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Un tumore al cervello benigno è un accrescimento anomalo che si sviluppa lentamente senza infiltrarsi nei tessuti cerebrali circostanti e senza dare metastasi a distanza. Sebbene non cancerosi, i tumori al cervello benigni possono causare sintomi invalidanti a seconda della tipologia, delle dimensioni e della zona cerebrale in cui si formano. Il tumore al cervello benigno più comune è il meningioma.  

Ecco cosa leggerai in questo articolo:

  1. Tumore al cervello benigno: definizione e caratteristiche principali
  2. Tipi comuni di tumore al cervello benigno e sintomi correlati
    1. Meningioma
    2. Neurinoma dell’acustico
    3. Adenoma ipofisario o pituitario
    4. Craniofaringioma
    5. Altri tumori benigni
  3. Cause e fattori di rischio dei tumori benigni al cervello
  4. Diagnosi dei tumori benigni al cervello
  5. Cura e prognosi dei tumori al cervello benigni
    1. Trattamento dei tumori benigni al cervello
    2. Prognosi e qualità di vita

Dottore che mostra immagine tumore benigno al cervello

1. Tumore al cervello benigno: definizione e caratteristiche principali

Un tumore al cervello benigno è una neoformazione di cellule cerebrali di natura non cancerosa. Dal punto di vista medico, si tratta di masse di cellule simili tra di loro, che benché siano differenti da quelle dell’area cerebrale in cui si formano, all’analisi istologica, non hanno caratteristiche di cellule cancerose.1 

Tali cellule nascono e si moltiplicano in modo patologico, ma non tale di invadere le strutture circostanti o da dare metastasi a distanza come farebbe un tumore cerebrale maligno. In genere, i tumori al cervello benigni crescono lentamente, formando una massa separata e con bordi distinti dal resto dei tessuti cerebrali. 

Questi tumori possono svilupparsi ad ogni età e dare sintomi simili a quelli dei tumori maligni, soprattutto quando aumentano di dimensioni, ma solo in rari casi possono avere un’evoluzione cancerosa.1,2

Per saperne di più sugli altri tipi di cancro al cervello, vai al nostro Dizionario della Salute alla scheda “Tumore al cervello”.

2. Tipi comuni di tumori al cervello benigni e sintomi correlati

I tumori al cervello benigni possono essere di diversi tipi, in base alle cellule cerebrali da cui si sviluppano e della zona in cui si formano. Un tumore benigno può, infatti, formarsi in qualunque area del cervello e del cranio, incluse le meningi, i nervi cranici, il midollo spinale e il cervelletto.

A seconda delle loro caratteristiche, della localizzazione e delle dimensioni, possono essere asintomatici o causare disturbi invalidanti. Vediamo una panoramica dei tumori cerebrali benigni più comuni con i sintomi da riconoscere.3

2.1 Meningioma

Il meningioma è un tumore che si origina dalle meningi, le membrane di rivestimento dell'encefalo. Un terzo di tutti i tumori benigni al cervello sono meningiomi e colpiscono con più frequenza le donne. Sebbene a lento accrescimento, nel tempo queste neoplasie possono comprimere i tessuti cerebrali adiacenti o le strutture vascolari o nervose in esse presenti, causando seri danni e persino disabilità. I sintomi possono includere:

  • mal di testa;
  • crisi epilettiche;
  • nausea e/o vomito;
  • problemi visivi o uditivi;
  • cambiamenti nella personalità;
  • confusione mentale;
  • problemi nel linguaggio;
  • debolezza muscolare.

Sintomi tumore benigno al cervello

2.1 Neurinoma dell’acustico

Il neurinoma dell'acustico è un tumore benigno a lento accrescimento che si origina dalle cellule dei nervi acustici situati nell’orecchio interno. Anche questo tumore è più comune tra le donne. Il neurinoma dell’acustico può compromettere l’udito e alterare il senso dell’ equilibrio con sintomi quali:

  • ipoacusia o sordità;
  • ronzio o tintinnio all’orecchio;
  • vertigini;
  • sbandamenti.

2.3 Adenoma ipofisario o pituitario

L’adenoma ipofisario o pituitario,  quasi sempre benigno, si sviluppa dall’ipofisi, minuscola ghiandola endocrina situata alla base del cervello. Piuttosto diffuso soprattutto nella popolazione femminile, nella maggior parte dei casi risulta del tutto asintomatico. Quando l’adenoma ipofisario dà sintomi sono per lo più di natura ormonale, perché la funzionalità ghiandolare viene compromessa. In questi casi si può verificare:

  • iperprolattinemia con sintomi che nelle donne includono l’amenorrea e negli uomini un’anomala crescita del seno;
  • aumento dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH), con possibile sviluppo della sindrome di Cushing, che causa debolezza, facilità al sanguinamento, aumento di peso;
  • aumento del TSH, ormone di stimolazione tiroidea, con sintomi di ipertiroidismo;
  • altri sintomi attribuibili ad un adenoma ipofisario sono: mal di testa, visione doppia, calo della libido, infertilità, comportamenti anomali, dimagrimento inspiegabile.3 

