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A differenza di altri tumori, per il cancro alla prostata non esiste una strategia di prevenzione comprovata, ma si può ridurre il rischio di sviluppare tale patologia facendo scelte salutari. È quindi importante prestare attenzione ad alcune regole comportamentali come ad esempio aumentare il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e ridurre quello di cibi ricchi di grassi saturi ma anche diminuire l'assunzione di alcolici.
Questi sono solo alcuni consigli, nell'articolo andiamo ad approfondire più nel dettaglio i fattori “protettivi” che possono contrastare o ridurre l’impatto dei fattori di rischio del tumore alla prostata.
1 Il tumore alla prostata si può prevenire?
2 I fattori di rischio
3 La prevenzione primaria
4 La prevenzione secondaria
A differenza di altre tipologie di tumore, non esiste un modo per prevenire il cancro alla prostata.
Anche se sono stati condotti diversi studi, i risultati che emergono sono spesso in conflitto tra loro e c’è da sottolineare che la maggior parte delle ricerche svolte non avevano come obiettivo primario quello di dimostrare quali fattori potessero effettivamente essere “protettivi” rispetto al tumore prostatico.
Di conseguenza, non sono emerse chiare indicazioni per prevenire il cancro alla prostata.
In generale, i medici raccomandano che gli uomini con un rischio medio di cancro alla prostata seguano alcuni accorgimenti a tutela della loro salute e quindi anche in chiave preventiva rispetto al tumore prostatico.
Come tutti i tumori, il cancro alla prostata presenta alcuni fattori di rischio che non possono essere evitati.
Il cancro alla prostata è principalmente una "malattia dell'invecchiamento".
Invecchiando, aumentano le possibilità di sviluppare il cancro alla prostata. L’età, infatti, rappresenta il primo fattore di rischio, questo tumore si sviluppa maggiormente dopo i 65 anni.
Anche l’etnia e le caratteristiche genetiche hanno un ruolo significativo: gli uomini appartenenti alle comunità afroamericane hanno un rischio raddoppiato di sviluppare il tumore alla prostata rispetto a uomini di altre etnie.
Sebbene il tumore alla prostata non sia ereditario, ne è stata osservata una componente di familiarità.
I soggetti, con parenti di sangue affetti da tumore alla prostata, hanno più possibilità di contrarre la malattia.
La prevenzione primaria si riferisce alla prevenzione dello sviluppo del cancro, di solito negli uomini che hanno un rischio medio o alto per la sua insorgenza.
Ciò include gli uomini con una storia familiare di cancro.
Cosa si può fare per prevenire o ritardare l'insorgenza della malattia?
Come abbiamo visto precedentemente, non esiste un unico modo migliore per prevenire il cancro alla prostata, ma diverse regole comportamentali possono aiutare.
Infatti, occorre aumentare i fattori “protettivi” che possono contrastare o ridurre l’impatto dei fattori di rischio.
I fattori “protettevi”, in questa malattia, sono: seguire una dieta sana, svolgere attività fisica regolare e mantenere un peso corporeo sano.
Altri due fattori che sono considerati di rischio, aumentando quindi la possibilità di ammalarsi sono: l’obesità e un’alimentazione ricca di grassi saturi. Scopri quali sono i cibi da evitare.
Alcune abitudini alimentari possono aiutare a prevenire il tumore alla prostata. Si consiglia infatti una dieta povera di grassi saturi e latticini e ricca di frutta, verdura e cereali integrali.
È anche suggerito di:
Gli uomini obesi - un indice di massa corporea (BMI) di 30 o superiore - possono avere un rischio elevato di sviluppare cancro alla prostata.
Se si è in una condizione di sovrappeso o obesità, bisogna cercare di perdere peso. Come farlo?
Riducendo il numero di calorie che si assumono ogni giorno e aumentando la quantità di esercizio fisico.
Se invece, si ha un peso nella norma, bisogna lavorare per mantenerlo esercitandosi a fare quasi tutti i giorni della settimana esercizio e scegliendo una dieta sana ricca di frutta, verdura e cereali integrali.
L'esercizio ha molti benefici per la salute e può ridurre il rischio di malattie cardiache e altri tumori.
L'esercizio fisico, oltre ad aiutare a raggiungere un peso adeguato per il proprio corpo, può ridurre l'infiammazione, migliorare la funzione immunitaria e combattere alcuni degli effetti negativi sulla salute di uno stile di vita sedentario, tutto ciò può aiutare a prevenire il cancro.
Obiettivo: 30’ minuti di esercizio quasi tutti i giorni della settimana.
La prevenzione secondaria è rivolta a soggetti con lesioni precancerose note; infatti consiste nel sottoporsi ogni anno ad una visita urologica con dosaggio del PSA.
Il PSA è un esame del sangue chiamato test dell'antigene prostatico specifico (PSA) che misura il livello di PSA nel sangue.
Il PSA è una sostanza prodotta dalla ghiandola prostatica che serve a fluidificare il liquido seminale.
I livelli di PSA nel sangue possono essere più alti negli uomini che hanno il cancro alla prostata; di norma, più alto è il livello di PSA nel sangue, più è probabile che sia presente un problema alla prostata.
Il PSA non è però da considerarsi come un indicatore di tumore specifico.
In caso di alti livelli di PSA o livelli in aumento nel tempo, è opportuno fare esami più specifici perché queste variazioni possono indicare anche altre tipologie di malattie come una prostatite o un’ipertrofia prostatica.
Come abbiamo visto sono disponibili diverse strategie di prevenzione che includono: accorgimenti da attuare prima che si presenti la neoplasia (prevenzione primaria) e lo screening del PSA per individuare precocemente la malattia (prevenzione secondaria)
Come ci ricorda il proverbio “Meglio prevenire che curare” è sempre opportuno prendere le precauzioni fondamentali prima, piuttosto che dover sistemare le cose in un secondo momento.