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Il prurito intimo è un sintomo comune che può interessare la vagina o l’area esterna dei genitali, la vulva. Scopriamo insieme le cause, i sintomi e i trattamenti per questo fastidioso problema.
Ecco di cosa parleremo in questo articolo:
Il prurito intimo è caratterizzato da fastidio, più o meno intenso, nella zona esterna dei genitali, quindi la zona vulvare, o la zona interna, la zona vaginale. Il prurito vaginale o vulvare è una delle problematiche più frequentemente riportata dalle persone al/alla ginecologo/a e molto spesso si tratta di una condizione passeggera, causata dai cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale e, quindi, non oggetto di particolare preoccupazione.
Qualora il prurito sia severo, cronico, quindi protratto per più di 6 settimane, o accompagnato da perdite maleodoranti, è importante rivolgersi ad un/una professionista per determinare la causa sottostante e identificare una corretta terapia.1
Le cause scatenanti il prurito intimo esterno o interno possono essere molteplici, tra queste troviamo:
Andiamo a vedere nello specifico i sintomi causati da ciascuna di questi fattori.
Funghi, batteri o virus possono essere responsabili di infezioni ai genitali interni o esterni, causa di intenso prurito intimo. I sintomi di infezione intima sono variabili, ma quasi sempre accomunati dalla presenza di secrezioni vaginali maleodoranti o inodori e dal colore biancastro.
Le infezioni possono essere trasmissibili per via sessuale, tra queste troviamo:
Oppure scarsamente o non trasmissibili sessualmente, quali:
L’area vaginale è sede di proliferazione di molte specie batteriche, che insieme costituiscono il microbiota vaginale. L’alterazione nella composizione del microbiota può causare la prevalenza di “batteri cattivi” su “batteri buoni”, e causare vaginite batterica.
Una delle cause più comuni di prurito intimo sono irritazioni dovute allo sfregamento meccanico con gli indumenti, oppure reazioni allergiche verso elementi che possono entrare in contatto con i genitali esterni o interni, come detergente per la biancheria, assorbenti igienici, fibre sintetiche e, nelle bambine, dal contatto con pannolini o salviette detergenti. In questo caso, i sintomi principali sono la sensazione di bruciore, il prurito e l’eventuale comparsa di pomfi infiammati. La reazione allergica può comparire molto rapidamente, anche nel giro di pochi minuti.
Altre cause di prurito intimo, seppur meno frequenti, sono patologie dermatologiche come:
Queste patologie causano bruciore intenso e persistente, accompagnato dalla presenza di chiazze rossastre nel caso della psoriasi genitale, o placche biancastre nel caso del lichen sclerosus.2,3
Durante la menopausa, circa l’80% delle donne viene colpita dalla sindrome genito-urinaria. Si tratta di una serie di problematiche causate dal crollo dei livelli di estrogeno, che coinvolgono i genitali esterni ed interni. Pazienti affetti da questa sindrome manifestano secchezza genitale, prurito intimo e sensazione di bruciore.5
Seppure molto raramente, il prurito vaginale può essere sintomo di una patologia tumorale a livello dei genitali femminili, pertanto è importante che il medico monitori la risposta del paziente alle terapie ed effettuare esami approfonditi nel caso non vi sia miglioramento.
Inoltre, il prurito intimo può avere cause neuropatiche, quindi derivare da danni a livello dei nervi del sistema nervoso periferico. Il prurito neuropatico viene riscontrato più comunemente in pazienti che hanno avuto herpes genitale in precedenza, o che soffrono di neuropatia diabetica.1,2
In caso di prurito intimo persistente o particolarmente intenso, è raccomandato rivolgersi ad un/una professionista per una diagnosi ed un eventuale trattamento.
Il medico dovrà inoltre chiedere al paziente quali sintomi sono associati al prurito, in particolare sulla presenza di secrezioni vaginali e, se presenti, sul loro colore, consistenza ed eventuale odore, indicazioni di infezione batterica o fungina. Le modalità di diagnosi sono variabili in base alla causa sottostante ed esistono test per confermare a livello strumentale la diagnosi sospetta.
Inoltre, è di fondamentale importanza indicare all’anamnesi tutti gli irritanti e/o allergeni con cui si è entrati in contatto nel periodo previo l’insorgenza del prurito intimo, per escludere la presenza di irritazioni allergiche.
Per quanto riguarda le vaginiti infettive, affinché la diagnosi venga verificata devono essere presenti almeno 3 di questi 4 criteri:
Mentre, per la diagnosi di patologie dermatologiche, molto spesso si ricorre alla biopsia, quindi al prelievo di un campione di tessuto per effettuare ulteriori analisi.
Nel caso non si sia in grado di determinare la causa scatenante il prurito intimo all’esame obiettivo, in genere si inizia un trattamento antinfiammatorio topico e, nel caso di assenza di miglioramento, si passa ad ulteriori esami diagnostici.6
La cura più efficace e risolutiva per il prurito intimo è il trattamento della causa scatenante. Andiamo a vedere insieme quali trattamenti o rimedi sono efficaci nel curare il prurito intimo.
Le infezioni vaginali richiedono obbligatoriamente l’utilizzo di antibiotici o antifungini, per via orale o da applicare direttamente sui genitali esterni o interni. Nei casi in cui all’origine del prurito ci sia una problematica legata all’alterazione del microbioma vaginale, come ad esempio nella candidosi vaginale, un supporto può arrivare anche dai fermenti lattici probiotici come abbiamo raccontato in questo articolo.
Per avere sollievo temporaneo dal prurito, si possono utilizzare delle creme contenenti cortisone, anche se il loro uso deve essere prescritto da un medico. Le creme possono essere applicate sui genitali esterni, ma non vanno mai utilizzate all’interno della vagina.6
Esistono rimedi e buone abitudini che possono aiutare sia durante il trattamento e nei casi in cui il prurito non abbia una causa determinata:
La prevenzione del prurito intimo inizia da una buona igiene intima e una buona cura della propria alimentazione, in quanto i nutrienti che assumiamo con la dieta influenzano la composizione del microbiota vaginale, la cui alterazione causa vaginiti e prurito intimo. Studi hanno infatti dimostrato che l’eccessivo consumo di grassi con la dieta rappresenta un fattore di rischio per le vaginiti batteriche.
Inoltre, utilizzare le giuste precauzioni durante i rapporti sessuali, limita la trasmissione di agenti patogeni sessualmente trasmissibili, oltre che di virus pericolosi per la salute come il virus dell'HIV.
Anche l’utilizzo di indumenti stretti e costituiti da fibre sintetiche può contribuire alla formazione di un ambiente genitale troppo umido, e quindi allo sviluppo di infezioni.8,9