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Vitiligine e opzioni di cura: terapie convenzionali e nuove ricerche

Scritto da Dott.ssa Paola Perria | 26-set-2023 7.00.00

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Non esiste ancora una cura definitiva per la vitiligine, malattia cutanea con forte  impatto psico-sociale. I trattamenti disponibili hanno meccanismi d’azione diversi che mirano a ripristinare la vitalità dei melanociti. Ma una grande speranza arriva dalla ricerca e dalle nuove terapie farmacologiche che sembrano avere efficacia superiore a quelle tradizionali. 

Ecco cosa troverai in questo articolo:

  1. Vitiligine e opzioni di trattamento convenzionali
    1. Terapia topica
    2. Fototerapia
    3. Trattamenti sistemici
    4. Trapianto di melanociti
  2. Strategie pratiche per gestire la vitiligine nella quotidianità
    1. Protezione solare
    2. Copertura cosmetica
    3. Supporto psicologico
  3. Vitiligine e nuove ricerche su terapie avanzate
    1. Esempi di terapie in fase sperimentale
    2. Ruolo attivo dei pazienti nella ricerca

1. Vitiligine e opzioni di trattamento convenzionali

La cura della vitiligine si basa su trattamenti che vengono stabiliti dal/la dermatologo/a sulla base di criteri quali:

  • la tipologia di vitiligine, se segmentale o bilaterale
  • l’età di insorgenza;
  • la compresenza di altre patologie sistemiche o della cute;
  • la fase della vitiligine al momento della diagnosi, se iniziale o già estesa;
  • la severità della vitiligine sulla base della rapidità di diffusione;
  • la risposta alle prime terapie.

Lo scopo della cura è triplice: ripristinare il naturale pigmento cutaneo, impedire alle macchie bianche di ingrandirsi, prevenire la formazione di nuove macchie.  

Prima di entrare nel merito delle terapie sperimentali di nuova generazione per la vitiligine, vediamo brevemente una panoramica delle cure convenzionali.1,2

Se, invece, vuoi informazioni approfondite, leggi la Scheda del Dizionario sulla vitiligine.  

1.1 Terapia topica

La terapia topica per la vitiligine si basa su farmaci con principi attivi diversi. In prima linea troviamo i corticosteroidi, indicati per la vitiligine localizzata, in fase iniziale e bilaterale. Risultano efficaci soprattutto i cortisonici più potenti di classe III e IV, tra cui il betametasone e il clobetasol propionato, da applicarsi sulle macchie una-due volte al giorno per un periodo di tempo non superiore ai quattro mesi consecutivi, per evitare effetti collaterali. Quando la vitiligine colpisce le zone delicate del corpo, come il viso o le pieghe, è preferibile applicare cortisonici poco potenti, di classe I o II.1 

Altri farmaci topici che possono essere utilizzati da soli o in combinazione con i corticosteroidi, sono inoltre:

  • il tacrolimus o il pimecrolimus in crema, principi attivi con azione antinfiammatoria e immunomodulante. Tra le possibili cause della vitiligine, infatti, vi è anche una tendenza autoimmune. Questi farmaci possono essere usati per tempi più lunghi rispetto ai cortisonici topici e associati alla fototerapia;
  • il calcipotriene topico, che usato in combinazione con un cortisonico ne potenzia l’efficacia repigmentante sia in età adulta che pediatrica;
  • il trattamento topico depigmentante, ormai usato raramente in casi di vitiligine diffusa su tutto il corpo. Lo scopo è quello di uniformare la colorazione bianca, usando come principio attivo il monobenziletere di idrochinone. Questa terapia topica può avere effetti avversi, pertanto si prescrive in casi selezionati.1,2 

1.2 Fototerapia

Lo scopo della fototerapia nella cura della vitiligine è quello di ripristinare il pigmento cutaneo stimolando la produzione naturale di melanina. Si basa sull'esposizione ai raggi UV a banda stretta per un tempo stabilito dal team medico. La vitiligine localizzata bilaterale o segmentale può essere trattata con la terapia laser a eccimeri, o con la microfototerapia, quest’ultima particolarmente raccomandata in età pediatrica. Meno efficace e con rischi maggiorati rispetto alla fototerapia semplice, è la PUVA, fotochemioterapia combinata con l’assunzione di psoraleni, agenti fotosensibilizzanti. Oggi la terapia PUVA non viene più inclusa tra i trattamenti di prima scelta per la vitiligine.1,2 

