6' Lettura
La cistite post coitale, o “della luna di miele”, è un’infiammazione della vescica che si presenta in modo ricorrente dopo i rapporti intimi per cause multi fattoriali che vanno indagate per trovare una cura definitiva. Non sempre, infatti, questo tipo di cistite è di tipo infettivo, bensì legato a condizioni anatomiche, psico-fisiche e ormonali predisponenti.
Nell’articolo troverai tutto ciò che è importante sapere sulla cistite dopo i rapporti:
La cistite post coitale è un’infiammazione della vescica che insorge tipicamente tra le 24 e le 72 ore che seguono un rapporto sessuale penetrativo. Per tale ragione questo fastidioso disturbo viene anche definito cistite “della luna di miele”, perché spesso coincide con l’inizio della vita sessuale nelle giovani donne. Questo non significa che il sesso ne sia la causa, ma i rapporti penetrativi possono contribuire come fattori precipitanti.1
L’incidenza della cistite dopo i rapporti è elevata tra le donne in età fertile (con picco tra i 24 e 27 anni), e circa il 60% è di tipo ricorrente.2 Altra età critica per l’insorgenza o la ricomparsa della cistite dopo i rapporti sessuali è, per ragioni ormonali e strutturali, la menopausa. In questi casi si parla di sindrome genito-urinaria della menopausa.3
La cistite post coitale viene considerata “non problematica”. Nonostante ciò si associa ad una bassa qualità di vita, influisce negativamente sulla vita sessuale e relazionale e, se mal curata, può contribuire allo sviluppo di infezioni concomitanti come la candidosi vaginale.1,4
Riconoscere una cistite post coitale è semplice, i sintomi sono gli stessi sia che si tratti di infiammazione della vescica infettiva, che di altra natura, ovvero:
Attenzione: perché si possa parlare di cistite dopo i rapporti è ovviamente necessaria una correlazione tra i due eventi. I sintomi infiammatori “devono” comparire entro due giorni dall’ultimo rapporto sessuale.
La cistite dopo i rapporti sessuali è un disturbo multifattoriale. Le cause possono essere diverse e concomitanti, inclusa una predisposizione individuale alle infezioni urinarie. Schematizzando, possiamo dividerle in due macro gruppi.
In questi casi il responsabile è l’Escherichia Coli, batterio fecale che una volta risalito verso uretra e vescica non solo prolifera, ma può colonizzare il loro tessuto di rivestimento, l’urotelio, creando un biofilm molto difficile da distruggere con le cure antibiotiche. Pertanto, anche in assenza di una nuova infezione, il rapporto sessuale va a riattivare le colonie batteriche preesistenti generando l’infiammazione. Anche il partner può trasferire involontariamente batteri patogeni dell'apparato urogenitale della compagna durante il rapporto sessuale.1,2,4
Spesso la cistite post coitale ricorrente è dovuta ad una insufficiente lubrificazione vaginale durante i rapporti sessuali correlata a tensione del pavimento pelvico. Ciò che accade è che la frizione traumatica generata dall’atto sessuale sulle pareti vaginali genera un’infiammazione dolorosa che si estende alle vicine uretra e vescica. Se poi la cistite dopo i rapporti si presenta nel post menopausa, una concausa è la perdita di tono del pavimento pelvico e dei tessuti vaginali con insorgenza di dolore durante il rapporto e conseguente cistite.1,2
Esistono, infine, dei fattori predisponenti alla cistite post coitale. Tra questi ci sono:
Per stabilire di che natura sia una cistite dopo i rapporti bisogna ricorrere ad uno/a specialista in urologia e procedere con una diagnosi differenziale preceduta da un’attenta anamnesi.
Tra gli esami utili sono indicati:
Solo andando per esclusione è possibile, quindi, stabilire una terapia definitiva per curare la cistite post coitale.1,2
Le cure per la cistite dopo i rapporti dipendono dalla causa scatenante. Se all’origine c’è un’infezione acuta da E.coli, questa andrà debellata con una terapia antibiotica possibilmente associata all’assunzione di probiotici per evitare che si verifichi una disbiosi, condizione che predispone non solo ad ulteriori episodi di cistite, ma anche a infezioni vaginali come la candidosi.1 È essenziale, quindi, che la cura antibiotica sia consigliata e prescritta solo e soltanto dopo confermata positività per un'infezione.
In caso di squilibri ormonali, invece, l’assunzione della pillola contraccettiva a base estrogenica può risultare utile così come la terapia ormonale sostitutiva nelle donne in climaterio o menopausa. Le donne diabetiche dovranno stare attente a compensare la glicemia correttamente. Se, infine, è il/la partner positivo/a per l'infezione saranno necessari controlli urologici del caso.1,2,4,5
Un rimedio pratico è quello di fare pipì prima e dopo il rapporto sessuale, per ridurre il rischio di contaminazione batterica benché è importante non sforzarsi in assenza di stimolo. Importantissimo curare eventuali infezioni vaginali e intestinali, perché è molto facile trasmetterle all'apparato urinario per contiguità anatomica.6
Come misura protettiva del microbiota vaginale e intestinale, è utile seguire una dieta ricca di alimenti probiotici ed eventualmente assumere fermenti lattici per cicli stagionali. Alleati della salute delle vie urinarie sono inoltre la vitamina C, il mirtillo e il D-Mannosio, uno zucchero a cui si legano i batteri patogeni che, pertanto, vengono eliminati più facilmente con le urine.1,2,6 Una buona strategia per limitare i danni al microbiota vaginale e non alterarne il Ph è evitare le creme spermicide. In caso di rapporti anali il condom è assolutamente d’obbligo.6
Quando la cistite post coitale ha cause meccaniche e psico-somatiche bisogna prevenire il dolore da carenza di lubrificazione naturale proteggendo la vagina con un gel lubrificante. Anche il pavimento pelvico va rieducato, in caso di ipo o ipertono, con esercizi utili a migliorare la risposta sessuale e allentare lo stato di tensione o di lassità. In questo caso, è essenziale farsi seguire da un/a professionista formato/a in materia (es. fisioterapista, ostetrica).1,5,6