8' lettura
La polmonite interstiziale acuta è una particolare tipologia di polmonite.
La polmonite, processo infiammatorio che colpisce i polmoni, può, infatti, essere acuta o cronica e avere cause molto diverse. Nella maggior parte dei casi è determinata da infezioni virali o batteriche, ma può essere anche la conseguenza di reazioni allergiche gravi, traumi o neoplasie.
Ecco cosa troverai in quest’articolo:
La polmonite interstiziale acuta è un particolare sottotipo di polmonite che colpisce l’interstizio polmonare, ovvero quella porzione di tessuto, detto connettivo, che si frappone tra gli alveoli polmonari.
Gli alveoli sono costituiti da piccole camere d’aria che si occupano dello scambio gassoso tra ossigeno e anidride carbonica. Essi costituiscono l’ultima porzione della ramificazione interna ai polmoni. Questi sono, infatti, costituiti da una struttura ramificata che, partendo dalla trachea, si divide poi nei bronchi e quindi nei bronchioli al termine dei quali si trovano, appunto, gli alveoli circondati dall’interstizio polmonare.
Quando quest’ultimo viene colpito in maniera improvvisa e acuta da un’infezione, che nella maggior parte dei casi è dovuta ad un agente virale o batterico, si parla di polmonite interstiziale acuta, conosciuta anche come Sindrome di Hamman-Rich, dal nome dei due studiosi che furono i primi, nel 1935, a descrivere il fenomeno.1,2,3
A seguito dell’infezione, che può essere batterica, virale, fungina o dovuta a sostanze irritanti (es. amianto), si instaura nei polmoni una cascata infiammatoria che, in molti casi, determina un quadro di estrema gravità clinica.
Il danno alveolare diffuso che ne deriva da luogo alla produzione di edema polmonare, ovvero liquido all’interno dei polmoni.
Questo determina poi in parte una necrosi delle cellule degli alveoli, ma soprattutto un ispessimento delle pareti alveolari che non riescono più ad assolvere alle loro funzioni, per cui la respirazione diventa impossibile.3,4
La polmonite interstiziale colpisce circa una persona su 25.000 e ha un esordio repentino che vede una prima comparsa di sintomi che possono essere confusi con una sindrome influenzale, ma che tendono ad aggravarsi rapidamente.
Tra i sintomi più comuni questi troviamo:
Molti di questi sintomi non sono sempre presenti e soprattutto possono essere dovuti a moltissime altre patologie di gravità molto inferiore, ma le difficoltà respiratorie hanno invece un decorso molto veloce aggravandosi in 7-14 giorni circa, arrivando precocemente all’insufficienza respiratoria..3,4,5
La polmonite interstiziale acuta può colpire entrambi i sessi senza che vi sia una prevalenza e non ha una maggior incidenza nei fumatori, ma si verifica più frequentemente dopo i 50 anni d’età e nelle persone affette da patologie autoimmuni. Si consiglia pertanto di contattare il curante nel caso di difficoltà a respirare, anche in assenza di altri sintomi.
La polmonite interstiziale acuta fa parte delle polmoniti interstiziali idiopatiche, quelle patologie che interessano l’interstizio polmonare per le quali la causa non è nota. Per quanto essa colpisce individui apparentemente sani, nel 70% dei casi ne causa il decesso entro tre mesi.
Non esiste una cura definitiva per la polmonite interstiziale acuta. La terapia è sintomatologica ossia prevede il supporto farmacologico per la gestione dei sintomi e per cercare di preservare lo stato di salute dell’individuo.
L’ elemento principale della terapia è il supporto respiratorio, quindi la ventilazione meccanica con ossigenazione, più o meno invasiva spesso abbinata ad una terapia cortisonica.
Essendo la terapia unicamente di supporto, la prognosi è legata alle singole caratteristiche dell’individuo. In alcuni casi potrebbe essere necessario trapianto di polmoni.1,5,6
Negli ultimi tre anni la polmonite interstiziale acuta è balzata agli onori della cronaca per via della pandemia da Covid-19. Il Sars-CoV-2, virus responsabile del Covid-19, infatti, come molti altri virus, può infettare l’apparato respiratorio e dare luogo a polmonite interstiziale acuta.
A differenza di altri virus, soprattutto nelle persone non vaccinate contro il Covid-19, l’incidenza della polmonite interstiziale acuta è più elevata e questo ha portato, nelle prime fasi della pandemia, ad un elevatissimo numero di ricoveri in terapia intensiva e alla morte di molte persone colpite dall’infezione.
A determinare l’interessamento polmonare non è il virus in sé, ma la cascata infiammatoria che esso provoca nel corpo umano e che, per reazione contro il patogeno, arriva a danneggiare il tessuto polmonare.
La gestione e la terapia della patologia non cambiano nel caso in cui essa sia da attribuirsi al Covid-19.
Numerosi fattori quali: