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La tosse da reflusso, insieme alla sindrome da scolo retronasale e all’asma, è tra le tre cause più comuni di tosse cronica in pazienti di tutte le età.
Nonostante questo, raggiungere la diagnosi, e quindi identificare la cura migliore, è un processo ricco di ostacoli. Scopri le caratteristiche della tosse da reflusso per poterla riconoscere e gestire al meglio.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
La tosse è un sintomo atipico del reflusso gastroesofageo (GERD), un disturbo dell’apparato gastrointestinale caratterizzato dalla risalita dei succhi gastrici dallo stomaco verso l’esofago e, quindi, la gola. Benché atipico, la tosse non è un sintomo raro in questi pazienti: essa, infatti, colpisce più del 25% delle persone che soffrono di GERD.1
La tosse da reflusso si manifesta come tosse persistente e resistente ai trattamenti anti-tosse. Essa può essere secca o produttiva (associata a produzione eccessiva di muco) e tende a manifestarsi più frequentemente nelle situazioni che peggiorano il reflusso gastroesofageo. Ad esempio, un pasto abbondante, che potrebbe rallentare i processi digestivi e/o la notte, quando la posizione sdraiata può facilitare il reflusso dei succhi gastrici.2
La tosse da reflusso può accompagnarsi o meno a sintomi indicativi di reflusso. Ci sono, infatti, tre principali categorie di pazienti:
Oltre a quelli tipici del GERD, la tosse da reflusso può accompagnarsi anche ad altri sintomi. Tra i più comuni:
La tosse da reflusso è una risposta di protezione del nostro corpo: la tosse, infatti, è un riflesso che permette di eliminare velocemente elementi irritanti, o potenzialmente pericolosi, dalle vie aeree. Nel caso del reflusso gastroesofageo, la sostanza irritante è rappresentata dai succhi gastrici.
La risalita dei succhi gastrici può causare la tosse con due modalità:
Se non adeguatamente trattata, la tosse da reflusso può evolvere in tosse cronica, ossia una tosse che perdura almeno per tre settimane con un impatto negativo sulla qualità di vita del/la paziente. La tosse da reflusso, infatti, non si risolve spontaneamente e, in assenza di una diagnosi tempestiva, può perdurare oltre i 13 mesi.1;3
Ad oggi, non esiste un unico protocollo di diagnosi: è pertanto importante rivolgersi ad uno specialista (in gastroenterologia e/o pneumologia) esperto.
Poiché la tosse è un sintomo di diverse condizioni patologiche, la diagnosi di tosse da reflusso viene, infatti, fatta sulla base della storia clinica e per esclusione di altre cause soprattutto di tipo polmonare o legate a patologie di gola o naso.
È necessario poi assicurarsi che la tosse non sia un effetto collaterale dell’assunzione di farmaci o di trattamenti che possono peggiorare il reflusso gastroesofageo, come antibiotici o antinfiammatori.5
La presenza di altri sintomi di reflusso gastroesofageo e un miglioramento della tosse con terapia anti-reflusso (con o senza sintomi di GERD) possono aiutare a definire l’ipotesi diagnostica.
Il monitoraggio del pH esofageo per 24 ore, invece, è un test diagnostico utile a confermare la diagnosi poiché permette di valutare intensità e frequenza del rigurgito acido.5
Poiché la tosse da reflusso è resistente ai farmaci contro la tosse, generalmente si interviene per migliorare l’intensità del reflusso gastroesofageo con una terapia farmacologica e attraverso accorgimenti legati allo stile di vita. Questo approccio combinato garantisce, in media, un miglioramento della sintomatologia.
Nonostante ciò, è possibile che alcune persone non traggano beneficio dal trattamento. Per questo motivo, è importante valutare il migliore approccio terapeutico con un/a specialista che, in casi selezionati, potrebbe anche indicare la necessità di un intervento chirurgico.3;6
Se non adeguatamente diagnosticata, e quindi trattata, la tosse da reflusso può peggiorare il reflusso stesso generando, così, un circolo vizioso di reflusso-tosse-reflusso ancor più difficile da risolvere. Inoltre, la persistenza della tosse da reflusso potrebbe innescare una risposta infiammatoria a livello dell’apparato respiratorio comportando lo sviluppo, nel lungo periodo, di una condizione di fibrosi polmonare interstiziale.1