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La sifilide congenita è una grave malattia venerea che la madre può trasmettere al feto durante gravidanza. Si tratta di un’infezione facilmente curabile, ma se non diagnosticata può mettere a rischio la gravidanza e causare danni a gestante e bambino/a. Nell’articolo tutto ciò che serve sapere per riconoscere, prevenire e curare la sifilide congenita.
La sifilide congenita è una grave malattia infettiva che può essere trasferita al feto da una gestante infetta o che si infetta durante la gravidanza. Il batterio può facilmente trasmettersi al feto attraversando la barriera placentare in ogni fase della gravidanza, ma questo accade più frequentemente nel terzo trimestre.
Si stima che la sifilide rappresenti una severa complicazione per circa un milione di gravidanze nel mondo ogni anno. A causarla è il Treponema pallidum, un batterio, che si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti, in grado di diffondersi nell’organismo.1,2
I segni e i sintomi della sifilide congenita nel neonato dopo il parto sono o possono essere:
Questi sintomi possono non essere presenti alla nascita, ma manifestarsi nelle prime settimane dopo il parto aggravandosi nel tempo.1,2
Il principale fattore di rischio è determinato dalla mancata diagnosi della malattia in gravidanza, nociva per la salute di madre e feto. In questi casi l’infezione non curata può compromettere la gestazione stessa. Tra le possibili complicazioni della sifilide congenita si annoverano:
Per diagnosticare la sifilide congenita nel bambino prima o dopo il parto, servono diversi passaggi:
Il trattamento della sifilide congenita prevede una terapia antibiotica, dal momento che si tratta di un’infezione batterica. Il farmaco raccomandato sia per la madre in gravidanza, che per curare il neonato dopo il parto, è la penicillina G, da somministrare per via endovenosa per un massimo di 10 giorni. In caso di allergia alle penicilline, la sifilide congenita neonatale può essere curata con il ceftriaxone somministrato per via endovenosa sempre per un massimo di 10 giorni.
Questo antibiotico del gruppo delle cefalosporine, però, non è un equivalente delle penicilline, e la sua efficacia non è comprovata, pertanto prevede un attento monitoraggio con test sierologici ripetuti per valutare se sia stato in grado di eradicare l’infezione.
In generale, è comunque necessario un attento follow up durante le cure e nel periodo successivo, anche per valutare eventuali effetti avversi e complicanze. Una di queste è la reazione di Jarisch-Herxheimer, una crisi febbrile violenta, con dolori e cefalea, che può insorgere nel primo giorno di cure per la sifilide congenita.1
Il modo migliore per prevenire la sifilide congenita e proteggere genitori e nascituri è quella di praticare sesso protetto. Usando il preservativo maschile o femminile sia prima che durante la gravidanza, è infatti possibile evitare di entrare in contatto con il Treponema pallidum durante un rapporto sessuale con partner infetto/a. Nei casi dubbi, e in generale a scopo preventivo, all’inizio della gravidanza è fondamentale che la futura madre si sottoponga al test di screening per la sifilide.
Effettuare il test è particolarmente importante perché la sifilide può essere del tutto asintomatica, ma non per questo meno pericolosa. In caso di positività è necessario iniziare subito il trattamento con terapia antibiotica per l’eradicazione del batterio, e sottoporre al test e alle cure anche il partner. Dopo la terapia il protocollo prevede successivi test sierologici per capire se l’infezione materna è stata superata. Analogamente, il/la neonato/a sarà sottoposto/a al test per avere la certezza che la malattia non sia stata trasmessa.
Importante: aver avuto la sifilide in passato non protegge dal rischio di ammalarsi nuovamente, per questo si deve praticare sesso protetto prima e durante una gravidanza.2
La sifilide congenita può avere conseguenze gravi a lungo termine. In alcuni casi il bambino può venire al mondo apparentemente sano, e mesi e anni dopo sviluppare danni neurologici causati dalla sifilide congenita, tra cui l’epilessia o il ritardo nello sviluppo mentale. Altre complicanze legate ad una sifilide congenita non riconosciuta e trattata sono o possono essere: