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La rinite allergica è un’infiammazione del naso, della gola e degli occhi che può verificarsi periodicamente o essere cronica. Questo accade quando una sostanza irritante per il soggetto entra in contatto con la mucosa, dando luogo ad una sintomatologia varia sia per gravità che per intensità. Il bambino, sensibile alla sostanza che per gli altri è innocua, sviluppa la reazione allergica. La più frequente è la rinite stagionale e spesso si verifica quando in famiglia ci sono altri soggetti allergici.
In questo articolo approfondiamo i seguenti aspetti relativi alla rinite allergica nei bambini.
I sintomi della rinite allergica possono variare da persona a persona e verificarsi in base alla presenza o meno dell’agente scatenante. I principali sintomi sono:
I bambini che soffrono di rinite cronica (quindi che dura maggiormente nel tempo) spesso presentano anche:
I sintomi della rinite allergica possono essere confusi con quelli di altre condizioni o problemi medici, per cui è importante consultare il curante prima di ricorrere a qualsiasi terapia.
Le allergie stagionali si presentano principalmente in primavera ed in estate e la sintomatologia persiste finché l’agente allergizzante resta in contatto con la mucosa di coloro che ne soffrono.
A differenza dei sintomi di rinite allergica, l’influenza si presenta principalmente tra ottobre e maggio e provoca, oltre ai sintomi che possono essere confusi con quelli dell’allergia, anche la febbre. Sintomi quali febbre oltre i 38°C, brividi, tosse, mal di gola, naso chiuso, mal di testa, forti dolori muscolari e affaticamento sono tipici dell’influenza.
Anche il colore del muco può essere un indicatore di rinite allergica, infatti in questo caso le secrezioni nasali saranno biancastre o trasparenti a differenza del colore più intenso, e spesso giallastro, tipico dell’influenza.
La rinite allergica viene scatenata dal contatto, tramite inalazione, della mucosa nasale con sostanze allergizzanti (allergeni). Gli allergeni più comuni per i bambini sono:
La rinite, benché sia una patologia difficilmente soggetta a complicazioni, non deve essere sottovalutata.
Possono esistere differenti tipologie di rinite, come quelle infettive o vasomotorie, che necessitano di un trattamento differente dalla rinite allergica, per cui è sempre importante consultare il medico.
Per la diagnosi di rinite allergica è fondamentale l’anamnesi familiare del bambino, ovvero la raccolta della storia clinica dei componenti della famiglia per le allergie. Viene poi effettuata la visita con l’analisi dell’aspetto della mucosa nasale, degli occhi, della pelle e della bocca, ma solitamente viene poi richiesto il prick test, prova cutanea allergometrica poco invasiva e di veloce esecuzione. Sulla cute dell'avambraccio vengono collocate piccole quantità di diversi allergeni e se nel giro di qualche minuto compare un piccolo rigonfiamento che causa prurito, il test viene considerato positivo.
In alcuni casi vengono richieste anche alcune analisi del sangue specifiche per le patologie allergiche come il dosaggio delle IgE (anticorpi prodotti durante la reazione allergica) per i diversi allergeni.
Solo in rari casi, quando ad esempio permangono dubbi non ancora risolti dalla storia familiare e dalle prove cutanee allergometriche, si può ricorrere al dosaggio delle IgE specifiche per i vari allergeni (RAST test).
Si consiglia di eseguire il prick test, ovvero la prova cutanea allergometrica dopo i 3 anni di età, ma questo dipende strettamente dal caso ed è bene seguire il parere del medico. In ogni caso sia il prick test che il RAST test possono essere eseguiti ad ogni età.
Il prick test è generalmente la prima scelta per la diagnosi di rinite allergica sia nel caso del bambino che dell’adulto. Il RAST test può essere un valido supporto in casi di risultati dubbi o nei bambini molto piccoli. È fondamentale ricordare di interrompere qualsiasi terapia con antistaminici o cortisonici qualche giorno prima dell’esecuzione.
Il medico di riferimento per la cura della rinite allergica è il pediatra allergologo che in base all’età del bambino, alla gravità dell’allergia e alle sue caratteristiche potrà scegliere la terapia più adatta. Solitamente questa è costituita da antistaminici assunti per bocca e corticosteroidi ad uso topico nasale. Nei casi più gravi, di difficile gestione, è possibile ricorrere all’immunoterapia desensibilizzante (dette anche "vaccini antiallergici"), ovvero l’assunzione sotto la lingua o l’inoculazione sottocutanea di una quantità progressivamente crescente dell’allergene, così che il bambino arrivi a desensibilizzarsi verso quella sostanza.
I bambini affetti da rinite allergica hanno una probabilità 7 volte maggiore di sviluppare l’asma rispetto a chi non ha questo disturbo. Ciò in quanto la costante infiammazione delle vie aeree sollecita, nel tempo, l’apparato a forti reazioni, facilitando l’insorgenza di crisi asmatiche. Infatti, l’asma è, insieme ai polipi nasali e alla sinusite, la principale complicanza della rinite allergica. Si consiglia pertanto di trattare la sintomatologia allergica anche se lieve, per non incorrere nell’insorgenza di complicanze anche gravi.