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Prurito intimo: cause, sintomi e rimedi

Scritto da Dott.ssa Giulia Boschi | 23-mar-2023 7.00.00

7' Lettura

Il prurito intimo è un sintomo comune che può interessare la vagina o l’area esterna dei genitali, la vulva. Scopriamo insieme le cause, i sintomi e i trattamenti per questo fastidioso problema.

 

Ecco di cosa parleremo in questo articolo:

  1. Che cos’è il prurito intimo?
  2. Perché si ha il prurito intimo?
    1. Infezioni
    2. Irritazioni, problemi dermatologici e allergie
    3. Sindrome genito-urinaria
    4. Altre condizioni
  3. Diagnosi del prurito intimo
  4. Cure e rimedi: come far passare il prurito intimo?
    1. Trattamenti farmacologici
    2. Rimedi e stile di vita
  5. Come prevenire il prurito intimo?

 

 

1. Che cos’è il prurito intimo?

Il prurito intimo è caratterizzato da fastidio, più o meno intenso, nella zona esterna dei genitali, quindi la zona vulvare, o la zona interna, la zona vaginale. Il prurito vaginale o vulvare è una delle problematiche più frequentemente riportata dalle persone al/alla ginecologo/a e molto spesso si tratta di una condizione passeggera, causata dai cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale e, quindi, non oggetto di particolare preoccupazione

Qualora il prurito sia severo, cronico, quindi protratto per più di 6 settimane, o accompagnato da perdite maleodoranti, è importante rivolgersi ad un/una professionista per determinare la causa sottostante e  identificare una corretta terapia.1 

2. Perché si ha il prurito intimo?

Le cause scatenanti il prurito intimo esterno o interno possono essere molteplici, tra queste troviamo: 

  • infezioni: batteri e funghi possono infettare la zona vaginale interna o, più raramente, i genitali esterni;
  • condizioni dermatologiche: malattie della pelle che possono causare infiammazione e condizioni patologiche nell’area genitale, fonte di intenso prurito;
  • allergie: verso componenti degli indumenti intimi o verso elementi presenti in creme e prodotti topici;
  • cambiamenti ormonali: durante la menopausa, ad esempio, i cambiamenti ormonali causano alterazioni profonde a livello genitale;
  • trattamenti farmacologici: l’abuso di antibiotici o altri farmaci può causare vaginiti batteriche e, quindi, prurito.

Andiamo a vedere nello specifico i sintomi causati da ciascuna di questi fattori.

2.1 Infezioni

Funghi, batteri o virus possono essere responsabili di infezioni ai genitali interni o esterni, causa di intenso prurito intimo. I sintomi di infezione intima sono variabili, ma quasi sempre accomunati dalla presenza di secrezioni vaginali maleodoranti o inodori e dal colore biancastro

Le infezioni possono essere trasmissibili per via sessuale, tra queste troviamo:

  • infezione da Thricomonas vaginalis: causa di prurito, bruciore e perdite giallastre, schiumose e maleodoranti;
  • infezione da Chlamydia trachomatis causa di dolore durante la minzione, macchie arrossate sui genitali esterni, dolori al basso ventre, perdite ematiche vaginali e dolore durante i rapporti sessuali; 
  • infezione da Neisseria gonorrhoae: causa di prurito, dolore alla minzione, perdite vaginali giallastre e perdite ematiche vaginali;
  • Herpes genitale: i primi sintomi sono prurito e dolore e a distanza di alcuni giorni possono comparire vescicole rosse o bianche, che arrivano ad ulcerarsi.1,2

Oppure scarsamente o non trasmissibili sessualmente, quali:

  • vaginite batterica: causa prurito intimo, dolore durante la minzione e perdite vaginali di colore variabile. L’area vaginale è sede di proliferazione di molte specie batteriche, che insieme costituiscono il microbioma vaginale. L’alterazione nella composizione del microbiota può causare la prevalenza di “batteri cattivi” su “batteri buoni” e causare vaginite batterica.
  • candidosi vaginale: causa di prurito intenso, arrossamento e perdite bianche che ricordano il latte coagulato.;

L’area vaginale è sede di proliferazione di molte specie batteriche, che insieme costituiscono il microbiota vaginale. L’alterazione nella composizione del microbiota può causare la prevalenza di “batteri cattivi” su “batteri buoni”, e causare vaginite batterica.

