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Esistono valori di esami del sangue e delle urine che ci possono dare indicazioni sulla salute dei nostri reni o, in caso di patologie come l’insufficienza renale, sul grado di compromissione della loro funzionalità. Scopriamo insieme quali sono i valori da tenere sotto controllo.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
Nel caso si sospetti un’insufficienza renale è possibile indagare, tramite un esame del sangue, quale sia lo stato di salute dei propri reni. Ecco quali sono i principali valori da tenere sotto controllo.
La creatinina è un prodotto di scarto che deriva dal metabolismo muscolare, ovvero viene liberata in seguito alla contrazione muscolare. Questa, come molte altre molecole di scarto, viene processata dai reni per poter essere espulsa tramite l’urina. I valori normali di creatinina nel sangue presentano un range che va da 0,8 a 1,2 mg/dl. Quando i reni sono in sofferenza, o non funzionano correttamente come depuratori, la quantità di creatinina nel sangue risulta elevata.1,2
Per Velocità di Filtrazione Glomerulare (VFG) o in inglese eGFR (Estimated Glomerular Filtration Rate) s’intende il tasso di filtrazione glomerulare stimato. Un indice composto che dà una stima della qualità del funzionamento renale nella sua capacità di filtrazione del sangue rispetto alle sostanze di scarto e ai liquidi in eccesso.
Si tratta di un test che prende in considerazione diversi fattori tra cui il valore di creatinina sierica, l’età, il sesso, l’etnia e il peso corporeo. Si ottiene così una stima della capacità di filtrazione dei reni e l'intervallo fisiologico di riferimento è compreso tra i 90-120 ml/min.1-3 In condizione di insufficienza renale, la VFG risulta progressivamente più bassa del range di normalità.
Anche la valutazione della quantità di azoto nel sangue consente di stimare il grado di salute dei reni e la loro capacità filtrante. Questo perché l’azoto ureico (o Blood Urea Nitrogen, BUN), derivato dalla scomposizione delle proteine, viene proprio eliminato nelle urine grazie all’azione depurativa dei reni.
Nel caso si riscontrino valori superiori a 8-24 mg/dL nell’uomo e 6-21 mg/dl nella donna, è possibile ipotizzare un danno renale e, quindi, si consiglia di effettuare un approfondimento per comprenderne la natura.1,2
Oltre alla valutazione della creatinina, della velocità di filtrazione glomerulare e dell’azoto ureico, per verificare il grado di salute dei reni è usuale valutare:
Questi valori consentono di valutare a livello macroscopico lo stato di idratazione corporea e fanno riferimento a sostanze che hanno un ruolo fondamentale nella funzionalità cardiaca e muscolare oltre che nella regolazione della pressione arteriosa. Questi fattori sono strettamente legati alla salute dei reni e, in caso di danno renale, possono essere alterati. Si consiglia in ogni caso di seguire il parere del/della medico/a.1-3
Attraverso l’urina, i reni eliminano le sostanze di scarto e i liquidi in eccesso, dopo aver depurato e filtrato il sangue. Per questo motivo, gli esami dell’urina possono aiutare a comprendere al meglio lo stato di salute dei reni. Vediamo i principali elementi che vengono tenuti in considerazione.
L'esame microscopico chimico e fisico dell'urina è uno dei principali test di screening per la diagnosi di disturbi metabolici e renali. Tramite l’analisi dei componenti dell’urina è, infatti, possibile individuare la presenza di sostanze che non sarebbero presenti se la funzionalità renale fosse intatta come le proteine o il glucosio.
Possono, inoltre, essere riscontrati:
La presenza di uno o più di questi elementi indica la necessità di un approfondimento diagnostico poiché rappresentano segni aspecifici che devono essere valutati solo alla luce di ulteriori accertamenti.1-3
Anche la presenza di proteine nell’urina, ed in particolare dell’albumina (microalbuminuria), può essere indice di un danno renale. Questo perché quando i distretti renali non riescono più a portare a termine la loro capacità filtrante, lasciano che alcune proteine, ed in particolare l’albumina, che è tra le più abbondanti nel circolo ematico, passino nell’urina.
I valori di riferimento a tal riguardo sono:
L’esame della clearance della creatinina non è uno dei più utilizzati per la valutazione dell’insufficienza renale ed è considerato un esame di seconda scelta. Può, però, essere raccomandato per valutare l’ipotesi di insufficienza renale In caso di dubbi sui risultati di altri esami.
La clearance della creatinina si ottiene attraverso un calcolo che combina la quantità della creatinina nelle urine, il volume delle urine nelle 24 ore e la creatinina sierica.
I valori normali della clearance della creatinina sono:
Nel caso di insufficienza renale, i valori risulteranno più bassi rispetto al valore di riferimento.2,4
Oltre agli esami già indicati, altri valori delle urine che spesso vengono presi in considerazione per la valutazione della funzionalità renale sono:
Valori questo che, come per la valutazione ematica, sono indirettamente legati alla funzionalità renale e, se alterati, possono indicare precocemente disturbi che possono causare un danno renale come il diabete di tipo 2.
Si ricorda in ogni caso, presi singolarmente, i valori indicati potrebbero non avere rilevanza clinica. La valutazione del significato diagnostico degli esami ematici e delle urine deve pertanto essere eseguita da un/una medico/a.1,2
Per coloro che soffrono di diabete, ipertensione e malattie renali è fondamentale eseguire un regolare controllo dei valori della funzionalità renale. Questo perché il danno renale, nelle prime fasi, non provoca solitamente alcuna sintomatologia, cosa che, invece, accade quando la malattia è già in fase avanzata.
Puoi scoprire di più sui sintomi che caratterizzano i diversi stadi della malattia renale cronica nel nostro articolo “Comprendere gli stadi dell’insufficienza renale cronica”.
Nel caso invece non si sia affetti da una di queste patologie è comunque importante conoscere i rischi legati all’insufficienza renale per mettere in atto tutte le strategie di prevenzione utili a ridurre la probabilità di sviluppare questa condizione. A questo proposito si raccomanda di seguire una dieta bilanciata che non preveda un apporto calorico giornaliero di proteine superiore al 15% ovvero una quantità pari a 0,8-1,2 g per kg di peso corporeo. È, inoltre, consigliabile fare attività fisica moderata ed evitare un uso eccessivo di alcolici.1,2,5
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Non esiste una preparazione specifica per gli esami ematici e delle urine che valutano la funzionalità renale a meno di indicazioni specifiche da parte del curante. È, però, importante rispettare 8-12 ore di digiuno prima di sottoporsi alle analisi e non interrompere i trattamenti farmacologici in corso, soprattutto se gli esami vengono effettuati per valutare l'andamento del percorso terapeutico.1,2,6
Alcuni fattori legati alle attività quotidiane e alle abitudini di vita possono influenzare i risultati degli esami ematici per la valutazione dell’insufficienza renale. Questi sono:
Si consiglia inoltre di consultare il/la medico/a per una valutazione della singola situazione se si assume una terapia con farmaci diuretici.1,2,5,6