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Diagnosticare correttamente l’insonnia è importante per poterla gestire al meglio, migliorando la qualità della vita. Nell’articolo, scopri quali sono i passaggi che portano alla diagnosi di insonnia.
Indice
- Perché è importante diagnosticare l'insonnia?
- Quando sospettare un disturbo del sonno?
- Il processo diagnostico per l'insonnia
- Anamnesi dettagliata ed esame obiettivo
- Esami diagnostici per l'insonnia
- Altri test diagnostici
- Come interpretare i risultati e differenziare l'insonnia da altri disturbi del sonno
- Quando rivolgersi al medico per l'insonnia
1. Perché è importante diagnosticare l'insonnia?
Diagnosticare l’insonnia è importante perché questo disturbo può avere conseguenze serie sulla salute mentale e fisica di chi ne soffre, condizionando la vita lavorativa e sociale, aumentando il rischio di incidenti, aggravando i sintomi di altre patologie mentali o organiche.
Una diagnosi corretta e tempestiva di insonnia permette di:
- identificare e applicare il trattamento più efficace;
- escludere altre possibili patologie;
- migliorare la qualità della vita del paziente.1-5
2. Quando sospettare un disturbo del sonno?
La presenza di alcuni sintomi caratteristici dell’insonnia permette di sospettare un disturbo del sonno:
- sintomi notturni:
- difficoltà a prendere sonno;
- difficoltà a mantenere un sonno costante, con frequenti risvegli notturni;
- risveglio precoce con impossibilità a riprendere sonno;
- sonno non ristoratore;
- sintomi diurni:
- stanchezza e sonnolenza;
- difficoltà di concentrazione e problemi di attenzione e memoria;
- irritabilità e sbalzi d’umore;
- compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo e scolastico;
- ansia e depressione;
- mal di testa.1-5
3. Il processo diagnostico per l'insonnia
3.1. Anamnesi dettagliata ed esame obiettivo
Il primo step per la diagnosi dell’insonnia è il colloquio clinico con un/a professionista sanitario/a, che svolgerà un’anamnesi dettagliata prendendo in considerazione:
- durata e frequenza dei disturbi del sonno riportati dal/la paziente;
- presenza di sintomi diurni associati;
- abitudini legate al sonno, ad esempio orari, attività svolte prima di coricarsi, caratteristiche dell’ambiente in cui si dorme ecc.;
- abitudini di vita, ad esempio: alimentazione, attività fisica, tipo di attività lavorativa svolta, esposizione alla luce ecc.;
- assunzione di farmaci che potrebbero interferire con il sonno (ad es. i cortisonici) e sostanze psicoattive;
- storia medica personale e familiare.
La diagnosi può avvalersi dell’utilizzo di alcuni strumenti appositamente formulati per valutare i disturbi del sonno:
- Diario del sonno: composto da una serie di schede da compilare ogni sera prima di andare a dormire e ogni mattina appena alzati, permette di raccogliere informazioni sulle abitudini di vita, sulle caratteristiche del sonno e sui sintomi sperimentati dal paziente. Di solito viene utilizzato per due settimane e poi valutato dal/la specialista del sonno.
- Questionari diagnostici: strumenti che permettono, attraverso punteggi basati sulle risposte a una serie di domande, di ottenere una valutazione dei sintomi di insonnia e formulare una diagnosi più precisa. I più utilizzati sono:
- Insomnia Severity Index (ISI): misura la gravità dei sintomi dell’insonnia;
- Sleep Condition Indicator (SCI): utilizza i criteri del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) per fare diagnosi di insonnia;
- Epworth Sleepiness Scale (ESS): permette di misurare il grado di sonnolenza.
Infine, per formulare una diagnosi di insonnia è molto importante anche l’esame obiettivo effettuato dal/la medico/a, che permette di valutare lo stato di salute generale del paziente e di escludere patologie organiche che potrebbero essere responsabili dei sintomi di insonnia (ad es. ipertiroidismo, malattie cardiache ecc.).1-5
Sapevi che esiste un collegamento tra gravidanza e insonnia? Scopri perché leggendo il nostro articolo “Insonnia in gravidanza: dormire meglio è possibile.”
3.2. Esami diagnostici per l'insonnia
Quando si sospetta la presenza di un disturbo del sonno, alcuni test strumentali possono essere molto utili per valutarne le caratteristiche e indirizzare verso una diagnosi precisa.
