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L’incontinenza urinaria è un disturbo urologico comune, che comporta una perdita di controllo della vescica e l’involontario rilascio di urina. Negli uomini l’incontinenza urinaria è meno diffusa rispetto alle donne e colpisce soprattutto dopo i 60 anni. L’incidenza sale con l’avanzare dell’età, fino ad interessare il 30% della popolazione maschile anziana.
Ecco cosa troverai nell’articolo:
L’incontinenza urinaria è un disturbo urologico frequente che colpisce la popolazione maschile con minor incidenza rispetto a quella femminile. Sebbene possa insorgere ad ogni età, è più comune in età avanzata. Si stima, infatti, che l’11% degli uomini tra i 60 e i 64 anni ne soffra e oltre il 30% degli uomini over 65.1
Normalmente, quando la vescica è piena, il sistema nervoso induce lo stimolo alla minzione che viene messo in atto con il coinvolgimento della muscolatura di vescica e uretra. In condizione di salute, pertanto, una persona ha tempo per espletare questa funzione fisiologica. Quando si soffre di incontinenza urinaria, invece, si verificano dei problemi e la risposta allo stimolo manca, risulta incompleta, eccessiva o intempestiva.2 Ciò comporta la difficoltà di trattenere l'urina, con conseguenti perdite involontarie e inconsapevoli della stessa che possono essere di modesta o ingente portata.
L’incontinenza urinaria può essere un sintomo secondario di altre patologie, ad esempio a carico della prostata, di tipo neurologico, o la conseguenza di interventi chirurgici. 1,2
L’incontinenza urinaria maschile può essere lieve, moderata o severa e si manifesta con sintomi precisi.2 Vediamoli:
I sintomi elencati possono presentarsi da soli, o in combinazione tra di loro, in questo caso si parla di incontinenza urinaria mista. In alcuni casi, l’incontinenza urinaria può accompagnarsi a disturbi della sfera sessuale come la disfunzione erettile.
Gli episodi di incontinenza, con perdite di urina involontarie, possono presentarsi con frequenza giornaliera, settimanale o mensile ed essere di diversa entità. Inoltre, a seconda delle cause, l’incontinenza nell’uomo può essere transitoria o cronica.
Le cause dell’incontinenza urinaria negli uomini possono essere diverse, ma spesso si tratta di un disturbo dell’invecchiamento, legato ad una lassità della muscolatura del pavimento pelvico, o di un sintomo secondario ad altre condizioni o patologie. Vediamo ora cause e fattori di rischio principali dell’incontinenza urinaria maschile:
Negli uomini giovani l’incontinenza urinaria è un disturbo raro, che può essere causato da malformazioni congenite, traumi o incidenti all’apparato urinario, attività sportiva intensa (incontinenza da sforzo), obesità, fattori psicogeni, o malattie del sistema nervoso centrale come la sclerosi multipla.5
Il trattamento dell’incontinenza urinaria maschile dipende dalle sue cause. Se, ad esempio, si tratta di un sintomo temporaneo legato a infezioni urinarie o calcolosi renale, curando il disturbo primario si andrà a risolvere quello secondario. Vediamo quali sono le opzioni terapeutiche più indicate a seconda dei casi.
La fisioterapia riabilitativa perineale è il trattamento d’elezione per l’incontinenza urinaria causata da indebolimento del pavimento pelvico causato dall’invecchiamento, o da interventi chirurgici all'apparato urinario o alla prostata. La ginnastica riabilitativa perineale ha pieno successo in oltre la metà dei casi e viene, in genere, personalizzata in base all’età e alle condizioni generali del paziente.1,3,6
Per risolvere l’incontinenza urinaria maschile da sforzo, da urgenza, o mista, anche conseguente ad interventi di prostatectomia, è possibile intervenire chirurgicamente. Una delle soluzioni più usate è il posizionamento di una benderella (sling, in inglese) uretrale, un supporto in materiale biocompatibile che, posizionato sull’uretra, ne rinforza la muscolatura. Questo intervento si esegue in day hospital e non richiede anestesia generale. La percentuale di successo di questa tecnica chirurgica è dell’80%.
Soluzione più drastica e invasiva è, invece, l’inserimento di uno sfintere urinario artificiale (AUS). Questa opzione viene considerata ottimale nei casi di incontinenza urinaria severa, di danni allo sfintere uretrale, o di fallimento della tecnica di posizionamento della benderella uretrale. Questo intervento prevede tempi più lunghi di recupero post operatorio, tanto che l’AUS non diventa pienamente funzionante prima di un mese dall’operazione.2,6,7
Le terapie farmacologiche per l’incontinenza urinaria prevedono per lo più la prescrizione di beta bloccanti e miorilassanti (es. il Mirabregon), che hanno un effetto rilassante sulla muscolatura della vescica e dell’uretra. La terapia farmacologica, per lo più di tipo antibiotico, è altresì necessaria per curare infezioni urinarie (IVU) all’origine di forme temporanee di incontinenza urinaria. Per trattare l’ingrossamento prostatico dell’ipertrofia prostatica benigna che causa incontinenza urinaria da sgocciolamento si prescrivono invece farmaci specifici tra cui alfa bloccanti e inibitori della 5-alfa-reduttasi. 1,6
Prevenire l’incontinenza urinaria maschile è possibile agendo sui principali fattori di rischio e aggravanti. Ad esempio, adottare fin da giovani uno stile di vita salutare che includa l’astinenza dal fumo, regolare esercizio fisico che non sia, però, eccessivamente intenso, mantenere il giusto peso corporeo e allenare il pavimento pelvico sono senza dubbio comportamenti virtuosi. Altresì, gli uomini devono effettuare check up annuali dello stato della prostata soprattutto dopo i 60 anni, e curare eventuali infezioni urinarie in modo scrupoloso. Importantissima la prevenzione dell’incontinenza urinaria post intervento di prostatectomia iniziando la terapia di riabilitazione già prima dell’operazione. In questo modo anche il recupero della funzionalità vescicale sarà molto più rapido. 1,6
L’incontinenza urinaria è un problema che impatta in modo estremamente negativo sulla qualità di vita di chi ne soffre. Nonostante gli uomini siano percentualmente meno colpiti, per ragioni culturali, patiscono ancor di più l’imbarazzo e le limitazioni di una vescica fuori controllo. Questo risvolto psicologico conduce a comportamenti evitanti che peggiorano la situazione, perché la persona tende a negare il problema e, conseguentemente, a non parlarne con il medico per tentare di risolverlo. Tra le reazioni emotive più tipiche per un problema di incontinenza ci sono:
Si tratta di normali reazioni psico-emotive ad un disturbo di natura fisica che causa sentimenti di vergogna perché associato ad una condizione che mina il senso di dignità e autostima. Tuttavia, proprio perché non c’è nulla di cui vergognarsi, è importante affrontare il problema parlandone con il proprio medico, o direttamente con lo l’urologo, che saprà consigliare il trattamento migliore per superare o gestire l’incontinenza.
Se il disagio psicologico permane, o è troppo profondo e doloroso, è bene rivolgersi ad uno psicoterapeuta per un ulteriore supporto. In questa fase, potrebbe, infine, essere d'aiuto assumere per un certo periodo farmaci ansiolitici e antidepressivi su indicazione dello specialista.8