Le vacanze sono ormai terminate. Bambini e adulti, studenti e lavoratori… per tutti è arrivato il momento di riprendere in mano la propria quotidianità. Che sia stato il 12, il 13 o addirittura il 17 Settembre, per molti bambini e ragazzi quel giorno è stato il primo giorno di scuola o il rientro dopo un lungo periodo di giochi, divertimenti e riposo. Ecco che allora ci si trova ad affrontare una delle grandi sfide che accomuna grandi e piccoli: la concentrazione.
In questo articolo approfondiremo:
Il dizionario Treccani definisce la concentrazione come:
L’atto di concentrarsi, l’attività di fissare con intensità il pensiero su un oggetto.
Per un bambino in età scolare (per approfondimenti sulle fasi di sviluppo si consiglia la lettura dell'articolo Da bambino a preadolescente: le 5 fasi fondamentali per lo sviluppo) riuscire a focalizzare l'attenzione su un unico aspetto, isolandosi da pensieri, rumori, stimoli esterni non è un atto semplice e scontato.
Molti genitori forse si saranno sentiti dire: “Sua figlia è intelligente, sveglia, si applica ma… si distrae facilmente, fa fatica a rimanere concentrata”. Arrivati a questo punto bisogna capire, con l’aiuto di esperti del campo, se il bambino deve “solo” imparare a mantenere l’attenzione su un determinato stimolo, inibendo tutti i restanti stimoli esterni distraenti o se, è un principio di disturbi dell’attenzione. Definiamo, infatti, il deficit dell’attenzione come disordine dello sviluppo neuropsichico il cui sintomo principale è la totale difficoltà nel concentrarsi, associata a episodi di impulsività e iperattività (ADHD – Attention deficit hyperactivity disorder).
Esistono piccoli accorgimenti e attività che permettono al bambino di sviluppare gradualmente un livello di attenzione sempre più elevato. Ecco, quindi, alcuni consigli:
La prima premessa per lo sviluppo del bambino è la concentrazione. Il bambino che si concentra è immensamente felice.
Maria Montessori