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Un tumore al cervello benigno è un accrescimento anomalo che si sviluppa lentamente senza infiltrarsi nei tessuti cerebrali circostanti e senza dare metastasi a distanza. Sebbene non cancerosi, i tumori al cervello benigni possono causare sintomi invalidanti a seconda della tipologia, delle dimensioni e della zona cerebrale in cui si formano. Il tumore al cervello benigno più comune è il meningioma.
Ecco cosa leggerai in questo articolo:
Un tumore al cervello benigno è una neoformazione di cellule cerebrali di natura non cancerosa. Dal punto di vista medico, si tratta di masse di cellule simili tra di loro, che benché siano differenti da quelle dell’area cerebrale in cui si formano, all’analisi istologica, non hanno caratteristiche di cellule cancerose.1
Tali cellule nascono e si moltiplicano in modo patologico, ma non tale di invadere le strutture circostanti o da dare metastasi a distanza come farebbe un tumore cerebrale maligno. In genere, i tumori al cervello benigni crescono lentamente, formando una massa separata e con bordi distinti dal resto dei tessuti cerebrali.
Questi tumori possono svilupparsi ad ogni età e dare sintomi simili a quelli dei tumori maligni, soprattutto quando aumentano di dimensioni, ma solo in rari casi possono avere un’evoluzione cancerosa.1,2
Per saperne di più sugli altri tipi di cancro al cervello, vai al nostro Dizionario della Salute alla scheda “Tumore al cervello”.
I tumori al cervello benigni possono essere di diversi tipi, in base alle cellule cerebrali da cui si sviluppano e della zona in cui si formano. Un tumore benigno può, infatti, formarsi in qualunque area del cervello e del cranio, incluse le meningi, i nervi cranici, il midollo spinale e il cervelletto.
A seconda delle loro caratteristiche, della localizzazione e delle dimensioni, possono essere asintomatici o causare disturbi invalidanti. Vediamo una panoramica dei tumori cerebrali benigni più comuni con i sintomi da riconoscere.3
Il meningioma è un tumore che si origina dalle meningi, le membrane di rivestimento dell'encefalo. Un terzo di tutti i tumori benigni al cervello sono meningiomi e colpiscono con più frequenza le donne. Sebbene a lento accrescimento, nel tempo queste neoplasie possono comprimere i tessuti cerebrali adiacenti o le strutture vascolari o nervose in esse presenti, causando seri danni e persino disabilità. I sintomi possono includere:
Il neurinoma dell'acustico è un tumore benigno a lento accrescimento che si origina dalle cellule dei nervi acustici situati nell’orecchio interno. Anche questo tumore è più comune tra le donne. Il neurinoma dell’acustico può compromettere l’udito e alterare il senso dell’ equilibrio con sintomi quali:
L’adenoma ipofisario o pituitario, quasi sempre benigno, si sviluppa dall’ipofisi, minuscola ghiandola endocrina situata alla base del cervello. Piuttosto diffuso soprattutto nella popolazione femminile, nella maggior parte dei casi risulta del tutto asintomatico. Quando l’adenoma ipofisario dà sintomi sono per lo più di natura ormonale, perché la funzionalità ghiandolare viene compromessa. In questi casi si può verificare:
Il craniofaringioma è un tumore a lento accrescimento che si forma a ridosso dell’ipofisi e che può ostacolare la produzione di ormoni ipofisari o comprimere le aree cerebrali prossime. Il craniofaringioma è un tumore raro, più frequente in età infantile tra i 5 e i 14 anni, o dopo i 45 anni. Sintomi di questo tumore possono essere:
Altri tipi di tumori al cervello benigni sono:
I disturbi visivi sono uno dei possibili sintomi di un tumore al cervello, per saperne di più leggi il nostro approfondimento “Sintomi visivi: sentinella per il tumore al cervello?”.
