomi.

La velocità di sviluppo di un melanoma cutaneo superficiale, ad esempio da un neo mutato, va da 0,5 a 0,12 mm di accrescimento per mese.3 Possiamo pertanto osservare facilmente la sua evoluzione nel giro di pochi mesi. Statisticamente gli uomini over 65 sono più a rischio di melanomi a rapido accrescimento, che tendono a comparire soprattutto nella parte superiore del corpo. Le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare melanomi nel tronco/torace in giovane età (15-39 anni). Nella popolazione femminile generale, però, le gambe sono spesso l’area del corpo in cui è più probabile veder comparire un melanoma.1,2,3

 

2. Come tenere traccia del cambiamento dei nei nel tempo?

La mappatura dei nei è il controllo dermatologico specialistico per la prevenzione del melanoma che si può effettuare sia durante una normale visita dermatologica, che a parte. Consiste nell’ispezione di tutte le macchie, nei, e segni cutanei presenti sull’epidermide, incluso il cuoio capelluto e le unghie, al fine di osservarne i mutamenti nel tempo. Durante questa indagine, lo/la specialista prende nota dei nei o delle macchie che possono con più probabilità avere un’evoluzione maligna. 

Se viene utilizzato un dermatoscopio, strumento che ingrandisce fino a 10 volte la parte di cute analizzata, lo/a specialista può scattarne una fotografia e tenerla nella scheda clinica del paziente. In questo modo ad un controllo successivo sarà facile capire se vi sono state delle mutazioni sospette. Le persone con molti nei, o con nei atipici, dovrebbero sottoporsi spesso alla mappatura dei nei, anche ogni sei mesi. 

 

 

Tuttavia, si può anche effettuare un controllo della pelle casalingo, seguendo le istruzioni dei dermatologi.4 Ecco come procedere:

  • a cosa fare attenzione (regola dell’ABCDE): Asimmetria (una metà del neo è diversa dall’altra); Bordi (i bordi del melanoma sono irregolari); Colore (il melanoma presenta colori “strani” o mescolati, dal rosso/rosa, al nero al blu); Diametro (il melanoma è un neo o una macchia che aumenta di dimensioni fino e oltre i 6 mm); Evoluzione (il melanoma è un cancro, quindi cresce e cambia rapidamente in poco tempo);
  • come effettuare l’ispezione: con uno specchio e l’aiuto di un’altra persona che controlli le zone del corpo che non riusciamo a vedere, dobbiamo osservare ogni neo, macchia (incluse quelle dell’età), lentiggine presente sull’epidermide, incluse le palme di mani e piedi, le unghie, la nuca e il cuoio capelluto;
  • tenere traccia del cambiamento dei nei nel tempo: inserire ogni neo o segno sul corpo su una scheda, descrivendolo in base alle seguenti caratteristiche: dimensioni, bordi, colore, forma, evoluzione.

La prima mappatura casalinga è, quindi, la più complessa. Nei controlli successivi sarà più semplice andare a rivedere i nei e i segni già schedulati e osservarne eventuali modifiche. Naturalmente dovranno essere inclusi tutti i nuovi nei, o macchie, o segni che non erano presenti nelle ispezioni precedenti o nella prima scheda. 

 

3. Come ci accorge di avere un melanoma?

Il melanoma è un cancro della pelle che può essere scoperto in fase precoce proprio perché l’epidermide è l’organo che abbiamo sempre sotto gli occhi. Non tutti i tipi di melanoma si sviluppano sulla superficie della pelle, alcuni, più rari, possono nascere negli organi interni, nelle mucose, e persino all’interno dell’occhio. In questi casi la diagnosi è più complessa. Tuttavia, il melanoma cutaneo a diffusione superficiale è di gran lunga il più comune ed è anche il più semplice da individuare. Ci si accorge di qualcosa di anomalo che possa metterci in allarme quando un neo preesistente subisce delle modifiche, o quando sulla pelle compare un nuovo “segno” che ugualmente cambia, si modifica nella forma, nelle dimensioni e nel colore con rapidità (regola dell’ABCDE).1,2 Per scoprire come sono le macchie del melanoma puoi leggere la nostra scheda del dizionario. 

Tutti possono ammalarsi di melanoma, ma il rischio aumenta nelle persone con pelle chiara che si espongono al sole senza adeguata protezione o che nell’infanzia/adolescenza si siano scottati molto spesso. Ciò accade perché i raggi UV del sole modificano il DNA cellulare favorendo la possibilità di mutazioni cancerose nel tempo. Attenzione anche ad altri fattori quali la familiarità al melanoma, l’avere molti nei, ma anche lentiggini o altre macchie cutanee, e avere un sistema immunitario indebolito.1

 

4. Quanto tempo dura un melanoma?

Il melanoma è un tumore a rapido accrescimento, soprattutto se si sviluppa in persone giovani. Per questo è importante recarsi subito dal dermatologo non appena ci si accorga di qualcosa di atipico che compare sulla pelle. La stadiazione del melanoma è la seguente:

  • stadio 0 (melanoma in situ): il cancro è ancora circoscritto alla porzione di cute dove si è formato;
  • stadio 1. Melanoma a basso rischio, che ancora non si è diffuso e può essere rimosso senza dover procedere ad altra cura. Dallo stadio 0 allo stadio 1 possono passare poche settimane;
  • stadio 2. il melanoma presenta caratteristiche che lo rendono ad alto rischio di diffusione e recidiva, ma non ha ancora prodotto metastasi;
  • stadio 3. il melanoma si è diffuso ai linfonodi vicini o ai tessuto cutanei circostanti;
  • stadio 4. il melanoma si è diffuso a distanza, generando metastasi in altri organi o linfonodi nel corpo. 

 

 

Dal momento che il melanoma si sviluppa velocemente, la sua durata dipende dallo stadio in cui viene diagnosticato.1,2 Se ciò accade entro le prime fasi di formazione del tumore, è possibile rimuoverlo dalla pelle senza troppe preoccupazioni e in tempi brevi. 

Osservare le caratteristiche e il numero dei propri nei rappresenta la prima forma di prevenzione del melanoma, perché consente di intercettarne le mutazioni con tempestività. Se diagnosticato in fase precoce, quanto ancora in situ, ovvero circoscritto alla superficie cutanea, il melanoma è infatti curabile al 99% con la semplice asportazione chirurgica.2 Al contrario, una diagnosi ritardata anche di pochi mesi, può significare un aumento dei rischio di morte ai 5 anni dalla diagnosi. 

 

Bibliografia

  1. Cleveland Clinic, Melanoma (Ultimo accesso 13-03-2023)
  2. American Academy of Dermatology Association, Melanoma (Ultimo accesso 13-03-2023)
  3. Liu W, Dowling JP, Murray WK, et al. Rate of Growth in Melanomas: Characteristics and Associations of Rapidly Growing Melanomas. Arch Dermatol. 2006;142(12):1551–1558. doi:10.1001/archderm.142.12.1551
  4. American Academy of Dermatology, Detect Skin Cancer: Body Mole Map