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7' di lettura

La candida intestinale, o più correttamente candidosi intestinale, è una condizione patologica causata dalla presenza in quantità eccessive del fungo Candida albicans nella mucosa intestinale. In generale, si parla di candidosi, o colloquialmente candida, ogni qualvolta C.albicans causi un’ infezione a livello delle mucose, come bocca o organi genitali ma anche, per l’appunto, dell’apparato gastrointestinale.

Ecco cosa troverai in questo articolo:

  1. Che cos’è la Candida intestinale?
  2. Perché viene la Candida intestinale? Cause e fattori di rischio
  3. Come faccio a sapere se ho la Candida intestinale? Parliamo di sintomi
  4. Quali esami servono per diagnosticare la Candida intestinale?
  5. Come faccio a curare la Candida intestinale?
    1. Che farmaci sono utilizzati contro la Candida intestinale? 
    2. Quali trattamenti alternativi posso usare per la Candida intestinale?
  6. Quali accorgimenti seguire per evitare ricadute?

 

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1. Che cos’è la candida intestinale? 

Candida intestinale è una forma colloquiale utilizzata per riferirsi alla candidosi intestinale, un’infezione causata dalla crescita dal fungo Candida albicans (C.albicans) a livello della mucosa dell’apparato gastrointestinale. La presenza di C.albicans nella popolazione sana è piuttosto diffusa e, generalmente, non provoca fastidi. È, invece, la sua proliferazione a causare infiammazione ed una situazione patologica con sintomi specifici.1,2 

 

2. Perché viene la candida intestinale? Cause e fattori di rischio

C.albicans è normalmente presente nel corpo umano della maggior parte della popolazione. Questo fungo, infatti, è considerato parte integrante della flora intestinale e per questo, in condizioni di buona salute, non costituisce fonte di preoccupazione.  Esistono, infatti, tre principali sistemi di controllo interni che permettono di mantenere la sua crescita sotto controllo: i batteri della flora intestinale (o microbiota), il sistema immunitario e la barriera intestinale, che impedisce il passaggio di sostanze dall’intestino alla circolazione.1,2

 

Quando uno o più di questi sistemi di protezione vengono meno, si genera una condizione definita di disbiosi entro cui la Candida può proliferare oltremodo causando, così, un’infezione. Per questo motivo, si inseriscono tra i fattori di rischio tutti quegli eventi, transitori o duraturi, che

  • riducono o modificano la composizione del microbiota come, ad esempio, l’assunzione di antibiotici ad ampio spettro, ma anche disturbi della funzionalità intestinale o l’assunzione di inibitori di pompa (usati per trattare dispepsia e reflusso gastroesofageo);
  • limitano l’efficacia del sistema immunitario come, ad esempio, l’utilizzo farmaci immunosoppressivi, chemioterapici o la presenza di malattie immunitarie;
  • alterano la barriera intestinale come, ad esempio, stati infiammatori dell’intestino, condizione che caratterizza molte malattie croniche intestinali, o alterazione del microbiota.

La composizione della dieta è un ulteriore fattore che può contribuire alla colonizzazione intestinale da parte di C.albicans dato che questo aspetto ha un impatto importante sulla composizione del microbiota in toto.3  

 

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3. Come faccio a sapere se ho la candida intestinale? Parliamo di sintomi

La candida intestinale è caratterizzata da sintomi specificamente legati all’apparato gastrointestinale, ma non è raro che sia associata anche ad un diffuso malessere accompagnato da senso di stanchezza, mal di testa e/o perdita di peso.

I sintomi più comuni della candidosi intestinale sono:

  • difficoltà a deglutire (disfagia);
  • bruciore gastrico correlato a rallentata digestione;
  • gonfiore addominale e meteorismo;
  • crampi intestinali;
  • alternanza diarrea/stitichezza;
  • prurito anale.

4. Quali esami servono per diagnosticare la Candida intestinale?

La diagnosi di candida intestinale  spesso avviene con difficoltà ed un certo ritardo. La candidosi intestinale, infatti, è meno comune rispetto a quella orale o dell’apparato genitale e la sua sintomatologia può essere facilmente confusa con quella di altre malattie intestinali. 

