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L'ipertensione arteriosa è una problematica sempre più diffusa in cui la pressione arteriosa risulta più alta degli standard ritenuti "normali" ovvero circa 80/120 mmHg.
Esistono diversi gradi che sono sempre più severi quanto più s'innalza la pressione. Purtroppo questa condizione è sempre più diffusa soprattutto nei paesi industrializzati colpendo circa il 20% della popolazione adulta.
L'ipertensione è uno dei maggiori fattori di rischio per problematiche cardiache come ad esempio ictus, infarto, dissecazione dell'aorta.
Per questo possiamo dire che riducendo i fattori di rischio per l'ipertensione si vanno a diminuire le probabilità di incorrere in eventi cardiovascolari.
Nell'articolo troverai:
I fattori di rischio per l'ipertensione si dividono in due grandi categorie: non modificabili e modificabili. Per quanto riguarda i primi non c'è molto da fare in quanto sono appunto NON modificabili.
In questa categoria rientra la familiarità, l'età avanzata, il sesso maschile (nelle donne è stato osservato un rischio minore almeno fino alla menopausa grazie all'azione positiva degli estrogeni sul colesterolo "buono" HDL).
I fattori modificabili sono molto interessanti dal punto di vista clinico in quanto è stata dimostrata da molteplici studi una relazione tra il miglioramento di questi fattori e la riduzione di parametri che favoriscono l'ipertensione.
Vediamoli nello specifico.
Un'alimentazione sbilanciata e poco sana può favorire una comparsa anche precoce di ipertensione arteriosa. Vediamo nello specifico quali nutrienti sono risultati protettivi e quali invece andrebbero limitati.
Un peso corporeo troppo elevato è stato associato a tantissime patologie e ad un aumento della pressione arteriosa. Quando viene introdotta più energia rispetto a quella consumata si ha un bilancio calorico positivo e questo determina un aumento del peso.
Il raggiungimento e mantenimento di un peso adeguato, che rientri nei limiti della norma, contribuisce a far vivere meglio e più a lungo. Il raggiungimento di un peso corretto si ottiene attraverso una vita fisicamente più attiva (aumento delle uscite d'energia) e un'alimentazione controllata (introduzione equilibrata delle entrate d'energia).
È importante non solo ottenere un peso corretto, ma raggiungerlo gradualmente senza diete troppo drastiche che potrebbero causare il cosiddetto effetto yo-yo ovvero un costante alternarsi tra perdita e aumento di peso, molto dannoso per la salute.
Uno stile di vita attivo ha dimostrato di essere efficace nella riduzione di moltissime patologie. Non per niente la sedentarietà rappresenta uno dei fattori di rischio per le patologie cardiovascolari e raddoppia il rischio di nuovi eventi cardiovascolari nel soggetto con problemi cardiaci.
Innumerevoli studi hanno dimostrato come l'attività fisica costante apporti tantissimi benefici all'organismo tra cui la riduzione della pressione arteriosa.
La vita frenetica che caratterizza le giornate odierne può favorire l'aumento di stress. Questa condizione, se costante, agisce negativamente sull'organismo causando ad esempio riduzione del sonno, aumento dei battiti cardiaci e predisposizione ad un aumento della pressione cardiaca.
Come ormai sono obbligati ad indicare gli stessi produttori di sigarette, il fumo apporta molteplici danni all'organismo. Secondo la Società Italiana di Ipertensione Arteriosa (SIIA) "il tabagismo aumenta il rischio di ipertensione arteriosa e anche il rischio di infarto cardiaco, ictus cerebrale e altre malattie delle arterie. La probabilità per un fumatore di subire un ictus è doppia rispetto a chi non fuma ed è cinque volte maggiore il rischio di avere problemi al cuore" (www.siia.it)