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La figura di Stephen Hawking, uno tra i più autorevoli e conosciuti fisici, matematici, accademici e divulgatori scientifici al mondo, è stata spesso associata alla sua condizione patologica, diagnosticatagli nel 1963, che lo ha accompagnato per tutta la vita, ovvero la Sclerosi Laterale Amiotrofica, anche nota come SLA.
Conosciuta anche come Malattia di Lou Gehrig, di Charcot o del Motoneurone , la SLA, di cui abbiamo affrontato l'argomento nella Scheda dedicata all'interno del nostro Dizionario della Salute, è una patologia neurodegenerativa dell’adulto che oltre a comportare un progressivo indebolimento della muscolatura, è spesso associata a prognosi infauste e un'aspettativa di vita molto breve.
Nel caso di Stephen Hawking, tuttavia, la patologia ha accompagnato lo studioso britannico per oltre 50 anni della sua vita, fino alla sua morte avvenuta nel 2018.
Come ha fatto Hawking a vivere più di 50 anni con una diagnosi di SLA? Esistono varie ipotesi, ma nessuna certezza.
In questo articolo approfondiremo:
La prima diagnosi di SLA Stephen Hawking la ricevette all'età di 21 anni, con un'aspettativa di vita prevista di appena 2 anni.
Su ALS.org, uno dei portali più approfonditi e affidabili sulla SLA, viene spiegato che l'aspettativa di vita media di una persona a cui viene diagnosticata la Sclerosi Laterale Amiotrofica è solitamente compresa tra i due e i cinque anni.
Si stima tuttavia che seppur il 50% dei malati di SLA riesce a sopravvivere oltre i tre anni di vita dalla diagnosi della malattia, il 20% sopravvive oltre i cinque anni, ma solo il 5% vive oltre i vent’anni.
Il caso di Hawking è letteralmente più unico che raro, a tal punto che alcuni esperti hanno persino dubitato che non abbia effettivamente sofferto di Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Nel 2002, Nigel Leigh, professore di neurologia clinica del King’s College, al British Medical Journal, commentò la situazione di Stephen Hawking affermando:
È eccezionale. Non sono a conoscenza di nessun altro con la SLA che sia sopravvissuto così a lungo. Ciò che è insolito non è soltanto il tempo che è passato ma il fatto che la malattia sembra essersi esaurita. Sembra essere relativamente stabile e questo tipo di stabilità è estremamente rara.
Quindi cosa rende Hawking diverso dalle altre persone malate? È stata una questione di fortuna, la sua? Nessuno lo sa, seppure alcuni elementi dimostrano che il suo caso ha avuto caratteristiche diverse rispetto al normale.
Il primo elemento da considerare è l'età della diagnosi: 21 anni. Normalmente, infatti, la SLA mostra i primi esordi molto più in là con l'età (mediamente intorno ai 55 anni). Inoltre, nel caso di Hawking, la diagnosi è stata individuata velocemente fin da poco tempo dopo i primissimi sintomi, permettendo fin da subito un approccio terapeutico ottimale per affrontare la malattia.
Paradossalmente, un esordio più precoce di questa patologia garantisce ai malati una migliore aspettativa di vita. Come riportato dal Dott. Leigh al British Medical Journal, infatti:
Abbiamo scoperto che la sopravvivenza nei pazienti più giovani è sorprendentemente migliore e si misura in molti anni. Questa malattia è una bestia differente se comincia da giovani, stranamente, e nessuno sa il perché.
La qualità terapeutica potrebbe, inoltre, aver giocato un ruolo fondamentale nell'allungare l'aspettativa di vita di Hawking.