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Quando si parla endometriosi, una patologia infiammatoria, l’alimentazione viene spesso investita da grande responsabilità e non è raro sentire parlare della dieta anti-endometriosi. Ma è davvero un approccio efficace e sicuro? Scopriamolo insieme.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
L’endometriosi è una patologia infiammatoria sistemica (che può colpire tutto il corpo) e cronica per cui, ad oggi, non esiste una cura. Questo significa che qualsiasi terapia o cambiamento dello stile di vita potranno soltanto, e non necessariamente, contribuire a migliorare la gestione dei sintomi.
Un recente studio suggerisce che il 70% delle persone con endometriosi utilizza strategie legate a comportamenti e abitudini, come la meditazione, l'uso di integratori e la dieta nella gestione dei propri sintomi.1 Nonostante ciò, sono ancora pochi gli studi che valutano, con la giusta qualità medico-scientifica, gli specifici benefici di un approccio alimentare sulla malattia.2-5
In altre parole, un’alimentazione equilibrata è fondamentale per mantenere lo stato di salute delle persone con endometriosi al pari della popolazione generale.
La dieta anti-endometriosi non esiste perché, ad oggi, nessuno studio clinico ha identificato alimenti, o combinazione di cibi, in grado di causare o curare la malattia. Esistono, però, accorgimenti utili al fine di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata che è anti-infiammatoria per sua definizione.
Ecco i suggerimenti chiave:
Non ti sembra nulla di nuovo? Non ti sbagli! Questi consigli pratici, infatti, sono alla base della nostra dieta mediterranea.5
Non esistono, cibi sì o cibi no!
Non ci sono forti evidenze, infatti, sull’utilità o la tossicità di uno o più alimenti in chi soffre di endometriosi. È, quindi, infondato comunicare che esistono cibi che possono guarire o peggiorare la malattia e consigliare l’esclusione di alimenti o intere categorie alimentari a meno di specifiche necessità concomitanti (es. celiachia, intolleranza al lattosio).
Questo approccio, inoltre, è pericoloso perché, dividendo, senza motivo, i cibi in buoni e cattivi, si genera eccessiva responsabilità sul comportamento a tavola con conseguenze sia sul piano fisico (es. carenze nutrizionali, disbiosi) che mentale (es. fobie verso alcuni alimenti, disturbi del comportamento alimentare).6
Non sai da dove cominciare?
Puoi partire dalle tue preferenze e tollerabilità utilizzando questa lista di alimenti per costruire una dieta varia ed equilibrata:
Questi, invece, i cibi da limitare per supportare il tuo benessere:
Studi preliminari hanno osservato un miglioramento dei sintomi in pazienti con endometriosi con una dieta senza glutine. La comunità scientifica è, però, concorde sul fatto che non ci siano chiare indicazioni cliniche per l’esclusione del glutine a meno di una diagnosi di celiachia.2-5
L’endometriosi è una patologia complessa che spesso si presenta con diverse comorbidità (ossia altre patologie) e sintomi anche molto differenti tra pazienti. Frequentemente, la sintomatologia intestinale è prevalente ed invalidante, talvolta anche per la sovrapposizione tra endometriosi e patologie dell’apparato gastrointestinale (es. sindrome del colon irritabile).7 Questo potrebbe spingere a restringere la propria alimentazione nel tentativo di trovare sollievo.
Per questi motivi, è consigliato un approccio multidisciplinare, in cui professionisti della salute di diverse specialità (ginecologia, gastroenterologia, nutrizione e psicologia) collaborino tra loro per dare supporto diagnostico, farmacologico e gestionale alle persone affette dalla malattia in base alle specifiche necessità del singolo e limitando un pericoloso, benché talvolta indotto, fai-da-te.2