 

 

2.2 Irritazioni, problemi dermatologici e allergie

Una delle cause più comuni di prurito intimo sono irritazioni dovute allo sfregamento meccanico con gli indumenti, oppure reazioni allergiche verso elementi che possono entrare in contatto con i genitali esterni o interni, come detergente per la biancheria, assorbenti igienici, fibre sintetiche e, nelle bambine, dal contatto con pannolini o salviette detergenti. In questo caso, i sintomi principali sono la sensazione di bruciore, il prurito e l’eventuale comparsa di pomfi infiammati. La reazione allergica può comparire molto rapidamente, anche nel giro di pochi minuti.

Altre cause di prurito intimo, seppur meno frequenti, sono patologie dermatologiche come:

Queste patologie causano bruciore intenso e persistente, accompagnato dalla presenza di chiazze rossastre nel caso della psoriasi genitale, o placche biancastre nel caso del lichen sclerosus.2,3

2.3 Sindrome genito-urinaria

Durante la menopausa, circa l’80% delle donne viene colpita dalla sindrome genito-urinaria. Si tratta di una serie di problematiche causate dal crollo dei livelli di estrogeno, che coinvolgono i genitali esterni ed interni. Pazienti affetti da questa sindrome manifestano secchezza genitale, prurito intimo e sensazione di bruciore.5 

2.4 Altre condizioni

Seppure molto raramente, il prurito vaginale può essere sintomo di una patologia tumorale a livello dei genitali femminili, pertanto è importante che il medico monitori la risposta del paziente alle terapie ed effettuare esami approfonditi nel caso non vi sia miglioramento.

Inoltre, il prurito intimo può avere cause neuropatiche, quindi derivare da danni a livello dei nervi del sistema nervoso periferico. Il prurito neuropatico viene riscontrato più comunemente in pazienti che hanno avuto herpes genitale in precedenza, o che soffrono di neuropatia diabetica.1,2

3. Diagnosi del prurito intimo

In caso di prurito intimo persistente o particolarmente intenso, è raccomandato rivolgersi ad un/una professionista per una diagnosi ed un eventuale trattamento

Il medico dovrà inoltre chiedere al paziente quali sintomi sono associati al prurito, in particolare sulla presenza di secrezioni vaginali e, se presenti, sul loro colore, consistenza ed eventuale odore, indicazioni di infezione batterica o fungina. Le modalità di diagnosi sono variabili in base alla causa sottostante ed esistono test per confermare a livello strumentale la diagnosi sospetta.

Inoltre, è di fondamentale importanza indicare all’anamnesi tutti gli irritanti e/o allergeni con cui si è entrati in contatto nel periodo previo l’insorgenza del prurito intimo, per escludere la presenza di irritazioni allergiche

Per quanto riguarda le vaginiti infettive, affinché la diagnosi venga verificata devono essere presenti almeno 3 di questi 4 criteri:

  • presenza di secrezione biancastra, giallognola o verdastra;
  • pH vaginale > 4,5;
  • odore simile a quello del pesce avariato oppure simile a quello del latte coagulato;
  • esame microscopico positivo per batteri aderenti alle cellule epiteliali, eseguito su materiale prelevato dalle pareti vaginali tramite tampone vaginale.
 

Mentre, per la diagnosi di patologie dermatologiche, molto spesso si ricorre alla biopsia, quindi al prelievo di un campione di tessuto per effettuare ulteriori analisi.

Nel caso non si sia in grado di determinare la causa scatenante il prurito intimo all’esame obiettivo, in genere si inizia un trattamento antinfiammatorio topico e, nel caso di assenza di miglioramento, si passa ad ulteriori esami diagnostici.6

4. Cure e rimedi: come far passare il prurito intimo?

La cura più efficace e risolutiva per il prurito intimo è il trattamento della causa scatenante. Andiamo a vedere insieme quali trattamenti o rimedi sono efficaci nel curare il prurito intimo. 