I principali esami strumentali per la diagnosi dell’insonnia sono:
- Polisonnografia: esame che misura le funzioni vitali e l’attività di diversi organi durante il sonno. Può essere effettuata in una struttura ospedaliera specializzata oppure a casa del paziente, grazie all’impiego di strumentazione portatile. Le misurazioni sono eseguite applicando al paziente diversi sensori, che registrano:
- attività cerebrale, attraverso l’elettroencefalogramma (EEG);
- attività cardiaca, tramite l’elettrocardiogramma (ECG);
- funzionalità respiratoria, valutata attraverso l’utilizzo di vari strumenti: pulsossimetro per registrare la saturazione di ossigeno nel sangue, sensori per misurare il flusso dell’aria attraverso le vie respiratorie, cintura per pletismografia per valutare la capacità polmonare;
- attività dei muscoli, tramite elettromiografia (EMG)
- presenza e caratteristiche dei movimenti degli occhi, tramite elettrooculogramma (EOG);
- movimenti e comportamento del paziente durante il sonno, attraverso una registrazione video.
- Test di latenza multipla del sonno (MSLT): esame che valuta la sonnolenza diurna. Consiste in progressivi tentativi di addormentamento effettuati ad intervalli regolari, durante i quali il paziente viene monitorato tramite polisonnografia per misurare l’intervallo di tempo tra la chiusura degli occhi e l’addormentamento.
- Actigrafia: monitoraggio dell'attività motoria durante il giorno e la notte, effettuato tramite un dispositivo indossabile che viene fissato al polso o alla caviglia. Attraverso la registrazione dell’alternanza di periodi di movimento e di immobilità, questo esame è utile per valutare il ritmo sonno-veglia e la qualità del sonno.3-8
3.3. Altri test diagnostici
Altri esami diagnostici possono essere impiegati per confermare o escludere patologie a carico di diversi organi, che potrebbero essere responsabili dei sintomi dell’insonnia. A seconda dei casi, possono essere prescritti:
4. Come interpretare i risultati e differenziare l'insonnia da altri disturbi del sonno
La diagnosi di insonnia viene effettuata e confermata tramite una combinazione di metodi: valutazione clinica da parte di personale medico specializzato, strumenti diagnostici come i questionari, ed esami di laboratorio specifici.
Questo processo diagnostico consente di riconoscere l’insonnia, distinguere tra insonnia primaria (non legata ad altre patologie) e insonnia secondaria (conseguenza di altre patologie) ed effettuare la diagnosi differenziale con altri disturbi come l’apnea ostruttiva del sonno, la sindrome delle gambe senza riposo e la narcolessia.1-3
5. Quando rivolgersi al medico per l'insonnia
E’ consigliabile rivolgersi al/la proprio/a curante in tutti i casi in cui l’insonnia interferisca con lo svolgimento della vita quotidiana, quando i disturbi del sonno durano per più di 3-4 settimane, e in caso siano presenti altri sintomi insoliti. Il/la medico/a, una volta effettuata la valutazione clinica, potrà prescrivere approfondimenti diagnostici e indirizzare il paziente a un/a specialista in neurologia o in medicina del sonno.3-5
Per approfondire, leggi anche il nostro articolo “Come combattere l'insonnia? Consigli pratici e rimedi”
Fonti
- Buysse DJ. Insomnia. JAMA. 2013 Feb 20;309(7):706-16. doi: 10.1001/jama.2013.193. PMID: 23423416; PMCID: PMC3632369;
- Bollu PC, Kaur H. Sleep Medicine: Insomnia and Sleep. Mo Med. 2019 Jan-Feb;116(1):68-75. PMID: 30862990; PMCID: PMC6390785;
- Palagini L, Manni R, Aguglia E, Amore M, Brugnoli R, Girardi P, Grassi L, Mencacci C, Plazzi G, Minervino A, Nobili L, Biggio G. Valutazione e trattamento dell’insonnia nella pratica clinica e ai tempi di CoViD-19 in Italia: raccomandazioni del panel di esperti e della task-force integrata di cinque società scientifiche. Riv Psichiatr 2020;55(6):337-341. doi 10.1708/3503.34891;
- Accademia Italiana di Medicina del Sonno (AIMS), Linee guida europee per l’insonnia;
- Cleveland Clinic, Insomnia;
- Cleveland Clinic, Sleep Study (Polysomnography);
- Arand, D. L., & Bonnet, M. H. (2019). The multiple sleep latency test. Handbook of clinical neurology, 160, 393–403;
- Cleveland Clinic, Actigraphy (Actigraph).