Esistono, però, degli esami che possono essere eseguiti per aiutare a confermare l’infezione dopo l’attenta raccolta della storia clinica e dei sintomi riferiti dal paziente. Tra questi rientrano: 

  • esame delle feci con coprocoltura dove le feci vengono utilizzate come terreno di coltura in laboratorio per valutare la presenza / crescita del fungo. Questo esame, però, non ha una forte valenza diagnostica visto che, come detto sopra, C.albicans colonizza moltissime persone in salute
  • biopsia della mucosa intestinale eseguita tramite colonscopia per valutare la presenza del fungo, segni di infiammazione ed escludere altre malattie con sintomatologia simile. Essendo un esame invasivo, però, la colonscopia non è utilizzata come primo approccio diagnostico.

5. Come faccio a curare la candida intestinale?

Curare la candidosi intestinale non è importante soltanto per alleviare sintomi alquanto fastidiosi, ma è anche per evitare complicazioni future. La cronicizzazione dell’infezione, infatti, è stata correlata allo sviluppo di malattie infiammatorie intestinali così come di allergie e intolleranze alimentari. Un altro rischio è che C.albicans si trasferisca al circolo sanguigno causando, così, un’ infezione detta sistemica, che è alquanto pericolosa.1 

Quali sono dunque le strategie da adottare in caso di diagnosi di candida intestinale? Vediamole insieme.

5.1 Che farmaci sono utilizzati contro la Candida intestinale? 

Una diagnosi di candidosi intestinale è seguita generalmente da una terapia con farmaci antifungini. Questi agiscono bloccando la crescita del fungo aiutando, così, il sistema immunitario a controllare e debellare l’infezione. Tra i più comuni, ricordiamo Fluconazolo e Itraconazolo, antimicotici azolici somministrati per via orale.4

La terapia somministrata può variare da persona a persona dato che dovrà tenere conto della gravità dell’infezione così come delle condizioni generali di salute del paziente o, ad esempio, se vengono assunti altri farmaci. Certamente, però, non deve essere eseguita una terapia antifungina senza un’adeguata diagnosi. 

 

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5.2 Quali trattamenti alternativi posso usare per la Candida intestinale?

Dato che la candidosi intestinale è conseguenza di una condizione di disbiosi, affiancare o far seguire alla terapia antimicotica l’assunzione di probiotici, anche attraverso l'alimentazione, potrebbe essere utile al fine di riequilibrare il microbiota intestinale

Ai pazienti viene spesso suggerito di apportare modifiche alla propria alimentazione escludendo zuccheri e lieviti ma non ci sono evidenze scientifiche a supporto di questo approccio. È altresì importante seguire una dieta varia e completa per supportare la salute della flora intestinale.5

 

6. Quali accorgimenti seguire per evitare ricadute

La Candida è un fungo spesso presente nell’organismo e per questo non è raro che una persona possa avere più episodi di candidosi nel corso della vita. Questo può accadere più facilmente nei soggetti che hanno fattori di rischio importanti come l’assunzione cronica di farmaci ad azione immunosoppressiva o patologie che generano immunocompromissione. In questo caso, potrebbe essere necessario il supporto medico per sviluppare una strategia di prevenzione. Per le persone che godono di un buono stato di salute, invece,  il consiglio è quello di attuare comportamenti virtuosi a supporto del microbiota e del sistema immunitario come, ad esempio, prediligere una sana alimentazione, limitare fonti di stress eccessivo e, data la diffusione di candidosi genitali più facilmente trasmissibili, utilizzare protezione durante i rapporti.  

 

Bibliografia

  1. Kumamoto CA et al. The gut, the bad and the harmless: Candida albicans as a commensal and opportunistic pathogen in the intestine. Curr Opin Microbiol 2020 Aug;56:7-15. PMID: 32604030;

  2. Alonso-Monge R et al. Candida albicans colonization of the gastrointestinal tract: A double-edged sword. PLoS Pathog 2021 Jul 22;17(7).

  3. Wilson AS et al. Diet and the Human Gut Microbiome: An International Review. Dig Dis Sci. 2020. PMID: 32060812 

  4. Pappas, PG et al. Clinical practice guideline for the management of candidiasis: 2016 update by the Infectious Diseases Society of America. Clinical Infectious Diseases 2006, 62(4), e1-e50;

  5. Mayo Clinic. Candida cleanse diet. 2022.


Federica La Russa, PhD
Autore

Federica La Russa, PhD

Neuroimmunologa e medical writer in ambito healthcare. Laureata in Biotecnologie Mediche e dottorata in Neuroscienze, si occupa di comunicazione medico scientifica per operatori sanitari, pazienti e il pubblico generalista.