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Circa 12 milioni di italiani/e soffrono di insonnia e l’ansia è una delle principali cause. L’ansia, infatti, spesso non consente di addormentarsi o provocano frequenti risvegli notturni. Scopri sintomi, cause i rimedi per l’ansia notturna.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
- Quali sono i sintomi di ansia notturna?
- Perché viene l'ansia di notte?
- Quali sono gli effetti dell'ansia notturna?
- Come gestire l'ansia di notte?
1. Quali sono i sintomi di ansia notturna
Si può definire l’ansia come una condizione caratterizzata da tensione e nervosismo ed è un modo con cui il nostro corpo ci comunica che qualcosa non va. È importante, quindi, ascoltare questi segnali per individuare la fonte della preoccupazione e risolvere la problematica, anche con l’aiuto di professionisti della salute mentale, qualora non si riesca a gestirla autonomamente.
I sintomi dell’ansia notturna possono essere diversi tra individui, ma i più comuni sono:
- difficoltà legate al sonno;
- nervosismo e irrequietezza;
- problemi gastrointestinali;
- paura della morte;
- aumento della frequenza cardiaca (tachicardia);
- mancanza di respiro;
- senso di costrizione alla gola;
- sudorazione, brividi e vampate di calore;
- vertigini;
- sensazione di distacco dalla realtà (depersonalizzazione).
Coloro che soffrono di ansia notturna spesso sviluppano l'ansia del sonno o sonnifobia, ovvero la paura di andare a dormire. Questo accade perché si ha la percezione che durante la notte i pensieri e le preoccupazioni siano più vividi, si fa fatica a prender sonno o si hanno frequenti risvegli, situazioni che, a loro volta, generano ansia.1,2,3
2. Perché viene l'ansia di notte?
In generale, l’ansia è una reazione fisiologica del corpo umano alle situazioni di potenziale pericolo o stress. Deriva dall’ancestrale necessità di restare vigili e pronti alla fuga nei momenti che avrebbero potuto mettere in pericolo la vita. Oggi uno stato ansioso non è più legato strettamente alla sopravvivenza, ma più alle problematiche della vita quotidiana che possono essere più o meno difficili da gestire fino a generare ansia patologica.
Durante la notte, stare a letto senza attività che impegnino la mente e il corpo può far sì che pensieri e preoccupazioni prendano il sopravvento, favorendo l’insonnia e aumentando lo stato ansioso. Quando questo avviene, la sensazione di ansia tende a crescere e, se non si hanno gli strumenti per gestirla, a diventare preponderante con un impatto sul sonno. La mancanza di sonno, a sua volta, può essere un fattore scatenante dell'ansia creando, così, un circolo vizioso difficile da interrompere.4,5
In caso di ansia notturna ricorrente è importante consultare il parere del/la curante perché esistono anche farmaci (es. cortisonici, beta-bloccanti, anticolinergici), integratori o erbe (es. caffè o thè) e patologie (es. ipertiroidismo, diabete di tipo II, infarto, ictus) che possono concorrere a generare o aumentare stati ansioni.6,7
3. Quali sono gli effetti dell'ansia notturna?
La principale conseguenza dell’ansia notturna è l’insonnia, definita come “persistente difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno”. La privazione di sonno cronica può comportare l’insorgenza di complicazioni che possono compromettere lo stato di salute generale dell’individuo. Infatti, l'insonnia cronica aumenta il rischio di:
4. Come gestire l'ansia di notte?
Esistono diverse strategie che è possibile utilizzare per gestire l'ansia notturna o che si presenta prima di andare a dormire, tra cui:
- mantenere sane abitudini del sonno:
- dedicarsi ad attività rilassanti prima di andare a dormire;
- andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno;
- terminare il pasto almeno 2 ore prima di andare a letto;
- evitare di bere molti liquidi prima di andare a letto, in particolare l'alcol;
- non consumare caffeina o teina nel tardo pomeriggio o la sera;
- dormire in una stanza confortevole, buia e silenziosa;
- smettere di utilizzare dispositivi elettronici almeno 2 ore prima di andare a dormire;
- non utilizzare il letto come postazione per lavorare;
- fare regolare attività fisica evitando, però, le ore serali.
- fare esercizi di respirazione o yoga che possono favorire il sonno riducendo l'eccessiva attivazione del sistema nervoso, favorendo così uno stato di rilassamento. Puoi provare con questo semplice esercizio: chiudi gli occhi e concentrati sul respiro, inspira dal naso per 4 secondi, trattieni il respiro per 4 secondi, espira dalla bocca per 4 secondi, trattieni il fiato per 4 secondi. Ripeti la respirazione, osservando i pensieri che si presentano senza focalizzarti.
- scrivere: se l'ansia notturna di una persona deriva dalla preoccupazione per le attività da fare il giorno dopo o in un prossimo futuro, depositare i pensieri su un foglio prima di andare a letto può essere d'aiuto ad addormentarsi.
- terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e/o psicoterapia: se lo stato ansioso e l’impatto sulla qualità del sonno perdurano nel tempo è consigliato rivolgersi ad un/a professionista della salute mentale per affrontare insieme la problematica evitando, così, che si cronicizzi e impatti la qualità di vita e la salute della persona;;
- assumere farmaci ipnoinducenti, disponibili unicamente in seguito al consulto medico. Si sconsiglia di assumere farmaci o sostanze che non siano state prescritte dal curante.
Si raccomanda, in ogni caso, di consultare il/la medico/a nel caso in cui l’ansia notturna diventi un disturbo invalidante per lo svolgimento delle attività della vita quotidiana o se si ha la percezione di essere sopraffatti dal problema.6-9
Bibliografia
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