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I disturbi dello spettro autistico (ASD) comprendono una serie di alterazioni del neurosviluppo che determinano deficit comportamentali nella comunicazione, nel linguaggio, nella capacità di relazionarsi con l’esterno.
La diagnosi di ASD viene effettuata da un team multidisciplinare sia mediante una valutazione clinica della persona, sia utilizzando test e questionari specifici. Anche il colloquio con i genitori è una parte fondamentale nel processo diagnostico.
In questo articolo si propone un approfondimento del percorso diagnostico e dei principali test utilizzati dagli esperti di disturbi dello spettro autistico.
Una diagnosi accurata e appropriata di solito richiede inizialmente la valutazione della persona da parte un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento del disturbo dello spettro autistico per valutare i sintomi principali, la gravità e la compromissione dell'autonomia della persona. Il paziente viene poi preso in carico da un team multidisciplinare in modo da approfondire ulteriormente i sintomi e distinguere le diverse forme del disturbo dello spettro autistico forme del disturbo dello spettro autistico
Questa equipe deve essere possibilmente composta da:
Lo step più importante per effettuare la diagnosi di autismo è sicuramente la valutazione clinica ovvero si basa esclusivamente sulla presenza o meno di sintomi comportamentali, secondo quanto riportato dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) e l’International Classification of Diseases (ICD) che rappresentano i testi medico-scientifici di riferimento.
Non vi sono infatti esami di laboratorio o test specifici che da soli possano condurre alla diagnosi di un disturbo dello spettro autistico.
Gli specialisti però si possono avvalere di questionari per la valutazione del comportamento da diverse angolature in modo da poter assegnare un punteggio quanto più oggettivo possibile, nell’ottica di inquadrare la forma e il livello del disturbo dello spettro autistico.
Online si possono trovare questionari sui tratti della personalità dell'autismo e decine di test, alcuni dei quali con una base scientifica, come il Quoziente di spettro autistico a 10 elementi (AQ-10) che però non ha dimostrato, negli studi eseguiti, di essere affidabile nella diagnosi di ASD.
Quindi attenzione ai questionari e ai test disponibili online per la diagnosi di ASD perché difatti non possiedono quelle caratteristiche psicometriche essenziali per una valutazione obiettiva del comportamento e, pertanto, non possono essere considerati test attendibili né sostituiscono in alcun modo la diagnosi effettuata da un medico specialista.
Come abbiamo prima accennato, la diagnosi di disturbo dello spettro autistico deve essere esclusivamente effettuata da un team composto da più specialisti ed è un percorso che richiede tempo per l’analisi approfondita di molti aspetti legati al comportamento del bambino o dell’adulto.
Esistono tuttavia alcuni test che supportano la valutazione clinica. Di seguito approfondiamo i principali test (di screening e diagnostici).
I test di screening danno una indicazione sulla possibile presenza di un deficit cognitivo-comportamentale, senza però confermare con esattezza né la presenza né l’assenza con certezza.
I principali test di screening sono:
Sono due strumenti di screening per valutare quantitativamente il rischio di presenza di ASD dall'età di 18 mesi. La M-CHAT (2001) sembra essere uno strumento più accurato nell'identificazione di ASD rispetto alla CHAT. Questi test vengono somministrati ai genitori per capire quanto più oggettivamente se il proprio figlio/a possa avere un disturbo dello spettro autistico.
Sono molti i test diagnostici che possono essere utilizzati dal team multidisciplinare per valutare la presenza di ASD. Tra di essi troviamo:
1. Relazioni sociali: valutazione delle interazioni con le altre persone |
2. Imitazione: valutazione della tendenza ad imitare comportamenti verbali e non verbali |
3. Risposte emotive: adattamento del comportamento del bambino e osservazione delle sue emozioni in situazioni gradevoli e sgradevoli |
4. Utilizzo del corpo: osservazione della coordinazione del movimento del corpo, valutazione di eventuali di stereotipie nel movimento |
5. Utilizzo degli oggetti: verifica dell'appropriato utilizzo di diversi oggetti |
6. Adattamento ai cambiamenti: valutazione della risposta della persona ad un cambio di routine |
7. Risposte visive: osservazione della possibile presenza di alterazioni nell'attenzione visiva (sguardo assente) |
8. Risposte uditive: osservazione del comportamento quando vengono proposti suoni e rumori |
9. Sensorialità: osservazione della risposta del bambino nei confronti di stimoli sensoriali |
10. Paura/ ansietà: presenza di una paura anomala o inspiegabile o se invece la persona non ha reazioni difronte ad un rischio |
11. Comunicazione verbale: valutazione della presenza, dell'utilizzo e del livello del linguaggio |
12. Comunicazione non verbale: osservazione delle espressioni del viso, della gestualità e della postura |
13. Livello di attività: valutazione di una eventuale iperattività o al contrario una scarsa attività |
14. Livello intellettuale e livello del funzionamento cognitivo: valutazione del livello generale di intelligenza per identificare sia possibili deficit o competenze peculiari |
15. Impressione generale |
Nel momento in cui i genitori o gli insegnanti hanno un sospetto su un possibile problema nel comportamento del bambino è fondamentale rivolgersi in primis al medico di riferimento in modo da avviare un percorso di valutazione con esperti di ASD o altri disturbi del comportamento. Agire con tempestività è fondamentale per avviare un percorso di trattamento efficace.
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