2.4 Craniofaringioma

Il craniofaringioma è un tumore a lento accrescimento che si forma a ridosso dell’ipofisi e che può ostacolare la produzione di ormoni ipofisari o comprimere le aree cerebrali prossime. Il craniofaringioma è un tumore raro, più frequente in età infantile tra i 5 e i 14 anni, o dopo i 45 anni. Sintomi di questo tumore possono essere:

  • aumento di peso fino all’obesità;
  • abnorme stimolo della sete;
  • minzione più frequente;
  • in età pediatrica blocco della crescita o ritardo puberale;
  • spossatezza;
  • mal di testa più frequenti al mattino;
  • confusione mentale;
  • cambiamenti nella personalità;
  • nausea e/o vomito;
  • problemi di equilibrio.3 

2.5 Altri tumori benigni

Altri tipi di tumori al cervello benigni sono:

  • l’emangioblastoma, che si origina dai vasi sanguigni dell’encefalo, del midollo spinale o della retina e può causare sintomi tra cui: nausea e vomito, disturbi alla vista, capogiri, mal di testa e perdita di controllo della vescica;
  • il papilloma del plesso corioideo, raro tumore cerebrale più comune in età infantile che si origina dalle formazioni vascolari che si trovano nei ventricoli cerebrali. Può causare epilessia, nausea e vomito, aumento del volume del cranio.2,3 

I disturbi visivi sono uno dei possibili sintomi di un tumore al cervello, per saperne di più leggi il nostro approfondimento “Sintomi visivi: sentinella per il tumore al cervello?”. 

3. Cause e fattori di rischio dei tumori benigni al cervello

Le cause esatte dei tumori cerebrali benigni non sono note, sebbene esistano fattori di rischio che possono favorirli. Ad esempio, l’essere stati esposti a lungo a radiazioni o composti chimici tossici tra cui la formaldeide e il cloruro di vinile.2 La familiarità e la genetica sono i più noti fattori di rischio di alcuni specifici tipi di tumori al cervello benigni. Le persone con la neurofibromatosi di tipo 1 o 2, una condizione genetica ereditaria, sono più a rischio di meningiomi e neurinomi dell’acustico

Le persone con neoplasia endocrina multipla di tipo 1, condizione genetica che comporta la formazione di tumori di varia natura, sono più a rischio di adenomi ipofisari. Chi nasce con la sindrome di Von Hippel-Lindau ha più probabilità di ammalarsi di emangioblastoma. Tuttavia, nella maggior parte dei casi i tumori benigni al cervello si formano per cause sconosciute, non possono essere prevenuti, e in alcuni casi, dopo essere stati asportati chirurgicamente, tendono a riformarsi.2,3 

medici che analizzano rappresentazione 3D cervello per tumore benigno

4. Diagnosi dei tumori benigni al cervello

La diagnosi dei tumori al cervello benigni prevede diversi passaggi. Non di rado il tumore viene scoperto per caso nel corso di esami medici effettuati per altra ragione. In caso di sintomi sospetti, la prima valutazione sarà di tipo neurologico durante la visita in presenza, preceduta dall’anamnesi del/la paziente con raccolta dei suoi dati medici e della sintomatologia riferita. Indagini diagnostiche ulteriori necessarie per individuare un tumore cerebrale e capirne la natura includono:

  • analisi di laboratorio del sangue e delle urine per scoprire eventuali markers infiammatori o anomalie ormonali;
  • esami di imaging diagnostico con e senza contrasto come la TC, la risonanza magnetica (RM) e la PET (tomografia a emissione di positroni);
  • TAP TEST, analisi del liquido cerebrospinale tramite puntura spinale lombare, per rintracciare cellule anomale;
  • biopsia cerebrale, necessaria per analizzare un campione di cellule tumorali al microscopio e capire se la neoformazione è benigna o maligna. La procedura prevede l’introduzione di un ago attraverso un minuscolo foro praticato nella calotta cranica. La biopsia cerebrale può essere effettuata in modalità stereotassica, con l’ausilio di un casco che tiene ferma la testa del/la paziente e consente all’ago di essere teleguidato da remoto, o tramite neuronavigazione.2,3 

5. Cura e prognosi dei tumori al cervello benigni

Una volta arrivati alla diagnosi di tumore al cervello benigno, cura e prognosi dipendono da fattori quali: le dimensioni e la localizzazione del tumore, l’età e le condizioni di salute generali della persona, la presenza, o meno, di sintomi. Vediamo quali sono le opzioni a disposizione

