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Salute mentale

Ansia notturna: quando l'ansia colpisce nel sonno

Scritto da Dott.ssa Clelia Palanza  | 
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Circa 12 milioni di italiani/e soffrono di insonnia e l’ansia è una delle principali cause. L’ansia, infatti, spesso non consente di addormentarsi o provocano frequenti risvegli notturni. Scopri sintomi, cause i rimedi per l’ansia notturna.

Ecco cosa troverai in questo articolo:

  1. Quali sono i sintomi di ansia notturna?
  2. Perché viene l'ansia di notte?
  3. Quali sono gli effetti dell'ansia notturna?
  4. Come gestire l'ansia di notte?

Soggetto maschile a letto di notte che fissa una sveglia

1. Quali sono i sintomi di ansia notturna

Si può definire l’ansia come una condizione caratterizzata da tensione e nervosismo ed è un modo con cui il nostro corpo ci comunica che qualcosa non va. È importante, quindi, ascoltare questi segnali per individuare la fonte della preoccupazione e risolvere la problematica, anche con l’aiuto di professionisti della salute mentale, qualora non si riesca a gestirla autonomamente.

I sintomi dell’ansia notturna possono essere diversi tra individui, ma i più comuni sono:

  • difficoltà legate al sonno;
  • nervosismo e irrequietezza;
  • problemi gastrointestinali;
  • paura della morte;
  • aumento della frequenza cardiaca (tachicardia);
  • mancanza di respiro;
  • senso di costrizione alla gola;
  • sudorazione, brividi e vampate di calore;
  • vertigini;
  • sensazione di distacco dalla realtà (depersonalizzazione).

Coloro che soffrono di ansia notturna spesso sviluppano l'ansia del sonno o sonnifobia, ovvero la paura di andare a dormire. Questo accade perché si ha la percezione che durante la notte i pensieri e le preoccupazioni siano più vividi, si fa fatica a prender sonno o si hanno frequenti risvegli, situazioni che, a loro volta, generano ansia.1,2,3

2. Perché viene l'ansia di notte?

In generale, l’ansia è una reazione fisiologica del corpo umano alle situazioni di potenziale pericolo o stress. Deriva dall’ancestrale necessità di restare vigili e pronti alla fuga nei momenti che avrebbero potuto mettere in pericolo la vita. Oggi uno stato ansioso non è più legato strettamente alla sopravvivenza, ma più alle problematiche della vita quotidiana che possono essere più o meno difficili da gestire fino a generare ansia patologica.

Durante la notte, stare a letto senza attività che impegnino la mente e il corpo può far sì che pensieri e preoccupazioni prendano il sopravvento, favorendo l’insonnia e aumentando lo stato ansioso. Quando questo avviene, la sensazione di ansia tende a crescere e, se non si hanno gli strumenti per gestirla, a diventare preponderante con un impatto sul sonno. La mancanza di sonno, a sua volta, può essere un fattore scatenante dell'ansia creando, così, un circolo vizioso difficile da interrompere.4,5

In caso di ansia notturna ricorrente è importante consultare il parere del/la curante perché esistono anche farmaci (es. cortisonici, beta-bloccanti, anticolinergici), integratori o erbe (es. caffè o thè) e patologie (es. ipertiroidismo, diabete di tipo II, infarto, ictus) che possono concorrere a generare o aumentare stati ansioni.6,7

Soggetto femminile seduto sul letto di notte con aria preoccupata

3. Quali sono gli effetti dell'ansia notturna?

La principale conseguenza dell’ansia notturna è l’insonnia, definita come “persistente difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno”. La privazione di sonno cronica può comportare l’insorgenza di complicazioni che possono compromettere lo stato di salute generale dell’individuo. Infatti, l'insonnia cronica aumenta il rischio di:

4. Come gestire l'ansia di notte?

Esistono diverse strategie che è possibile utilizzare per gestire l'ansia notturna o che si presenta prima di andare a dormire, tra cui:

  • mantenere sane abitudini del sonno:
    - dedicarsi ad attività rilassanti prima di andare a dormire;
    - andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno;
    - terminare il pasto almeno 2 ore prima di andare a letto;
    - evitare di bere molti liquidi prima di andare a letto, in particolare l'alcol;
    - non consumare caffeina o teina nel tardo pomeriggio o la sera;
    - dormire in una stanza confortevole, buia e silenziosa;
    - smettere di utilizzare dispositivi elettronici almeno 2 ore prima di andare a dormire;
    - non utilizzare il letto come postazione per lavorare;
    - fare regolare attività fisica evitando, però, le ore serali.

