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Tumore al seno: tipologie e grado di aggressività

Scritto da Dott.ssa Chiara Mossali | 13-ott-2021 14.30.00

6' di lettura

Il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nella popolazione femminile, con un 41% di diagnosi nelle donne fino ai 49 anni, 35% nel range 50-69 anni e 22% nelle over 70. Inoltre, il tumore al seno rappresenta la prima causa di morte per cancro nelle donne.
Esistono diverese tipologie di tumore al seno e si possono presentare in forme più o meno aggressive. Gli accertamenti diagnostici contribuiscono a stabilire la tipologia del tumore e questo è un passaggio essenziale affinché senologo (chirurgo) e oncologo possano definire la strategia di trattamento più opportuna per ciascuna paziente.

Questo articolo propone un focus sulle diverse tipologie di tumore al seno e approfondisce i fattori prognostici, con un inciso sul grado di aggressività del tumore.

1    Le principali tipologie di tumore al seno
2    La stadiazione del tumore alla mammella
3    I fattori prognostici
4    Fonti

 

 

1. Le principali tipologie di tumore al seno

Poiché vi sono differenti tipologie di neoplasia della mammella è necessario utilizzare molteplici metodi di classificazione per questa malattia.
I tumori che prendono origine da cellule epiteliali (cellule costituenti i tessuti che rivestono le superfici interne ed esterne del corpo) - detti carcinomi - rappresentano la maggioranza dei casi. Si possono distinguere in particolare 4 tipologie:

  • il carcinoma duttale ha origine dalle cellule dei dotti (condotti che si trovano all'interno della ghiandola mammaria) e può poi diffondersi oltre il dotto stesso, come mostrato in figura 1. Rappresenta il 70-80% di tutte le forme di cancro del seno;

  • il carcinoma intraduttale in situ è in genere una forma tumorale non invasiva (o pre-invasiva) con una prognosi favorevole;

  • il carcinoma lobulare parte invece dal lobulo (un insieme di strutture ghiandolari all'interno del seno) e si può estendere oltre la sua parete. Il 10-15% di tutti i tumori al seno appartiene a tale tipologia che può interessare contemporaneamente entrambi i seni o svilupparsi in più punti in una singola mammella;

  • tra le altre possibili tipologie di tumore al seno troviamo: il carcinoma tubulare, quello papillare, quello mucinoso e quello cribriforme. Sono più rari e tendenzialmente hanno prognosi favorevole.

 

Il carcinoma mammario duttale: normale, in situ (confinato al dotto) o invasivo (in grado di diffondersi).

 

2. La stadiazione del tumore della mammella

Una volta che il medico ha ipotizzato la presenza di un tumore al seno, è necessario approfondire le sue caratteristiche.

La stadiazione è un metodo che consiste nella classificazione schematica della neoplasia secondo parametri che ne descrivono l’avanzamento. Definire lo stadio della malattia è importante per avviare la strategia di trattamento più appropriata e per formulare la prognosi, quindi la previsione sull’andamento del tumore. Il sistema definito TNM è quello più utilizzato ed è così descritto: T sta per tumore e la sua descrizione, N definisce lo stato dei linfonodi ed M indica se vi è la presenza di tumore in altre parti del corpo (metastasi).

 

 

 

3. I fattori prognostici

I fattori prognostici indicano le caratteristiche biologiche della neoplasia che possono modificare l'evoluzione della malattia e sono correlati alla prognosi della paziente, ossia alla sua sopravvivenza. Il grado di aggressività del tumore è una della caratteristiche che influisce su tale prognosi.

Di seguito, i fattori prognostici più rilevanti.

  • Dimensioni del tumore
    Poichè è difficile stabilire una dimensione esatta con cui poter distinguere una prognosi negativa o meno, questo parametro va sempre incluso in una valutazione più complessiva.  Va tuttavia specificato che i tumori molto piccoli sono in genere legati a una prognosi più favorevole.
  • Il grado istologico
    Il grado – G1, G2 e G3 – di differenziazione cellulare (grading) indica quanto la cellula tumorale sia simile alle cellule sane. In generale, le cellule del nostro corpo si differenziano per svolgere attività diverse; nel tumore, la cellula sana si modifica diventando cellula tumorale.
    Un tumore scarsamente differenziato ha in genere una prognosi sfavorevole.
    • G1 - carcinoma ben differenziato, poco aggressivo
    • G2 - carcinoma moderatamente differenziato
    • G3 - carcinoma scarsamente differenziato, aggressivo.
    Un grado elevato è indice di una la malattia più aggressiva.
  • Attività proliferativa
    L’indice di proliferazione Ki-67 è correlato al grado di la crescita di un determinato tumore. Un alto valore di questo indice è associato ad velocità di crescita maggiore. Attualmente rappresenta un fattore prognostico riconosciuto dalla comunità medica.
  • Il recettore HER2
    È una proteina (recettore 2 per il fattore di crescita epiteliale) presente sulla superficie delle cellule tumorali ed ha la funzione di regolare la loro crescita. Una maggiore aggressività della malattia è correlata con una più alta espressione di tale proteina sulla superficie cellulare. Tuttavia, per contrastare la funzione di questo recettore sono stati sviluppati nuovi farmaci mirati come le terapie biologiche.
  • Invasione vascolare
    Indica la presenza di cellule tumorali all'interno dei microvasi sanguigni nell'area adiacente il tumore. Questo parametro può guidare l’oncologo nella scelta della strategia terapeutica.
  • Lo stato dei margini di resezione
    Per margine di resezione si intende il tessuto adiacente a quello asportato durante l'intervento chirurgico. L'esame di tali margini consente di stabilire se vi è ancora traccia di cellule tumorali anche dopo la chirurgia. In tal caso, il chirurgo e l'oncologo valuteranno la possibilità di ripetere l'intervento.
  • Stato dei linfonodi ascellari
    Questo aspetto è sempre considerato unitamente agli altri fattori prognostici. La prognosi non sembra essere influenzata dalla presenza nel linfonodo sentinella di cellule tumorali isolate o di micrometastasi.

Per le donne con tumore al seno è fondamentale poter disporre di percorsi terapeutici ottimizzati e personalizzati. Per raggiungere questo obiettivo è necessario migliorare costantemente la conoscenza sulle cause anche biologico-molecolari del tumore oltre a rendere sempre più efficienti i metodi diagnostici e sviluppare terapie innovative. Resta ad ogni modo fondamentale la prevenzione che parte anche dalla conoscenza dei sintomi del tumore al seno, oltre che alla partecipazione delle donne ai programmi di screening.

Per approfondire tutti gli aspetti relativi al tumore al seno ti invitiamo a leggere l'articolo dedicato.

 

Fonti

AIRC Guida ai Tumori, Tumore del seno. (Data ultimo accesso 23.09.2021).
2  Linee guida AIOM Neoplasie della Mammella, Edizione 2019.
3  LILT for Woman. Campagna Nastro Rosa 2021.