1.3 Trattamenti sistemici

I trattamenti farmacologici sistemici per la vitiligine vengono consigliati nei casi in cui si assiste ad una progressione rapida e severa della malattia. Come terapia tradizionale si prescrive in questi casi il prednisone orale, allo scopo di bloccare la formazione di nuove macchie bianche, sempre sotto supervisione medica per limitare potenziali effetti collaterali come i disturbi del sonno.2 

1.4 Trapianto di melanociti

Fa parte delle tecniche chirurgiche usate nella cura della vitiligine estesa e/o refrattaria alle terapie di primo intervento, purché stabile da almeno due anni. Il trapianto di melanociti ha l’intuitivo scopo di ripristinare il pigmento in più ampie porzioni di epidermide, e può essere eseguito con tecniche diverse:

  • innesti dermo-epidermici sottili, o drafting epidermico, in cui strati di  pochi millimetri di pelle vengono prelevati da zone sane e impiantati nelle aree di cute depigmentate;
  • trapianto di cellule, tecnica che consiste nel prelievo di piccole porzioni di cute normo-pigmentate da cui si isolano alcune cellule melanocitiche. Solo queste, e non tutta la pelle, vengono in un secondo momento innestate nelle aree colpite da vitiligine. i melanociti possono anche essere coltivati in vitro, e successivamente impiantati sulla cute depigmentata precedentemente preparata con dermoabrasione, usando come veicolo un film di collagene.1,2 

2. Strategie pratiche per gestire la vitiligine nella quotidianità

Convivere con la vitiligine comporta la necessità di una cura quotidiana delle pelle che vada oltre il mero trattamento terapeutico. Allo stesso modo, è importante affrontare la vitiligine nei suoi risvolti psico-emotivi, trattandosi di una malattia caratterizzata da  vistosi sintomi estetici. Vediamo le migliori strategie per gestire al meglio la vitiligine ad ogni livello. 

2.1 Protezione solare 

La pelle di chi soffre di vitiligine è priva della naturale protezione della melanina. Ciò comporta un elevato rischio di scottature e danni cutanei dovuti alle radiazioni UV del sole.3,4 Inoltre, occorre tener presente quello che viene definito “fenomeno di Koebner”, ovvero la possibilità che eventi traumatici sulla cute, come le ustioni solari, possano favorire la comparsa di nuove macchie di vitiligine su parti di pelle prima sane.1  

Ecco cosa fare per proteggere la pelle dal sole:

  • usare quotidianamente una crema solare con fattore di protezione superiore a 30 quando si esce all’aperto nelle ore diurne, e applicarla sulla pelle scoperta ogni due ore;
  • scegliere creme e spray autoabbronzanti con fattore di protezione elevato e formulazione idroresistente;
  • evitare lampade e lettini solari per l’abbronzatura artificiale;
  • indossare abiti schermanti, a strati, in tessuti naturali, evitando indumenti troppo attillati. Accessori come guanti e cappelli sono ugualmente raccomandati.3,4

2.2 Copertura cosmetica

La copertura cosmetica quale trattamento per la vitiligine è un ottimo stratagemma per migliorare l’estetica della pelle e agire anche sull’autostima. Il camouflage è il tipo di make up indicato in questi casi, adatto a nascondere le macchie bianche sul viso. Si basa su correttori e fondotinta ad alto grado di coprenza che si trovano facilmente in farmacia e si possono scegliere in base alla propria carnagione di partenza. Stesso discorso per le creme e le lozioni colorate da applicare sul resto del corpo.3,4 

2.3 Supporto psicologico

La vitiligine è una malattia cronica che non mette in pericolo la salute generale, ma che può impattare in modo drammatico sulla vita quotidiana. Diversi studi dimostrano come chi si ammala di vitiligine sia più a rischio di sviluppare forme di ansia, con una prevalenza nella popolazione femminile.5 In alcune regioni del mondo, la vitiligine può addirittura diventare causa di emarginazione e segregazione sociale.1 Tuttavia, esistono molti strumenti per migliorare il proprio grado di accettazione della malattia e imparare a conviverci pacificamente. Ad esempio:

  • cercare sostegno presso le associazioni dei/le pazienti con vitiligine o frequentare altre persone che ne soffrono;
  • seguire percorsi di psicoterapia per un supporto psicologico di tipo cognitivo-comportamentale;
  • seguire personaggi popolari e influencer che hanno la vitiligine e promuovono un messaggio positivo di accettazione del proprio corpo così com’è. Un esempio è la splendida modella Winnie Harlow.1,3,4

3. Vitiligine e nuove ricerche su terapie avanzate

Buone, anzi ottime notizie arrivano sul fronte nuove terapie per la vitiligine. Diversi nuovi trattamenti farmacologici sono in fase finale di sperimentazione o sono stati appena approvati dagli organi di competenza. Vediamone una breve carrellata. 

