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Il diabete mellito di tipo 2, detto anche diabete dell’adulto, rappresenta la maggior parte dei casi di diabete ed ha cause e sintomi completamente diversi dal diabete di tipo 1. Il diabete di tipo 2 è una malattia metabolica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue, ma che, a differenza del diabete di tipo 1, dove il supplemento di insulina è inevitabile, può essere, in parte, tenuto sotto controllo con la dieta. Andiamo a vedere quali scelte dietetiche sono indicate per i pazienti con diabete di tipo 2.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
Dietoterapia significa letteralmente trattare una patologia mediante determinate prescrizioni dietetiche, sia come mezzo terapeutico sufficiente, sia come mezzo coadiuvante, associato a terapia farmacologica.1 Per dietoterapia, nell’ambito della gestione del diabete di tipo 2, si intende l’attuazione di comportamenti alimentari atti a facilitare il controllo glicemico e la prevenzione delle complicanze a lungo termine causate dalla malattia.2
Il diabete di tipo 2, infatti, è una malattia metabolica per cui le persone affette hanno elevati livelli di glucosio nel sangue ematico, risultato della disregolazione nella produzione e/o nella insensibilità dell’organismo nei confronti dell’insulina che, in condizioni di salute, aiuta il glucosio a raggiungere i tessuti dove verrà usato come fonte di energia.
La maggior parte dei diabetici di tipo 2 ha una ridotta secrezione di insulina ed è più o meno insulino-resistente (l’insulina che viene prodotta non può espletare la propria funzione). Questo causa una disregolazione del livello di glucosio ematico, che, nei casi più lievi, può essere gestito con l’alimentazione e/o sport.3
Per sapere di più riguardo alimentazione e sport per il diabete ti invitiamo a leggere questo articolo. Per quanto riguarda l’alimentazione, continua la lettura!
Se si è affetti da diabete di tipo 2, seguire un piano alimentare specifico è fortemente consigliato. La giusta dieta permette di ottenere:
Questo permette di limitare l’utilizzo di insulina artificiale e prevenire le complicanze micro- e macro-vascolari che fanno normalmente parte del decorso della malattia se non trattata.2
La dieta per il diabete può essere prescritta da un medico dietologo, quindi un medico specializzato/a in scienze dell’alimentazione, ma anche da un biologo nutrizionista o da un dietista, previa indicazione medica.
Inoltre, è consigliato consultare un medico endocrinologo per il monitoraggio della patologia e per la formulazione di strategie da affiancare alla dieta, come attività fisica o trattamenti farmacologici, per poter gestire al meglio la malattia e prevenire le complicanze a lungo termine. È, invece, caldamente sconsigliato utilizzare strategie fai-da-te.
Una dieta per il diabete, secondo le linee guida internazionali, dovrebbe supportare:
Le diete per il diabete non sono tutte uguali, esistono, infatti, principalmente tre alternative che possono essere discusse insieme al proprio medico. Vediamole insieme.
La dieta mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo, che prevede principalmente l’utilizzo di olio di oliva, come fonte di grassi, cereali, frutta e verdura fresca o secca, una quantità moderata di pesce, latticini e carne, accompagnati da condimenti o spezie.
Studi hanno dimostrato che la dieta mediterranea, grazie al consumo di alimenti scarsamente processati e ricchi di nutrienti, senza eccesso di grassi saturi, diminuisce il rischio di obesità e, quindi, anche di sviluppare patologie correlate ad obesità e infiammazione, come il diabete di tipo 2. Inoltre, anche a parità di contenuto calorico, la insulino-resistenza sembra essere migliorata grazie alla dieta mediterranea, se paragonata ad altre diete.4
Per questi motivi, la dieta mediterranea rappresenta una valida scelta dietoterapica per persone affette da diabete di tipo 2, in combinazione ad altre misure o terapie prescritte dallo specialista.
Le diete vegetariane prevedono il consumo esclusivo di vegetali, cereali integrali, frutta secca o fresca e semi, con la parziale o totale assenza di prodotti animali. Molti studi, condotti sulla popolazione, hanno rivelato che la dieta vegetariana è particolarmente indicata sia per la prevenzione e sia per la dietoterapia per il diabete di tipo 2, grazie all'abbondante quantità di fibre e all’assenza di prodotti che possono promuovere l’insulino-resistenza, come la carne rossa processata. Inoltre, le diete vegetariane sono tendenzialmente a basso contenuto calorico e promuovono un peso corporeo equilibrato, fattore che diminuisce il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 o di avere complicanze concomitanti alla malattia.5
La dieta chetogenica è una strategia nutrizionale basata sulla riduzione dei carboidrati alimentari, che induce l’organismo a produrre glucosio in modo autonomo a partire dai grassi del tessuto adiposo, processo chiamato chetosi. Per raggiungere lo stato di chetosi, questo protocollo alimentare prevede il consumo principale di alimenti totalmente privi di carboidrati, il consumo limitato di alimenti con pochi carboidrati e la totale privazione di quegli alimenti che contengono molti carboidrati. Nello specifico, la dieta chetogenica prevede il consumo di, in ordine di importanza:
In generale, la dose di carboidrati da assumere per indurre la chetosi è di <50g/die.
Studi hanno dimostrato che una dieta chetogenica permette al soggetto con diabete di tipo 2 di controllare meglio la propria glicemia, di perdere peso, se in sovrappeso, e di avere un miglior profilo lipidico (grassi “buoni” nel sangue), elementi che permettono di gestire la malattia e prevenire le complicanze a lungo termine.6
La dieta chetogenica deve essere formulata e prescritta da un/una professionista e l’andamento dei parametri della malattia devono essere strettamente monitorati da un medico specializzato in endocrinologia.
Esistono moltissimi miti e luoghi comuni su diabete ed alimentazione che pazienti diabetici hanno sentito almeno una volta nel corso della loro vita, tra questi i più comuni sono: