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La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa cronica caratterizzata da un danno alla guaina (mielina) che ricopre le fibre nervose ed è infatti definita una patologia infiammatoria demielinizzante. La perdita di mielina impedisce la connessione degli impulsi elettrici tra cervello e nervi.
Questo meccanismo è alla base della manifestazione dei diversi sintomi associati alla sclerosi multipla. Tra di essi si riscontrano anche alterazione o perdita della sensibilità agli stimoli esterni, dolore ed anche il bruciore ai piedi, conseguente proprio ad un dolore continuo e persistente alle estremità del corpo.
Affrontiamo insieme il bruciore ai piedi nei pazienti con sclerosi multipla, approfondendo i seguenti aspetti:
1 Cosa si intende per bruciore ai piedi come sintomo nella sclerosi multipla
2 Cause principali di bruciore ai piedi nella sclerosi multipla
3 Come si associa il bruciore ai piedi alla presenza di sclerosi multipla?
4 Trattamenti per alleviare il bruciore ai piedi nella sclerosi multipla
Quasi il 55% dei pazienti con sclerosi multipla avverte dolore durante il percorso di malattia e circa un paziente su 5 lamenta un dolore continuo (disestesia) che coinvolge le estremità di mani e piedi. Questo costante disturbo doloroso si traduce in una sensazione di bruciore ai piedi, spesso accompagnata da:
Generalmente il bruciore ai piedi si manifesta bilateralmente e lo stesso fastidio si può avvertire anche a livello del tronco, delle braccia e del perineo (vulvodinia).
Il bruciore ai piedi ha un impatto importante sulla qualità di vita dei pazienti con sclerosi multipla e può determinare anche problemi psicologici. Ad esempio può aumentare l’ansia, la sensazione di paura di sentire dolore oppure si può sviluppare la depressione.
Come con altri sintomi della sclerosi multipla, la sensazione di bruciore è correlata ad un danno della guaina mielinica con una alterazione o interruzione nella trasmissione dei segnali nervosi.
Quando tali segnali non vengono inviati correttamente, il cervello può registrare segnali di dolore anche senza che vi sia una effettiva causa sottostante.
Il bruciore ai piedi (o altre disestesie ovvero altre sensazioni di anomalie del senso tattile) può peggiorare di notte oppure dopo l'esercizio fisico oppure ancora dopo uno stimolo esterno (indossare le scarpe o il contatto con le lenzuola). Anche un aumento della temperatura corporea può scatenare questo sintomo.
Un’altra causa del bruciore ai piedi è chiamata con termine medico eritromelalgia, ossia una vasodilatazione dei vasi sanguigni periferici.
L’aumento dell’apporto di sangue a livello delle articolazioni determina arrossamento, la sensazione di calore intenso e quindi di dolore, sintomi che durano da pochi minuti a diverse ore.
È bene ricordare che avvertire questo tipo di dolore non è un segno di un peggioramento della malattia e non ha una correlazione con il numero di lesioni della sclerosi multipla o con la loro localizzazione.
In presenza di bruciore ai piedi, il medico avvierà una serie di accertamenti per escludere altre potenziali cause di questo sintomo prima di concludere che possa essere dovuto alla sclerosi multipla. Infatti, anche altre malattie possono causare questo tipo di dolore come:
Dopo aver raccolto la storia clinica del paziente, uno degli accertamenti che il medico potrà richiedere è l’esame neurologico, uno step standard anche nella diagnosi della sclerosi multipla. Durante tale esame, il medico osserverà il paziente valutando attentamente: il movimento, il comportamento, la coordinazione, la postura, l’uso del linguaggio.
In aggiunta, possono essere eseguiti test sensoriali che permettono di registrare con quanta precisione e intensità il paziente prova determinate sensazioni, come:
Altri esami possono includere:
L'elettromiografia (EMG) serve invece per valutare la funzionalità nervosa: un elettrodo posizionato lungo il percorso del nervo registra la risposta del nervo ai segnali elettrici. Il grado di risposta fornisce una indicazione sul possibile danno alle fibre nervose.
Il medico una volta concluso tutto l’iter diagnostico sarà in grado di comprendere se il bruciore ai piedi è effettivamente un sintomo legato ad una diagnosi di sclerosi multipla.
Il dolore disestetico, quindi anche il bruciore ai piedi nella sclerosi multipla, è difficile da trattare completamente.
Chi soffre di questo problema può attuare alcuni rimedi semplici come:
Le strategie farmacologiche vanno ad agire principalmente su specifici meccanismi: la neuromodulazione (modifica nella trasmissione degli stimoli nervosi) e l'interruzione dei percorsi che portano ad avvertire il dolore.
Sarà il medico a identificare la tipologia di trattamento idonea per ogni singolo paziente considerando sia l’intensità del sintomo sia la possibile compatibilità con altri trattamenti assunti dal paziente con sclerosi multipla.
Ad esempio possono essere indicati farmaci antidepressivi, antiepilettici o benzodiazepine. Esistono deboli raccomandazioni per l'uso di cerotti alla lidocaina (anestetico locale) e al tramadolo (antidolorifico oppioide), che infatti vengono suggeriti se altre terapie non si dimostrano efficaci.
Gli oppioidi forti e la tossina botulinica sono trattamenti che vengono prescritti con molta cautela e solo in casi particolari, quando ad esempio non sono tollerate altre terapie o quando esse si rivelano poco efficaci nel controllo del dolore e la qualità di vita del paziente ne risente pesantemente.
I farmaci possono essere associati ad alcune terapie complementari in grado di aiutare a gestire il dolore correlato alla sclerosi multipla. Ad esempio:
Come abbiamo visto prima, il bruciore ai piedi e in generale la sclerosi multipla hanno un impatto negativo sull’equilibrio emotivo e psicologico del paziente. Può essere quindi d’aiuto valutare un supporto psicologico affidandosi ad un professionista.