3.1 Esempi di terapie in fase sperimentale

Negli ultimi anni le terapie sperimentali per la cura della vitiligine si sono soprattutto concentrate sul meccanismo della Janus chinasi implicato nel processo infiammatorio che porta alla distruzione dei melanociti. I farmaci JAK inibitori attualmente in fase di studio, agiscono selettivamente sui linfociti T diretti contro i melanociti, neutralizzandoli. Un nuovissimo farmaco in crema, il ruxolitinib, ha superato con successo la terza fase sperimentale negli USA, ed è pertanto stato approvato dalla FDA (la Federazione del farmaco statunitense) per una sperimentazione su larga scala. Il ruxolitinib topico, a base di JAK1/2 inibitori si è dimostrato molto efficace soprattutto nella re-pigmentazione del viso nel breve e nel lungo termine. Buoni risultati e ottima tolleranza di questo farmaco topico anche usato in combinazione con la fototerapia per vitiligine estesa a tutto il corpo.6,7 Il ruxolitinib è  adatto a persone con più di 12 anni e una vitiligine non segmentale. Altri esempi di farmaci in sperimentazione per la cura della vitiligine con buone prospettive per l’immediato futuro sono:

  •  JAK inibitori orali;
  •  prostaglandine;
  •  vari anticorpi monoclonali diretti contro specifiche citochine;
  • afamelanotide, ormone sintetico che stimola la produzione endogena di melanociti.6,7

3.2 Ruolo attivo dei pazienti nella ricerca

La cura definitiva della vitiligine rappresenta una sfida straordinaria per la ricerca medica, che comporta un coinvolgimento attivo dei e delle pazienti. Ad essi viene rivolto un appello importante da parte dei/le dermatologo/e, affinché escano dall’ombra e stabiliscano un rapporto fiduciario con la classe medica. A tal fine, la Società italiana di Dermatologia e Malattie sessualmente trasmesse, SIDeMAST, ha lanciato una task force per la diagnosi precoce della vitiligine

Quando prima, infatti, la malattia viene scoperta, tanto migliore può essere la prognosi. Inoltre quando la vitiligine è allo stadio iniziale, è più semplice “candidarsi” ai trial sperimentali per i nuovi farmaci. Infine, collaborare con il/la dermatologo/a di riferimento e compilare  i test di autovalutazione sulla risposta alle terapie e sulla qualità di vita, è fondamentale per la raccolta dei dati e la condivisione in ambito medico.8 Più informazioni si hanno sulla genesi, sui fattori di rischio e sul decorso della vitiligine, più è facile per chi fa ricerca capire dove è utile investire le risorse in termini di sperimentazione farmacologica

Bibliografia

  1. SIDeMaST, Vitiligine (pag. 131-145)
  2. American Academy of Dermatology, Vitiligo: Diagnosis and Treatment 
  3. American Academy of Dermatology, Vitiligo: Self-Care 
  4. Advanced Dermatology & Skin Surgery, Living with Vitiligo 
  5. Iwanowski T, Kołkowski K, Nowicki RJ, Sokołowska-Wojdyło M. Kussainova A, Kassym L, Akhmetova A, Glushkova N, Sabirov U, Adilgozhina S, et al. (2020) Vitiligo and anxiety: A systematic review and meta-analysis. PLoS ONE 15(11): e0241445. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0241445 
  6. Etiopathogenesis and Emerging Methods for Treatment of Vitiligo. Int J Mol Sci. 2023 Jun 5;24(11):9749. doi: 10.3390/ijms24119749. PMID: 37298700; PMCID: PMC10253679.
  7. Feng Y, Lu Y. Advances in vitiligo: Update on therapeutic targets. Front Immunol. 2022 Aug 31;13:986918. doi: 10.3389/fimmu.2022.986918. PMID: 36119071; PMCID: PMC9471423
  8. Batchelor JM, Tan W, Tour S, Yong A, Montgomery AA, Thomas KS. Validation of the Vitiligo Noticeability Scale: a patient-reported outcome measure of vitiligo treatment success. Br J Dermatol. 2016 Feb;174(2):386-94. doi: 10.1111/bjd.14208. Epub 2015 Dec 14. PMID: 26409256; PMCID: PMC5019146.