Le cause esatte dei tumori cerebrali benigni non sono note, sebbene esistano fattori di rischio che possono favorirli. Ad esempio, l’essere stati esposti a lungo a radiazioni o composti chimici tossici tra cui la formaldeide e il cloruro di vinile.2 La familiarità e la genetica sono i più noti fattori di rischio di alcuni specifici tipi di tumori al cervello benigni. Le persone con la neurofibromatosi di tipo 1 o 2, una condizione genetica ereditaria, sono più a rischio di meningiomi e neurinomi dell’acustico.
Le persone con neoplasia endocrina multipla di tipo 1, condizione genetica che comporta la formazione di tumori di varia natura, sono più a rischio di adenomi ipofisari. Chi nasce con la sindrome di Von Hippel-Lindau ha più probabilità di ammalarsi di emangioblastoma. Tuttavia, nella maggior parte dei casi i tumori benigni al cervello si formano per cause sconosciute, non possono essere prevenuti, e in alcuni casi, dopo essere stati asportati chirurgicamente, tendono a riformarsi.2,3
La diagnosi dei tumori al cervello benigni prevede diversi passaggi. Non di rado il tumore viene scoperto per caso nel corso di esami medici effettuati per altra ragione. In caso di sintomi sospetti, la prima valutazione sarà di tipo neurologico durante la visita in presenza, preceduta dall’anamnesi del/la paziente con raccolta dei suoi dati medici e della sintomatologia riferita. Indagini diagnostiche ulteriori necessarie per individuare un tumore cerebrale e capirne la natura includono:
Una volta arrivati alla diagnosi di tumore al cervello benigno, cura e prognosi dipendono da fattori quali: le dimensioni e la localizzazione del tumore, l’età e le condizioni di salute generali della persona, la presenza, o meno, di sintomi. Vediamo quali sono le opzioni a disposizione.
Tumori al cervello benigni di piccole dimensioni e asintomatici non necessitano di nessun trattamento. Ci si può limitare ad un controllo regolare tramite TC o RM per monitorare la velocità di accrescimento. Le cure per i tumori cerebrali benigni sintomatici o con masse consistenti, sono simili a quelle previste per i tumori maligni, ad eccezione della chemioterapia. La rimozione chirurgica è la soluzione elettiva. Le tecniche neurochirurgiche disponibili per questo tipo di operazione sono tre:
Quando non è possibile asportare tutta la massa tumorale occorre proseguire la cura con un trattamento radioterapico. La radioterapia viene valutata anche nei casi in cui il tumore benigno rimosso abbia un’alta probabilità di recidiva. Talvolta, se il tumore risulta inoperabile per il fatto di trovarsi in una posizione delicata, la radioterapia sostituisce la chirurgia.
Il trattamento radioterapico va studiato su misura del/la paziente, allo scopo di ridurre al minimo il rischio di danni ai tessuti cerebrali sani. A tale scopo la modalità stereotassica viene applicata anche alla radioterapia, in modo da dirigere alte dosi di radiazioni ionizzanti selettivamente sulla massa. Altra tecnica radioterapica è la brachiterapia interstiziale, che prevede l’inserimento direttamente nella massa tumorale di elementi radioattivi.2,3,4
Chirurgia e radioterapia possono essere associate a trattamenti farmacologici. Tra questi si annoverano:
Un tumore al cervello benigno non è pericoloso come un cancro, pertanto la prognosi di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è in genere molto buona. La media è del 96%, con la prognosi migliore nel caso dei neurinomi dell’acustico.5 Detto questo, le ripercussioni sulla qualità della vita possono essere pesanti. La radioterapia comporta infatti effetti collaterali da considerare, che vanno dalla formazione di edemi cerebrali, alla nausea, alla stanchezza, alle anomalie cutanee.
Per quanto riguarda il decorso post operatorio dopo un intervento di neurochirurgia, spesso è necessario programmare un piano di riabilitazione motoria, occupazionale o logopedica per il recupero delle funzioni cerebrali danneggiate. In questa delicata fase di convalescenza, che può essere lenta e frustrante, è importante creare un rapporto di fiducia con il team medico, e poter contare sull’aiuto di caregiver. Talvolta, per migliorare sia la risposta alle terapie che la qualità di vita, può essere utile un supporto psicologico.2,3,4