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La nostra dermatologa, Maria Cristina Luvarà, torna a parlarci con un'intervista della pelle, del suo legame con la nostra mente e dei messaggi che ogni giorno ci dà sul nostro stato di salute. Ecco le domande che le abbiamo posto:
- Quali sono i fattori psicologici che possono provocare alterazioni cutanee?
- Quali sono le alterazioni della pelle con una possibile componente psicologica?
- Come interpretare i messaggi lanciati dalla pelle?
1. Quali sono i fattori psicologici possono provocare alterazioni cutanee?
È comprovata l'influenza che i fattori psicologici possono esercitare sulla pelle inducendo l'insorgenza di manifestazioni ed alterazioni di varia natura. La pelle, organo per la maggior parte esposto alla vista, rappresenta la sede per eccellenza dell'espressione delle comuni emozioni che ci accompagnano nel corso della vita: basti pensare al pallore, al rossore, all'eccessiva sudorazione associate a sensazioni quali la paura, la vergogna, l'ansia.
A maggior ragione quindi stress, tensione, grandi preoccupazioni, dolori, traumi e tutte le altre condizioni in grado di alterare il nostro equilibrio e provocarci un vero e proprio disagio psicologico possono trovare un loro “sfogo” a livello cutaneo e scatenare l'insorgenza di varie patologie dermatologiche.
2. Quali sono le alterazioni della pelle con una possibile componente psicologica?
Vi sono numerose affezioni cutanee di origine psicosomatica o il cui decorso è influenzato da fattori psicologici. Tra queste ricordiamo:
- Prurito sine materia, condizione in cui il prurito di intensità variabile è localizzato in una zona specifica o su tutto il corpo senza una causa visibile;
- Iperidrosi, condizione di eccessiva sudorazione che può interessare tutto il corpo o solo alcune aree specifiche come ascelle, mani o piedi;
- Orticaria,
- Dermatite atopica, malattia infiammatoria cronica della pelle che si manifesta con prurito e secchezza spesso associata ad allergie e asma;
- Dermatite seborroica, condizione infiammatoria che colpisce le aree ricche di ghiandole sebacee, come il cuoio capelluto, il viso e il torace causando prurito e desquamazione;
- Eczema, termine generico che raggruppa diverse condizioni cutanee infiammatorie accomunate da eruzioni pruriginose e arrossate che possono dar luogo anche ad vesciche e desquamazione;
- Acne, malattia della pelle che colpisce i follicoli piliferi principalmente di viso, torace e schiena. Si manifesta con la comparsa di punti neri e bianchi, papule, pustole e/o noduli con diversi gradi di gravità;
- Psoriasi, malattia autoimmune cronica caratterizzata dall'accelerata crescita delle cellule della pelle con conseguente comparsa di placche rosse e squamose, spesso pruriginose e dolorose, che possono colpire diverse parti del corpo;
- Alopecia areata, condizione di natura autoimmune che causa la caduta di capelli a chiazze rotonde o ovali per via di un erroneo attacco del sistema immunitario ai follicoli piliferi;
- Defluvium capillorum, condizione che causa un'eccessiva caduta di capelli, che può essere transitoria, come nel caso del post-partum, ma anche cronica.
3. Come interpretare i messaggi lanciati dalla pelle?
La comparsa di un disturbo cutaneo potrebbe aiutarci ad identificare alcune patologie organiche non ancora note, così da risolvere un problema che magari nel tempo potrebbe
comportare serie conseguenze.
Non perdiamo poi di vista il fatto che la pelle può essere considerata un “organo psicosomatico” e che, segnalandoci una situazione di malessere psichico, può indurci a
prendere, per tempo, gli opportuni provvedimenti e convincerci magari a rallentare i ritmi, a concederci le giuste pause e a riesaminare le nostre priorità.
La pelle dà voce ai nostri organi ed è in qualche modo deputata a comunicare le esigenze del nostro organismo: attenzione quindi a cogliere questi segnali!