La candida intestinale, o più correttamente candidosi intestinale, è una condizione patologica causata dalla presenza in quantità eccessive del fungo Candida albicans nella mucosa intestinale. In generale, si parla di candidosi, o colloquialmente candida, ogni qualvolta C.albicans causi un’ infezione a livello delle mucose, come bocca o organi genitali ma anche, per l’appunto, dell’apparato gastrointestinale.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
Candida intestinale è una forma colloquiale utilizzata per riferirsi alla candidosi intestinale, un’infezione causata dalla crescita dal fungo Candida albicans (C.albicans) a livello della mucosa dell’apparato gastrointestinale. La presenza di C.albicans nella popolazione sana è piuttosto diffusa e, generalmente, non provoca fastidi. È, invece, la sua proliferazione a causare infiammazione ed una situazione patologica con sintomi specifici.1,2
Quando uno o più di questi sistemi di protezione vengono meno, si genera una condizione definita di disbiosi entro cui la Candida può proliferare oltremodo causando, così, un’infezione. Per questo motivo, si inseriscono tra i fattori di rischio tutti quegli eventi, transitori o duraturi, che
La composizione della dieta è un ulteriore fattore che può contribuire alla colonizzazione intestinale da parte di C.albicans dato che questo aspetto ha un impatto importante sulla composizione del microbiota in toto.3
La candida intestinale è caratterizzata da sintomi specificamente legati all’apparato gastrointestinale, ma non è raro che sia associata anche ad un diffuso malessere accompagnato da senso di stanchezza, mal di testa e/o perdita di peso.
I sintomi più comuni della candidosi intestinale sono:
La diagnosi di candida intestinale spesso avviene con difficoltà ed un certo ritardo. La candidosi intestinale, infatti, è meno comune rispetto a quella orale o dell’apparato genitale e la sua sintomatologia può essere facilmente confusa con quella di altre malattie intestinali.
Esistono, però, degli esami che possono essere eseguiti per aiutare a confermare l’infezione dopo l’attenta raccolta della storia clinica e dei sintomi riferiti dal paziente. Tra questi rientrano:
Curare la candidosi intestinale non è importante soltanto per alleviare sintomi alquanto fastidiosi, ma è anche per evitare complicazioni future. La cronicizzazione dell’infezione, infatti, è stata correlata allo sviluppo di malattie infiammatorie intestinali così come di allergie e intolleranze alimentari. Un altro rischio è che C.albicans si trasferisca al circolo sanguigno causando, così, un’ infezione detta sistemica, che è alquanto pericolosa.1
Quali sono dunque le strategie da adottare in caso di diagnosi di candida intestinale? Vediamole insieme.
Una diagnosi di candidosi intestinale è seguita generalmente da una terapia con farmaci antifungini. Questi agiscono bloccando la crescita del fungo aiutando, così, il sistema immunitario a controllare e debellare l’infezione. Tra i più comuni, ricordiamo Fluconazolo e Itraconazolo, antimicotici azolici somministrati per via orale.4
La terapia somministrata può variare da persona a persona dato che dovrà tenere conto della gravità dell’infezione così come delle condizioni generali di salute del paziente o, ad esempio, se vengono assunti altri farmaci. Certamente, però, non deve essere eseguita una terapia antifungina senza un’adeguata diagnosi.
Dato che la candidosi intestinale è conseguenza di una condizione di disbiosi, affiancare o far seguire alla terapia antimicotica l’assunzione di probiotici, anche attraverso l'alimentazione, potrebbe essere utile al fine di riequilibrare il microbiota intestinale.
Ai pazienti viene spesso suggerito di apportare modifiche alla propria alimentazione escludendo zuccheri e lieviti ma non ci sono evidenze scientifiche a supporto di questo approccio. È altresì importante seguire una dieta varia e completa per supportare la salute della flora intestinale.5
La Candida è un fungo spesso presente nell’organismo e per questo non è raro che una persona possa avere più episodi di candidosi nel corso della vita. Questo può accadere più facilmente nei soggetti che hanno fattori di rischio importanti come l’assunzione cronica di farmaci ad azione immunosoppressiva o patologie che generano immunocompromissione. In questo caso, potrebbe essere necessario il supporto medico per sviluppare una strategia di prevenzione. Per le persone che godono di un buono stato di salute, invece, il consiglio è quello di attuare comportamenti virtuosi a supporto del microbiota e del sistema immunitario come, ad esempio, prediligere una sana alimentazione, limitare fonti di stress eccessivo e, data la diffusione di candidosi genitali più facilmente trasmissibili, utilizzare protezione durante i rapporti.
Kumamoto CA et al. The gut, the bad and the harmless: Candida albicans as a commensal and opportunistic pathogen in the intestine. Curr Opin Microbiol 2020 Aug;56:7-15. PMID: 32604030;
Alonso-Monge R et al. Candida albicans colonization of the gastrointestinal tract: A double-edged sword. PLoS Pathog 2021 Jul 22;17(7).
Wilson AS et al. Diet and the Human Gut Microbiome: An International Review. Dig Dis Sci. 2020. PMID: 32060812
Pappas, PG et al. Clinical practice guideline for the management of candidiasis: 2016 update by the Infectious Diseases Society of America. Clinical Infectious Diseases 2006, 62(4), e1-e50;
Mayo Clinic. Candida cleanse diet. 2022.