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La chemioterapia è uno dei principali trattamenti previsti per il cancro. Un paziente può essere sottoposto a chemioterapia per scopi diversi. Tra questi eliminare definitivamente la malattia, ridurre il volume della massa tumorale prima dell’intervento, prevenire una recidiva, ritardare la progressione della malattia, alleviare i sintomi, preparare l’organismo a un trapianto di midollo o di cellule staminali.
Vediamo più nel dettaglio cosa si intende per chemioterapia neoadiuvante:
1 Cos'è la chemioterapia neoadiuvante
2 Come funziona la chemioterapia?
3 Quanto dura la chemioterapia?
4 Differenza con la chemioterapia adiuvante
5 Chemioterapia neoadiuvante: focus sul tumore al seno
La chemioterapia neoadiuvante viene eseguita in caso di diagnosi di tumore prima di un intervento chirurgico o della radioterapia, per far sì che l’intervento possa essere meno invasivo e più efficace limitando l’irradiazione del tumore ad altre zone del corpo.
L’intervento chirurgico in questo modo risulta spesso di più semplice esecuzione e il rischio di recidiva dovuta a metastasi (diffusione delle cellule tumorali in altre sedi o organi) diminuisce molto.
In linea generale la chemioterapia (inclusa quella neoadiuvante) impedisce la replicazione cellulare provocando la morte delle cellule tumorali. Riesce così a bloccare, limitare o ridurre la massa cancerosa, ma allo stesso tempo non può evitare di attaccare cellule sane dell’organismo che andrà incontro anche a diversi effetti collaterali come:
Per quanto la chemioterapia possa essere molto pesante da affrontare, spesso è l’unica possibilità terapeutica per il trattamento del tumore. I farmaci più recenti hanno una tossicità inferiore rispetto a quelli di vecchia generazione, ma gli effetti collaterali sono in ogni caso presenti.
Ogni ciclo terapeutico dura generalmente 3 o 6 mesi e le opzioni per la somministrazione sono diverse in base alla tipologia di tumore e alla sua gravità:
La chemioterapia adiuvante viene utilizzata per prevenire eventuali recidive in seguito alla rimozione chirurgica del tumore o alla radioterapia.
Viene fatta per colpire quelle cellule che possono essersi liberate in circolo prima della rimozione del cancro, che non sono ancora divenute metastasi e che quindi non sono rilevabili dagli strumenti diagnostici (es. PET-TC).
Il tumore al seno, soprattutto se in stadio avanzato, è una delle principali patologie trattate con chemioterapia neoadiuvante.
Le evidenze scientifiche hanno dimostrato quanto questo approccio migliori l’outcome della malattia, portando alla paziente importanti benefici.
Tra i vantaggi della chemioterapia neoadiuvante per il tumore al seno:
È dunque molto importante affidarsi a professionisti del settore che studiando il singolo caso in quanto possono anche consigliare alla paziente di non sottoporsi alla chemioterapia neoadiuvante qualora fossero maggiori gli svantaggi nella scelta di questo approccio.
Alcuni svantaggi della chemioterapia neoadiuvante sono:
Vengono valutati diversi fattori per scegliere la terapia più adatta ad una paziente con cancro al seno, pertanto è fondamentale conoscere le diverse opzioni che si hanno a disposizione ed essere accompagnati nel percorso di scelta da medici e sanitari esperti perché esso sia consapevole e mirato.