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Trovandosi in un momento delicato delle loro vite, i giovani vedono nel fumo una scorciatoia per entrare nel mondo degli adulti il più velocemente possibile. Non a caso in Italia sono sempre più numerosi gli adolescenti che cedono al “vizio del fumo”.
Ma quali sono le motivazioni che spingono i giovani a fumare? Esistono delle soluzioni efficaci per convincere un adolescente a dire addio alla sigaretta? Lo abbiamo chiesto al nostro esperto, il Dott. Pasquale Caponnetto, docente di Psicologia Clinica e Generale dell'Università degli Studi di Catania e coordinatore del CPCT Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo del “Policlinico - Vittorio Emanuele” di Catania.
Il fumo esercita, oggi più che mai, un’attrattiva irresistibile sui giovani. Non è un caso, infatti, che la maggior parte dei fumatori ha iniziato proprio in età adolescenziale.
Da una recente indagine, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, è emerso che la metà dei minorenni italiani ha almeno provato a fumare e circa il 20% è un tabagista abituale. Anche se esiste una piccola percentuale dei ragazzini italiani, che accende la prima sigaretta addirittura alle scuole elementari (9-10 anni), la maggior parte inizia fra medie e superiori, in piena adolescenza.
Non sembra esserci invece una differenza di genere: sia le ragazze che i ragazzi fumano ugualmente. Alcune discrepanze si riscontrano nelle abitudini al fumo, come il consumo di tabacco o sigarette elettroniche. Infatti, sono le ragazze ad essere fumatrici abituali di sigaretta tradizionale rispetto ai coetanei maschi, mentre la sigaretta elettronica è abitualmente usata di più dai ragazzi (22% vs 13%).
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Le ragioni che spingono una persona adolescente a fumare sono principalmente psicologiche e sociali. Il fumo è infatti percepito come un modo per sentirsi più grandi e sfuggire dal controllo dei genitori.
Esiste, infatti, un forte fattore di pressione sociale alla base del vizio del fumo. Oltre che affermarsi in qualità di adulti, gli adolescenti credono che il fumare permetta di integrarsi più facilmente all’interno di un gruppo. In sintesi, si sentono socialmente insicuri e temono che non fumando possano essere esclusi.
È risaputo che fumare rappresenta uno dei principali fattori di rischio per malattie gravi e letali. Purtroppo, le patologie legate al fumo appaiono agli occhi dei giovani come delle realtà lontane dalla loro. Al contrario, è bene conoscere quali sono i danni che il vizio del fumo può causare in una età così delicata. Tra le più rilevanti abbiamo patologie a livello:
Inoltre, è stato scientificamente provato che esiste un'associazione fra l'utilizzo della sigaretta e lo sviluppo di altre dipendenze. Esiste, infatti, uno stretto legame tra fumo, alcol e droghe. Quindi, prima che alla dipendenza dal fumo se ne aggiungano altre più pericolose, è necessario combattere questa tendenza che coinvolge i giovanissimi.
Vietare agli adolescenti di fumare rappresenta un errore. Uno dei motivi per cui un ragazzo inizia a fumare è legato a un desiderio di ribellione, che lo spinge a non preoccuparsi delle conseguenze, sentendosi quasi “immortale”.
Per questo motivo, spaventarli con la minaccia di un cancro o di un infarto futuro non produce in realtà alcun effetto. È bene, invece, instaurare con loro un dialogo costruttivo, servendosi della creatività e del coinvolgimento.
Infatti, tra i trattamenti più all’avanguardia per dire addio alla sigaretta ci sono le attività di gaming e la realtà virtuale. In particolare, quest’ultima sembra essere molto più efficace rispetto ai tradizionali metodi di sensibilizzazione.
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“Per quanto riguarda le attività di sensibilizzazione si deve avere una modalità di approccio divergente. Utilizzare molta creatività e coinvolgere attivamente i ragazzi nella lotta al tabagismo.”
Afferma il Dott. Pasquale Caponnetto, Clinical Psycology Research Coordinator presso il Centro Antifumo del CoEHAR (Centro di Eccellenza internazionale per la Riduzione dei danni da fumo).
Per sensibilizzare i ragazzi alla tematica in modo efficace, il Dott. Caponnetto è intervenuto in maniera differenziata, privilegiando le scuole primarie in modo da prevenire il consumo di tabacco fin dall’età infantile. Non sono state escluse le attività di sensibilizzazione extra-scolastiche. Ad esempio, il progetto “Primi calci al fumo”, vincitore del premio nazionale Uliveto e SIMI, ha coinvolto i bambini della Scuola Calcio Catania, con l’intento di influenzare i genitori a smettere di fumare.
“Coinvolgere attivamente per dare aiuto a chi vuole smettere di fumare. Toccare con mano cosa significa. Questo è motivante sia per i ragazzi, che possono fare un'esperienza scuola-lavoro significativa, e sia per le persone che si sentono più motivate nell'ascoltare un giovane che dà loro un consiglio.”