Insieme di oggetti per praticare yoga e un'insegna luminosa con messaggio inspira espira


  • fare esercizi di respirazione o yoga che possono favorire il sonno riducendo l'eccessiva attivazione del sistema nervoso, favorendo così uno stato di rilassamento. Puoi provare con questo semplice esercizio: chiudi gli occhi e concentrati sul respiro, inspira dal naso per 4 secondi, trattieni il respiro per 4 secondi, espira dalla bocca per 4 secondi, trattieni il fiato per 4 secondi. Ripeti la respirazione, osservando i pensieri che si presentano senza focalizzarti. 
  • scrivere: se l'ansia notturna di una persona deriva dalla preoccupazione per le attività da fare il giorno dopo o in un prossimo futuro, depositare i pensieri su un foglio prima di andare a letto può essere d'aiuto ad addormentarsi.
  • terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e/o psicoterapia: se lo stato ansioso e l’impatto sulla qualità del sonno perdurano nel tempo è consigliato rivolgersi ad un/a professionista della salute mentale per affrontare insieme la problematica evitando, così, che si cronicizzi e impatti la qualità di vita e la salute della persona;;
  • assumere farmaci ipnoinducenti, disponibili unicamente in seguito al consulto medico. Si sconsiglia di assumere farmaci o sostanze che non siano state prescritte dal curante.

Si raccomanda, in ogni caso, di consultare il/la medico/a nel caso in cui l’ansia notturna diventi un disturbo invalidante per lo svolgimento delle attività della vita quotidiana o se si ha la percezione di essere sopraffatti dal problema.6-9

Bibliografia

  1. Odone A, Lugo A, Amerio A, Borroni E, Bosetti C, Carreras G, Cavalieri d'Oro L, Colombo P, Fanucchi T, Ghislandi S, Gorini G, Iacoviello L, Pacifici R, Santucci C, Serafini G, Signorelli C, Stival C, Stuckler D, Tersalvi CA, Gallus S. COVID-19 lockdown impact on lifestyle habits of Italian adults. Acta Biomed. 2020 Jul 20;91(9-S):87-89. doi: 10.23750/abm.v91i9-S.10122. PMID: 32701921; PMCID: PMC8023096.
  2. Pires GN, Bezerra AG, Tufik S, Andersen ML. Effects of acute sleep deprivation on state anxiety levels: a systematic review and meta-analysis. Sleep Med. 2016 Aug;24:109-118. Epub 2016 Aug 27. PMID: 27810176.
  3. Blackwelder A, Hoskins M, Huber L. Effect of Inadequate Sleep on Frequent Mental Distress. Prev Chronic Dis 2021;18:200573.
  4. Chand SP, Marwaha R. Anxiety. [Updated 2022 May 8]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan.
  5. Luc Staner (2003) Sleep and anxiety disorders, Dialogues in Clinical Neuroscience, 5:3, 249-258.
  6. NIH, Anxiety Disorders, 2022 (Ultimo accesso 31.01.2023)
  7. Cliveland Clinic, Sleep Anxiety, 2022 (Ultimo accesso 31.01.2023)
  8. Sleep Foundation, Anxiety and Sleep, 2020 (Ultimo accesso 31.01.2023)
  9. National Institute of Mental Health. Tips for talking with a health care provider about your mental health, 2022 (Ultimo accesso 31.01.2023)

Dott.ssa Clelia Palanza
Autore

Dott.ssa Clelia Palanza

Biologa e Medical Writer, si occupa di comunicazione e content strategy in ambito medico-scientifico. La sua attività si concentra principalmente nella realizzazione di articoli per il web e organizzazione e reportistica di convegni e advisory board.