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Quali sono le manifestazioni respiratorie che si presentano con l'asma?

Scritto da Respiriamo Insieme Onlus | 26-ago-2019 6.05.00

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Esistono diverse manifestazioni respiratorie che possono presentarsi insieme all’asma. Se curate adeguatamente, possono migliorare il quadro clinico di questa malattia cronica e favorirne il controllo. Questo aspetto è importante perché, ad oggi, non esiste ancora un trattamento risolutivo per l’asma. In questo articolo, vediamo insieme quali sono queste manifestazioni e come gestirle al meglio

Indice

  1. La rinite allergica
  2. La bronchiectasie
  3. Sindrome delle apnee ostruttive del sonno

1. La rinite allergica

La rinite allergica è una manifestazione allergica che colpisce le vie aeree, come il naso, la gola o gli occhi, provocando una congestione delle mucose nasali, difficoltà respiratorie e, più raramente, un senso di oppressione al torace.

I pollini, i peli di animali, le spore di funghi o gli acari della polvere sono le cause principali di questa reazione allergica che si manifesta a partire dall’età infantile e adolescenziale. La componente ereditaria influisce sull’insorgere della malattia nell’individuo. Tipico della rinite allergica è il profilo evolutivo, con periodi di remissione e riacutizzazioni che tendono a seguire i cicli stagionali.

Le terapie per la rinite allergica includono:

  • antistaminici: utilizzati per alleviare i sintomi della rinite allergica bloccando l'azione dell'istamina, una molecola rilasciata dal corpo durante una reazione allergica. Sono disponibili in diverse formulazioni, come creme, spray e compresse, e devono essere assunti sempre con cautela perché possono avere effetti collaterali come la sonnolenza;
  • cortisonici: farmaci antinfiammatori e immunosoppressori in grado di interrompere la reazione allergica e far regredire i sintomi. Anche se impiegano più tempo a fare effetto rispetto agli antistaminici, i loro effetti durano più a lungo. Possono essere somministrati per via inalatoria, cutanea o sistemica, con effetti collaterali rari ma possibili, come secchezza nasale e irritazione, ma anche disturbi del sonno;
  • immunoterapia: opzione per le forme severe di rinite allergica che non rispondono ai trattamenti con antistaminici e cortisonici. Questo trattamento prevede l'assunzione graduale di allergeni per rendere il sistema immunitario meno sensibile a queste sostanze. L'immunoterapia richiede la supervisione medica per evitare gravi reazioni allergiche;
  • rimedi naturali e casalinghi: i suffumigi con oli essenziali decongestionanti come eucalipto, menta o lavanda e il consumo di piccole quantità di miele e i lavaggi nasali con soluzione fisiologica.

Infine, è importante limitare l'esposizione agli allergeni per prevenire la rinite allergica. Misure preventive includono l'uso di biancheria antiacaro, depuratori d'aria con filtri HEPA, mantenimento di bassi livelli di umidità e temperature, pulizia frequente della casa e riduzione delle attività all'aperto quando la concentrazione di allergeni è alta. Queste precauzioni aiutano a ridurre l'incidenza e la gravità dei sintomi allergici.

Scopri di più sul trattamento della rinite allergica leggendo "Farmaci e terapie per la cura della rinite allergica".

2. La bronchiectasie

La bronchiectasie è una malattia cronica causata da un’alterazione permanente della parete dei bronchi, localmente indebolita ed ectasica (cioè dilatata). Questa condizione provoca accumulo di secrezioni, inefficienza dei meccanismi di pulizia dei bronchi e facilità alla sovrammissione infettiva.

Vi sono due tipologie di bronchiectasia:

  • congenita, la patologia si presenta sin dalla nascita per una malformazione delle vie respiratorie;
  • acquisita, che può insorgere in seguito a malattie broncopolmonari, ad infiammazioni ed infezioni come broncopolmoniti e bronchiti, al fumo e all'invecchiamento fisiologico dei tessuti.

La gestione della bronchiectasia include:

  • fisioterapia respiratoria: somministrata per migliorare l'efficacia della tosse, l'espettorazione e la qualità della vita del paziente. Diverse sono le tecniche di disostruzione bronchiale impiegate, alcune senza strumenti (come il ciclo attivo delle tecniche respiratorie), altre con dispositivi (come la PEP-Mask e l'oscillazione ad alta frequenza della parete toracica);
  • somministrazione di mucolitici e agenti iperosmolari: somministrati per via inalatoria,  facilitano la clearance mucociliare ossia lo spostamento e dunque la rimozione del muco in eccesso;
  • eradicamento delle infezioni croniche: si usano antibiotici, con quelli inalatori che raggiungono alte concentrazioni nelle vie aeree. I macrolidi, antibiotici con attività antinfiammatoria, sono utilizzati a basse dosi per ridurre le riacutizzazioni della malattia;
  • la chirurgia polmonare: riservata ai casi in cui la bronchiectasia è localizzata, non risponde alle terapie e provoca complicanze come l'emottisi.

Scopri di più leggendo la nostra Scheda del Dizionario "Bronchiecstasia".

3. L'OSAS

L’OSAS (Sindrome delle apnee ostruttive del sonno) è un disturbo respiratorio caratterizzato da interruzioni nella respirazione durante il sonno, causate a loro volta dall'ostruzione - totale o parziale - delle vie aeree superiori (naso, bocca, gola).

Il sovrappeso, l’abuso di bevande alcoliche prima di andare a dormire e l’assunzione di sonniferi possono favorire il manifestarsi dell’OSAS. In generale, poiché la patologia causa un disturbo del sonno, una prima diagnosi riguarda la qualità del sonno che, quindi, deve essere considerata tra gli esami da effettuare nei pazienti asmatici soprattutto se obesi e/o non controllati dalla terapia inalatoria.

Il principale trattamento dell'apnea ostruttiva del sonno è la CPAP (Continuous Positive Airway Pressure), che utilizza una ventilazione meccanica non invasiva per mantenere le vie aeree aperte durante la notte. Per i pazienti con ostruzioni causate dalla posizione della mandibola e della lingua, si utilizza un dispositivo di avanzamento mandibolare che porta la mandibola in avanti. La terapia posizionale è, invece, indicata per chi sviluppa OSA in certe posizioni del sonno. In casi resistenti alle altre terapie, si può ricorrere alla chirurgia per modificare le strutture anatomiche come naso e mandibola. 

Scopri di più leggendo la nostra Scheda del Dizionario "Sindrome delle apnee ostruttive del sonno".