I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) riguardano difficoltà inerenti alle specifiche abilità di scrittura, lettura e calcolo che bambini e bambine acquisiscono nei primi anni dello sviluppo. Generalmente, infatti, questi disturbi vengono individuati nei primi anni della scuola elementare.
Ecco cosa troverai nell'articolo.
Indice
- Quali sono i disturbi specifici dell'apprendimento riconosciuti in Italia
- Cosa comportano tali disturbi da un punto di vista scolastico
1. Quali sono i disturbi specifici dell'apprendimento riconosciuti in Italia
Per accertare la diagnosi è necessaria una certificazione (compiuta da psicologo, neuropsichiatra infantile e logopedista presso il Sistema Sanitario Nazionale o presso centri
accreditati, a seconda della regione di residenza), rilasciata solo dopo un attento accertamento clinico.
Le diverse tipologie di DSA possono comparire isolatamente o, più comunemente, in associazione tra loro o con altri disturbi evolutivi (una delle associazioni più frequente è con il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD): un altro disturbo evolutivo che si manifesta prevalentemente attraverso scarsa attenzione, impulsività e iperattività).
I Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) al momento riconosciuti in Italia dalla Legge 170/2010 sono:
1.1 Dislessia
La dislessia è la forma più citata e conosciuta. Il bambino dislessico fatica a leggere e scrivere fluentemente e in maniera automatica. Non origina da difficoltà cognitive, psicologiche o sensoriali ma ha origine neurobiologica. Per questo, è innanzitutto importante accertarsi che le difficoltà non abbiano una causa psicologica scatenante (come ad esempio rifiuto scolastico del bambino, scarsa motivazione, bassa autostima) né siano legate a deficit della vista.
Sebbene riesca a svolgere il compito, ci impiega più tempo e necessita di maggiore attenzione; per questa ragione ne consegue spesso un aumento di distraibilità e maggiore stanchezza. Possono derivare anche difficoltà ortografiche, di comprensione del testo e lessicali. Quelli che possono sembrare “errori” caratteristici comportano l’inversione nell’ordine delle lettere o dei numeri (ad esempio 31-13 o scrivere B invece di P). Infine, a volte, il bambino stesso fatica a imparare serie ed elenchi e a distinguere le coordinate spazio-temporali (ad esempio le tabelline, i punti cardinali o l’ordine dei mesi).
Approfondisci leggendo il nostro articolo "Dislessia a scuola" dove puoi trovare strategie efficaci per supportare i più piccoli.
1.2 Disgrafia
La disgrafia è legata maggiormente all’abilità di scrittura ed implica una difficoltà nel tracciare e riprodurre lettere e numeri. Può emergere quando il bambino sviluppa una propria grafia personalizzata. I testi dei bambini disgrafici appaiono poco leggibili, con disorganizzazione dello spazio e delle forme, comportando così una scrittura molto lenta e difficoltosa. È possibile lavorare sulla corretta grafia attuando piani personalizzati volti
all’esercizio motorio e di coordinazione oculo-motoria.
1.3 Disortografia
La disortografia è un disturbo specifico dell'apprendimento che riguarda la trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto. I bambini affetti da questo DSA possono omettere o invertire sillabe, troncare parole o sostituire grafemi durante la scrittura. Questo disturbo può anche coesistere con problemi del linguaggio, complicando ulteriormente il processo di apprendimento.
1.4 Discalculia
La discalculia riguarda le competenze nell’automatismo di calcolo aritmetico e di elaborazione di numeri. Anche questo specifico disturbo non è dovuto da difficoltà cognitive
o psicologiche.
Il bambino fatica in matematica perché non riesce a riconoscere e denominare i simboli numerici o ad abbinare il numero che viene scritto o letto alla quantità effettiva. Allo stesso tempo, anche la risoluzione di problemi e di numerazione in ordine crescente o decrescente possono essere intaccate.
2. Cosa ne comporta da un punto di vista scolastico?
Grazie a questa certificazione rilasciata in seguito ad un accertamento clinico , con l’entrata in vigore della legge 170/10, il bambino può ottenere delle misure dispensative e degli strumenti didattici e tecnologici di tipo compensativo. I genitori, infatti, possono richiedere alla scuola un percorso didattico personalizzato (PDP).
Per i disturbi specifici dell'apprendimento non è previsto l’affiancamento dell’insegnante di sostegno ma possono comportare gravi difficoltà a livello di rendimento scolastico e di motivazione allo studio. Pertanto, richiedono l’intervento da parte degli adulti di riferimento per predisporre tempestivamente e adeguatamente il bambino all’apprendimento.
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