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La ricerca sul cancro negli ultimi anni ha fatto molti passi in avanti anche relativamente alla conoscenza dei meccanismi molecolari responsabili sviluppo delle cellule cancerose. Questo ha permesso di affiancare alla terapia antitumorale classica, la chemioterapia, nuovi strumenti terapeutici mirati. Queste nuove “terapie intelligenti” agiscono in maniera selettiva sui processi molecolari del tumore, contrastandone crescita e diffusione. Tra queste nuove tipologie di terapia, i farmaci biologici sono già utilizzati e sembrano dare ottimi risultati.
Tuttavia, è bene specificare che non è propriamente corretto parlare di “chemioterapia biologica”. Infatti, la chemioterapia, dall'inglese chemo-, tratto da chemical, "chimico" e dal greco θεραπεία, therapèia, "terapia", è quindi intrinsecamente differente dalla terapia biologica che origina, appunto, da cellule di sistemi biologici.
Approfondiamo insieme questa tipologia di trattamento antitumorale.
I farmaci biologici sono costituiti da uno o più principi attivi prodotti o derivanti da un sistema biologico. Nel campo dell’oncologia i famaci biologici vengono utilizzati per indurre il sistema immunitario ad individuare e eliminare le cellule tumorali. Questo perché, nonostante il tumore sia un’anomalia all’interno del corpo, che quindi dovrebbe essere riconosciuta e combattuta dal sistema immunitario, spesso riesce ad evadere a questo controllo. Le cellule tumorali possono nascondersi dal sistema immunitario o inibirlo per non farlo funzionare correttamente.
La terapia biologica garantisce invece che questo non avvenga e che quindi il corpo reagisca autonomamente combattendo il cancro. Utilizzata per tipologia di neoplasie differenti, dà buoni risultati nel rallentamento della diffusione e della crescita delle cellule tumorali.
Per sintetizzare, quindi, le differenze tra chemioterapia e terapia biologica si può dire che:
Gli anticorpi monoclonali sono anticorpi identici tra loro, prodotti con tecniche di ingegneria genetica in quantità illimitata da un’unica fonte cellulare e diretti contro un unico antigene specifico (molecola sulla superficie della cellula tumorale). Negli ultimi anni il loro utilizzo in oncologia è divenuto di grande rilevanza nella pratica clinica e gli studi in questo campo sono moltissimi, essendo considerati terapie molto promettenti.
Gli anticorpi agiscono riconoscendo specifiche proteine sulla superficie delle cellule tumorali portandole alla morte cellulare oppure inducono il sistema immunitario del paziente ad attaccare le cellule tumorali. Questo significa che il corpo stesso reagirà attaccando il tumore, limitando quindi il danneggiamento delle cellule sane circostanti.
Il meccanismo principale con cui agiscono i farmaci biologici consiste nel riconoscimento di una proteina (antigene) presente sulla superficie delle cellule cancerose responsabile della loro proliferazione (crescita e replicazione cellulare). Legandosi a essa, impediscono la crescita delle cellule tumorali o ne determinano la morte cellulare, salvaguardando le cellule non tumorali dell’organismo.
Anche i vaccini contro il cancro vengono considerati come farmaci biologici ed agiscono aumentando la capacità del sistema immunitario di riconoscere ed attaccare le cellule tumorali. Rispetto ai “classici vaccini”, quelli antitumorali sono considerate terapie e non hanno una funzione preventiva allo sviluppo del tumore.
Le terapie biologiche sono già in uso per diverse tipologie di tumore, ma è sempre fondamentale seguire le indicazioni dell’oncologo in merito al miglior approccio per la propria patologia. Infatti esistono diversi criteri, come l’estensione o il grado di neoplasia, che possono portare alla scelta di un trattamento biologico, piuttosto che chemioterapico.
Principali tipologie di tumore per cui le terapie biologiche sono utilizzate:
Nel tumore al seno con cellule che esprimono il fattore di crescita HER2 viene spesso utilizzata la terapia con anticorpi monoclonali mirati. Negli ultimi anni, nuove tipologie di anticorpi sempre più precisi contro le cellule neoplastiche sono stati sperimentati e viene combinata l’azione degli anticorpi monoclonali con la chemioterapia standard, ottenendo ottimi risultati anche in tumori in fase avanzata.
La terapia con farmaci biologici, non aggredendo le cellule sane, provoca generalmente meno effetti collaterali della chemioterapia tradizionale, tuttavia possono verificarsi:
Il trattamento biologico, come quello con chemioterapia tradizionale, ha diverse finalità tutte con l’unico obiettivo di provocare la morte delle cellule cancerose e ristabilire la salute del paziente tramite il rallentamento della malattia, la prevenzione da eventuali recidive, la riduzione della massa cancerosa, ecc.
In generale, gli sforzi sono indirizzati a identificare i meccanismi con cui il tumore si forma e cresce per identificare nuovi bersagli molecolari verso cui le future terapie potranno agire.
La ricerca oggi è sicuramente concentrata sull’immunoterapia, quindi il trattamento che stimola il sistema immunitario del paziente ad attaccare il tumore. Tuttavia, anche i vaccini antitumorali e le terapie CAR-T (Chimeric Antigen Receptor), rappresentano campi importanti della ricerca oncologica. Con le CAR-T, le cellule immunitarie (linfociti T) vengono prelevate dal paziente, modificate geneticamente per aumentare l’azione contro il tumore e quindi reiniettate nel paziente stesso.
L’obiettivo delle future terapie è quello di poter personalizzare il trattamento, ossia un approccio sempre più basato sulle caratteristiche del paziente, del suo tumore con per aumentare la sopravvivenza con una riduzione degli effetti collaterali e quindi con una migliore qualità di vita.