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L’ansia sintomatica si manifesta attraverso una serie di sintomi fisici, cognitivi e comportamentali. Queste reazioni si verificano principalmente in risposta a situazioni di forte stress o ansia, e coinvolgono in particolare il cuore, l’apparato digerente e il sistema nervoso autonomo. Tra i sintomi fisici più comuni legati all’ansia sintomatica ci sono palpitazioni, disturbi gastrointestinali, sudorazione eccessiva e altri segnali che il corpo esprime in risposta a condizioni ansiose.
Esploriamo in dettaglio l'ansia sintomatica e i sintomi fisici associati:
L'ansia sintomatica si riferisce a un tipo di ansia che si manifesta con sintomi fisici e cognitivi evidenti, che sono una diretta conseguenza dello stato ansioso. In pratica, è un'ansia che si esprime attraverso segnali e sintomi misurabili o visibili.
Questi sintomi possono includere:
L'ansia sintomatica genera delle reazioni fisiche che derivano dall’attività del sistema nervoso autonomo, responsabile della gestione delle funzioni non controllate coscientemente, come il battito cardiaco. Situazioni di forte ansia o stress inviano al cervello segnali di allarme che influenzano il sistema nervoso autonomo in modo indipendente dalla volontà dell’individuo.1
L'ansia sintomatica attiva una risposta di allerta nel corpo, portando alla produzione di adrenalina e cortisolo. Questi ormoni causano un rapido aumento di pressione e battito cardiaco, provocando spesso dolore toracico e affanno. Nei casi di ansia sintomatica clinicamente rilevante o attacchi di panico, possono emergere problemi cardiaci come la cardiomiopatia da stress. Questa condizione, scatenata dal rilascio improvviso di adrenalina, colpisce le arterie del cuore e può imitare i sintomi di un infarto, incluso il dolore al petto.
Potrebbe non essere semplice distinguere tra problemi cardiaci legati ad un attacco di panico e quelli dovuti all’insorgenza di una patologia cardiaca. Tuttavia il dolore legato all’ansia resta unicamente localizzato sul petto, mentre quello da infarto si può irradiare alla mascella, alle spalle e alle braccia negli uomini e dare disturbi simil-gastrici nelle donne.
È importante in ogni caso non sottovalutare il dolore toracico e rivolgersi al medico qualora non si percepisca un miglioramento in breve tempo.1,2
Le palpitazioni sono un sintomo comune dell'ansia sintomatica, perché fanno parte di quelle reazioni fisiologiche che il corpo mette in atto nelle situazioni di stress o pericolo. In questi momenti, il cuore accelera per fornire più ossigeno ai muscoli e al cervello, retaggio dell’istinto di fuga o attacco che l’uomo porta con sé nell’evoluzione della specie. Solitamente la tachicardia da ansia non provoca alcun danno al cuore, ma se il disturbo si protrae nel tempo senza accennare ad un miglioramento si consiglia di rivolgersi al medico per un consulto.1,3
L’ansia sintomatica può trasformarsi in alcuni casi in panico, più comunemente noto come attacco di panico. Tra i sintomi tipici dell’attacco di panico vi è la mancanza di respiro che avviene principalmente per due motivi. Da un lato per lo stesso meccanismo già descritto, per cui nel momento di agitazione il corpo umano risponde con una scarica ormonale che a sua volta attiva una serie di meccanismi di difesa che necessitano di un maggiore apporto di ossigeno e provocano, quindi, un aumento della frequenza respiratoria. Dall’altro, questo istinto ad aumentare la frequenza del respiro porta ad un’iperventilazione con un conseguente aumento dell’agitazione. In questo modo, si instaura un circolo vizioso che può essere interrotto solamente cercando di ristabilire uno stato di calma.4,5
La sensazione di avere “le farfalle nello stomaco” è molto comune e ben nota, anche se spesso associata ad una situazione positiva. Le sensazioni invece di avere un “nodo allo stomaco” in caso di spiacevoli discussioni e situazioni di disagio o di avere un episodio di nausea, vomito o dissenteria nel caso di eventi negativi sono altrettanto note, ma legate più a situazioni di stress. Questo dimostra il legame tra problemi gastrointestinali e ansia sintomatica. Gli ormoni dello stress alterano l'equilibrio chimico del tratto digerente, influenzando negativamente la flora batterica e la produzione di anticorpi intestinali.
I sintomi gastrointestinali più legati allo stress sono:
Inoltre, per coloro che soffrono di questi disturbi, è la condizione stessa che può diventare una fonte di ansia e avere un impatto negativo sulla qualità della vita.6,7,8
I sintomi fisici dell'ansia sintomatica sono noti, ma variano molto da persona a persona a causa dell'origine psicologica del disturbo. Tra i più comuni troviamo: tremori, sudorazione, vertigini, derealizzazione e depersonalizzazione.1,7,8
I tremori e la sudorazione nell'ansia sintomatica derivano dalla risposta di "lotta o fuga" del corpo. Come già descritto, si verificano nel corpo umano una serie di reazioni in seguito allo stimolo ansioso, che portano alla contrazione muscolare. I muscoli di tutto il corpo devono essere pronti a correre e a muoversi rapidamente per cui vanno in tensione determinando il tremore. L'aumento del dispendio energetico e la scarica ormonale innescano la sudorazione come meccanismo di compensazione.1,7,8
Il legame tra ansia sintomatica e vertigini è a doppio senso. La paura, motore dell'ansia, scatena il panico in chi ha problemi vestibolari (es. neurite vestibolare, labirintite). Le vertigini portano ad una dislocazione dello spazio e dell’equilibrio mandando in confusione chi ne soffre. È anche vero però che la tensione muscolare, l’iperventilazione e molti degli altri effetti dell’ansia possono portare all’insorgenza di momenti di vertigine e capogiri che alimentano lo stato ansioso, soprattutto in situazioni particolari come ad esempio quella di un viaggio aereo.9,10
La derealizzazione o depersonalizzazione nell'ansia sintomatica è la sensazione di distacco dal proprio corpo o dai propri pensieri. Ci si sente estranei a sé stessi, come se si osservasse dall'esterno. Si tratta di un disturbo che può presentarsi come sintomo aspecifico di diverse patologie psichiatriche, tra cui anche i disturbi d’ansia. Si consiglia in questi casi di contattare il medico per comprendere quale sia il trattamento da intraprendere nel singolo caso.1,7,11
Quando l'ansia sintomatica persiste con sintomi fisici ricorrenti, si consiglia di contattare il curante perché possano essere escluse cause organiche dei sintomi e ci si possa concentrare su gestione e risoluzione dello stato ansioso. A tal proposito, il consiglio è quello di rivolgersi a professionisti della salute mentale, psichiatri o psicologi abilitati alla psicoterapia, per intraprendere un percorso di psicoterapia che può essere abbinato ad una terapia farmacologica e all’applicazione di tecniche di rilassamento.8