5.1 Trattamento dei tumori al cervello benigni

Tumori al cervello benigni di piccole dimensioni e asintomatici non necessitano di nessun trattamento. Ci si può limitare ad un controllo regolare tramite TC o RM per monitorare la velocità di accrescimento. Le cure per i tumori cerebrali benigni sintomatici o con masse consistenti, sono simili a quelle previste per i tumori maligni, ad eccezione della chemioterapia. La rimozione chirurgica è la soluzione elettiva. Le tecniche neurochirurgiche disponibili per questo tipo di operazione sono tre:

  • craniotomia tradizionale, che prevede l’apertura della calotta cranica. In alcuni casi la parte di cranio rimossa viene sostituita da una placchetta di metallo;
  • chirurgia stereotassica, che si effettua similmente alla modalità usata per il prelievo bioptico;
  • chirurgia in neuronavigazione. Questa tecnica nuovissima può essere effettuata anche dal chirurgo robotico e/o dell’intelligenza artificiale nei Centri più all’avanguardia. Prevede la possibilità di proiettare direttamente sul cervello le immagini tridimensionali ricavate dalla TC o RM. Questa sovrapposizione consente al team chirurgico di intervenire con precisione quasi assoluta sulla massa tumorale.4 

Quando non è possibile asportare tutta la massa tumorale occorre proseguire la cura con un trattamento radioterapico. La radioterapia viene valutata anche nei casi in cui il tumore benigno rimosso abbia un’alta probabilità di recidiva. Talvolta, se il tumore risulta inoperabile per il fatto di trovarsi in una posizione delicata, la radioterapia sostituisce la chirurgia

Il trattamento radioterapico va studiato su misura del/la paziente, allo scopo di ridurre al minimo il rischio di danni ai tessuti cerebrali sani. A tale scopo la modalità stereotassica viene applicata anche alla radioterapia, in modo da dirigere alte dosi di radiazioni ionizzanti selettivamente sulla massa. Altra tecnica radioterapica è la brachiterapia interstiziale, che prevede l’inserimento direttamente nella massa tumorale di elementi radioattivi.2,3,4 

Chirurgia e radioterapia possono essere associate a trattamenti farmacologici. Tra questi si annoverano:

  • terapie anticonvulsivanti;
  • terapie a base di corticosteroidi per ridurre edemi cerebrali o altro tipo di infiammazione secondaria.2

5.2 Prognosi e qualità di vita

Un tumore al cervello benigno non è pericoloso come un cancro, pertanto la prognosi di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è in genere molto buona. La media è del 96%, con la prognosi migliore nel caso dei neurinomi dell’acustico.5 Detto questo, le ripercussioni sulla qualità della vita possono essere pesanti. La radioterapia comporta infatti effetti collaterali da considerare, che vanno dalla formazione di edemi cerebrali, alla nausea, alla stanchezza, alle anomalie cutanee. 

Per quanto riguarda il decorso post operatorio dopo un intervento di neurochirurgia, spesso è necessario programmare un piano di riabilitazione motoria, occupazionale o logopedica per il recupero delle funzioni cerebrali danneggiate. In questa delicata fase di convalescenza, che può essere lenta e frustrante, è importante creare un rapporto di fiducia con il team medico, e poter contare sull’aiuto di caregiver. Talvolta, per migliorare sia la risposta alle terapie che la qualità di vita, può essere utile un supporto psicologico.2,3,4 

Bibliografia

  1. John Hopkins Medicine, Brain Tumors and Brain Cancer (Ultimo accesso 21.09.2023)
  2. MedicineNet, Benign Brain Tumors Symptoms and Types (Ultimo accesso 21.09.2023)
  3. WebMD, Types of Non-cancerous Brain Tumors (Ultimo accesso 21.09.2023)
  4. Fragile Suisse, Tumori cerebrali e tumori del sistema nervoso centrale 
  5. Woehrer A, Hackl M, Waldhör T, Weis S, Pichler J, Olschowski A, Buchroithner J, Maier H, Stockhammer G, Thomé C, Haybaeck J, Payer F, von Campe G, Kiefer A, Würtz F, Vince GH, Sedivy R, Oberndorfer S, Marhold F, Bordihn K, Stiglbauer W, Gruber-Mösenbacher U, Bauer R, Feichtinger J, Reiner-Concin A, Grisold W, Marosi C, Preusser M, Dieckmann K, Slavc I, Gatterbauer B, Widhalm G, Haberler C, Hainfellner JA; Austrian Brain Tumour Registry. Relative survival of patients with non-malignant central nervous system tumours: a descriptive study by the Austrian Brain Tumour Registry. Br J Cancer. 2014 Jan 21;110(2):286-96. doi: 10.1038/bjc.2013.714. Epub 2013 Nov 19. PMID: 24253501; PMCID: PMC3899758.

Dott.ssa Paola Perria

Autore

Dott.ssa Paola Perria

Giornalista e medical writer, si occupa, da oltre dieci anni, di contenuti divulgativi per il web focalizzati su sanità, alimentazione, stile di vita e benessere con un taglio inclusivo.