4.1 Trattamenti farmacologici

Le infezioni vaginali richiedono obbligatoriamente l’utilizzo di antibiotici o antifungini, per via orale o da applicare direttamente sui genitali esterni o interni. Nei casi in cui all’origine del prurito ci sia una problematica legata all’alterazione del microbioma vaginale, come ad esempio nella candidosi vaginale, un supporto può arrivare anche dai fermenti lattici probiotici come abbiamo raccontato in questo articolo.

Per avere sollievo temporaneo dal prurito, si possono utilizzare delle creme contenenti cortisone, anche se il loro uso deve essere prescritto da un medico. Le creme possono essere applicate sui genitali esterni, ma non vanno mai utilizzate all’interno della vagina.6

4.2 Rimedi e stile di vita

Esistono rimedi e buone abitudini che possono aiutare sia durante il trattamento e nei casi in cui il prurito non abbia una causa determinata:

  • mantenere una buona igiene dei genitali, lavando la zona vulvare una volta al giorno utilizzando detergenti delicati;
  • evitare l’utilizzo di lavande vaginali o prodotti aggressivi, che potrebbero eliminare i “batteri buoni” che prevengono le infezioni;
  • usare polveri a base di amidi per mantenere l’area genitale asciutta, ma evitare polveri a base di talco.8

5. Come prevenire il prurito intimo?

La prevenzione del prurito intimo inizia da una buona igiene intima e una buona cura della propria alimentazione, in quanto i nutrienti che assumiamo con la dieta influenzano la composizione del microbiota vaginale, la cui alterazione causa vaginiti e prurito intimo. Studi hanno infatti dimostrato che l’eccessivo consumo di grassi con la dieta rappresenta un fattore di rischio per le vaginiti batteriche. 

Inoltre, utilizzare le giuste precauzioni durante i rapporti sessuali, limita la trasmissione di agenti patogeni sessualmente trasmissibili, oltre che di virus pericolosi per la salute come il virus dell'HIV

Anche l’utilizzo di indumenti stretti e costituiti da fibre sintetiche può contribuire alla formazione di un ambiente genitale troppo umido, e quindi allo sviluppo di infezioni.8,9 

Bibliografia

  1. Woelber L, Prieske K, Mendling W, Schmalfeldt B, Tietz HJ, Jaeger A. Vulvar pruritus-Causes, Diagnosis and Therapeutic Approach. Dtsch Arztebl Int. 2020;116(8):126-133. doi:10.3238/arztebl.2020.0126
  2. Savas JA, Pichardo RO. Female Genital Itch. Dermatol Clin. 2018 Jul;36(3):225-243. doi: 10.1016/j.det.2018.02.006. Epub 2018 Apr 26. PMID: 29929595.
  3. NHS, Vaginitis (Ultimo accesso 16.03.23)
  4. Brotman RM. Vaginal microbiome and sexually transmitted infections: an epidemiologic perspective. J Clin Invest. 2011;121(12):4610-4617. doi:10.1172/JCI57172
  5. Shifren JL. Genitourinary Syndrome of Menopause. Clin Obstet Gynecol. 2018 Sep;61(3):508-516. doi: 10.1097/GRF.0000000000000380. PMID: 29787390.
  6. Marnach ML, Wygant JN, Casey PM. Evaluation and Management of Vaginitis. Mayo Clin Proc. 2022 Feb;97(2):347-358. doi: 10.1016/j.mayocp.2021.09.022. PMID: 35120697.
  7. Bissonnette R, Zeng H, McLean DI, Schreiber WE, Roscoe DL, Lui H. Psoriatic plaques exhibit red autofluorescence that is due to protoporphyrin IX. J Invest Dermatol. 1998 Oct;111(4):586-91. doi: 10.1046/j.1523-1747.1998.00345.x. PMID: 9764837.
  8. Neggers YH, Nansel TR, Andrews WW, et al. Dietary intake of selected nutrients affects bacterial vaginosis in women. J Nutr. 2007;137(9):2128-2133. doi:10.1093/jn/137.9.2128
  9. Eunice Kennedy Shiver national institute of child health and human development, Can vaginitis be prevented? (Ultimo accesso 16.03.23)