I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) riguardano difficoltà inerenti alle specifiche abilità di scrittura, lettura e calcolo che il bambino acquisisce nei primi anni dello sviluppo (per un approfondimento sul processo di sviluppo si rimanda all’articolo Da bambino a preadolescente: le 5 fasi fondamentali per lo sviluppo). Generalmente, infatti, questi disturbi vengono individuati nei primi anni della scuola elementare.
Nell'articolo tratteremo di:
Per ottenere la diagnosi è necessaria una certificazione (compiuta da psicologo, neuropsichiatra infantile e logopedista presso il Sistema Sanitario Nazionale o presso centri
accreditati, a seconda della regione di residenza), rilasciata solo dopo un attento accertamento clinico.
La dislessia è la forma più citata e conosciuta. Il bambino dislessico fatica a leggere e scrivere fluentemente e in maniera automatica. Non origina da difficoltà cognitive, psicologiche o sensoriali ma ha origine neurobiologica. Per questo, è innanzitutto importante accertarsi che le difficoltà non abbiano una causa psicologica scatenante (come ad esempio rifiuto scolastico del bambino, scarsa motivazione, bassa autostima) né siano legate a deficit della vista.
Sebbene riesca a svolgere il compito, ci impiega più tempo e necessita di maggiore attenzione; per questa ragione ne consegue spesso un aumento di distraibilità e maggiore stanchezza. Possono derivare anche difficoltà ortografiche, di comprensione del testo e lessicali. Quelli che possono sembrare “errori” caratteristici comportano l’inversione nell’ordine delle lettere o dei numeri (ad esempio 31-13 o scrivere B invece di P. Infine, a volte, il bambino stesso fatica a imparare serie ed elenchi e a distinguere le coordinate spazio-temporali (ad esempio le tabelline, i punti cardinali o l’ordine dei mesi).
La disgrafia è legata maggiormente all’abilità di scrittura ed implica una difficoltà nel tracciare e riprodurre lettere e numeri. Può emergere quando il bambino sviluppa una propria grafia personalizzata. I testi dei bambini disgrafici appaiono poco leggibili, con disorganizzazione dello spazio e delle forme, comportando così una scrittura molto lenta e difficoltosa. È possibile lavorare sulla corretta grafia attuando piani personalizzati volti
all’esercizio motorio e di coordinazione oculo-motoria.
Il bambino non rispetta la trasformazione linguaggio parlato-linguaggio scritto, pertanto vengono omesse o invertite sillabe, troncate parole o sostituiti grafemi. Può coesistere con questo DSA anche un disturbo del linguaggio.
La discalculia riguarda le competenze nell’automatismo di calcolo aritmetico e di elaborazione di numeri. Anche questo specifico disturbo non è dovuto da difficoltà cognitive
o psicologiche.
Il bambino fatica in matematica perché non riesce a riconoscere e denominare i simboli numerici o ad abbinare il numero che viene scritto o letto alla quantità effettiva. Allo stesso tempo, anche la risoluzione di problemi e di numerazione in ordine crescente o decrescente possono essere intaccate.
Le diverse tipologie di DSA possono comparire isolatamente o, più comunemente, in associazione tra loro o con altri disturbi evolutivi (una delle associazioni più frequente è con il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD): un altro disturbo evolutivo che si manifesta prevalentemente attraverso scarsa attenzione, impulsività e iperattività).
Grazie a questa certificazione rilasciata in seguito ad un accertamento clinico , con l’entrata in vigore della legge 170/10, il bambino può ottenere delle misure dispensative e degli strumenti didattici e tecnologici di tipo compensativo. I genitori, infatti, possono richiedere alla scuola un percorso didattico personalizzato (PDP).
Per i disturbi specifici dell'apprendimento non è previsto l’affiancamento dell’insegnante di sostegno ma possono comportare gravi difficoltà a livello di rendimento scolastico e di motivazione allo studio. Pertanto, richiedono l’intervento da parte degli adulti di riferimento per predisporre tempestivamente e adeguatamente il bambino all’apprendimento.