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La cistite interstiziale, anche detta sindrome della vescica dolorosa, è una infiammazione cronica non infettiva della vescica che causa dolore pelvico e aumento dello stimolo ad urinare con carattere d’urgenza. Si stima che ne soffra tra l’1% e il 6,5% della popolazione mondiale, soprattutto donne. Le cause della cistite interstiziale sono ancora oggetto di studio da parte della ricerca medica.
Ecco cosa troverai nel nostro articolo:
La cistite interstiziale è un disturbo genito-urinario raro, che rientra all’interno di una più complessa condizione infiammatoria chiamata sindrome della vescica dolorosa. Sebbene la cistite interstiziale possa colpire anche gli uomini, è soprattutto un problema femminile, con una proporzione di 5 a 1. La cistite interstiziale/sindrome della vescica dolorosa può essere lieve, moderata o severa e, in quest'ultimo caso, ha un impatto considerevole sulla qualità di vita di chi ne soffre.
Più in dettaglio, la cistite interstiziale consiste nell’infiammazione cronica della vescica, non causata da infezioni batteriche come accade nelle cistiti acute, ed è associata a dolore e tensione alle basse vie urinarie ed eccessivo stimolo alla minzione. Nelle donne i sintomi peggiorano dopo i rapporti sessuali, mentre sembrano regredire in gravidanza. La cistite interstiziale è un problema di salute serio, che tende a peggiorare nel tempo, ma che a tutt’oggi è ancora largamente sottovalutato e sotto diagnosticato.1,2
Le cause della cistite interstiziale non sono del tutto note. Vi sono condizioni predisponenti che concorrono nello sviluppo della sindrome, in cui entrano in gioco fattori associati al sistema neuroendocrino e immunitario. In particolare, la cistite interstiziale/sindrome della vescica dolorosa è stata associata ad un complesso insieme di cause che includono:
Da queste alterazioni si pensa dipenda la sindrome infiammatoria che può diventare sistemica. Le persone con cistite interstiziale sono, infatti, più vulnerabili anche ad altre patologie dolorose croniche tra cui emicrania, sindrome dell'intestino irritabile, fibromialgia, vulvodinia, allergie e asma.2,3
I sintomi della cistite interstiziale variano in base a fattori quali età, sesso, presenza o meno di lesioni di Hunner. Inoltre, la stessa persona può sperimentare una sintomatologia più o meno severa nel tempo, in base a fattori quali: frequenza dei rapporti sessuali (cistite post coitale), fase del ciclo mestruale, stress, esercizio fisico, dieta seguita ecc.1,2,3,4
In generale, i sintomi prevalenti della cistite interstiziale sono:
La cistite interstiziale è un disturbo della sfera genito-urinaria e la sua diagnosi spetta all’urologo. L’età media di insorgenza è intorno ai 40 anni, ma spesso la diagnosi arriva con anni di ritardo. Gli esami utili a questo scopo sono diversi, perché trattandosi di una sindrome multi fattoriale con una sintomatologia variegata, necessita di una diagnosi differenziale per escludere altre cause possibili, in primo luogo la comune cistite infettiva.2,3
Vediamo i passaggi principali:
I trattamenti ad oggi disponibili per curare la cistite interstiziale sono diversi e dipendono dalla severità dei sintomi e dalla presenza, o meno, delle lesioni di Hunner. Ecco una panoramica dei principali approcci.1,2,4,5
Prevede la somministrazione di diverse classi di farmaci per la gestione del dolore pelvico cronico. Tra questi: antinfiammatori FANS non steroidei; amitriptilina, un antidepressivo con effetti antistaminici e rilassanti della vescica; polisolfato di pentosano sodico (Elmiron), usato come analgesico e protettivo del tessuto di rivestimento interno della vescica in presenza di lesioni di Hunner; antistaminici tra cui idrossizina e cimetidina; ciclosporina per la sua azione immunomodulante. La terapia farmacologica per il trattamento della cistite interstiziale può essere anche locale, con somministrazione via catetere direttamente in vescica tramite instillazioni vescicali. Tra i farmaci usati l’eparina, che rilassa e distende la vescica, e il dimetilsolfossido (DMSO), con effetto antinfiammatorio e analgesico.
Per alleviare il dolore della cistite interstiziale sono disponibili diverse procedure mediche da effettuarsi ambulatorialmente. Tra queste la cistoscopia in idrodistensione, che ha sia finalità diagnostiche che curative. Si effettua previa anestesia locale e consente di riempire d’acqua la vescica, dando sollievo al paziente. Durante questa procedura è possibile cauterizzare (“bruciare”) le lesioni di Hunner, se presenti. Altra procedura medica di nuova generazione è la neuromodulazione sacrale, che si effettua impiantando un elettrodo che vada a stimolare il nervo sacrale agendo direttamente sul sistema che regola la percezione del dolore. Con funzione antidolorifica sono, inoltre, utili le iniezioni di botox e la TENS (Stimolazione Nervosa Transcutanea).
Soluzione estrema, usata solo nei casi più gravi di cistite interstiziale, quando altri trattamenti non abbiano dato effetti. Tra le opzioni chirurgiche mininvasive disponibili si annoverano la folgorazione e la resezione, che servono ad ablare o rimuovere le lesioni di Hunner, se presenti.
La cistite interstiziale è una sindrome infiammatoria cronica da cui non si guarisce, al momento sono disponibili solo trattamenti sintomatici che alleviano il dolore e riducono l’urgenza dello stimolo alla minzione. Spesso la patologia si attenua e va in remissione per periodi anche lunghi grazie alla terapia del dolore.5
Per prevenire la recrudescenza dei sintomi è consigliato:
La cistite interstiziale può ripercuotersi negativamente sulla vita sessuale. Nelle donne, il dolore pelvico spesso si accompagna a vulvodinia e penetrazione dolorosa. Negli uomini, il dolore e l’urgenza dello stimolo alla minzione favoriscono i disturbi dell’erezione. In entrambi i casi, l’eccitazione può aumentare la sensazione dolorosa e rendere difficile o insostenibile la sessualità, da soli o in coppia. La salute uro-genitale e quella sessuale, infatti, sono interconnesse e, quando è afflitta un’area, spesso ne patisce anche l’altra. Per questo, è indispensabile trovare la via migliore per esprimere la sessualità in modo compatibile con la propria condizione. Senza tabù, anche sperimentando nuove posizioni, l’eventuale ricorso ai sex toys, a tecniche tantriche o altre pratiche sessuali meno impattanti sulla sensibilità dell’area genito-urinaria.6,7