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Le cicatrici da acne sono l’esito del processo infiammatorio dell’acne severa, un problema che affligge circa l’1% della popolazione mondiale con importanti risvolti psicologici e relazionali. Oggi, esistono molti trattamenti medici ed estetici che consentono di migliorare l’aspetto della pelle e minimizzare gli esiti cicatriziali dell’acne.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
Le cicatrici da acne sono l’esito del processo infiammatorio tipico delle lesioni acneiche sulla pelle. Un’acne lieve, e limitata nel tempo, difficilmente lascia segni sulla pelle dopo la sua guarigione. Tuttavia, l’eruzione continua di brufoli, comedoni, punti bianchi o neri infiammati e carichi di pus può evolversi con la formazione di zone di cute danneggiate, caratterizzate da avvallamenti superficiali o profondi.
La maggior parte delle cicatrici da acne appare, quindi, come tanti piccoli buchetti sulla pelle, la quale perde il suo aspetto liscio e omogeneo. Talvolta, il tessuto cutaneo in fase di guarigione dall’acne si solleva generando antiestetiche cicatrici rilevate e sporgenti. Con l’avanzare dell’età, le cicatrici acneiche tendono a peggiorare, perché la pelle perde collagene e le depressioni cutanee si accentuano.1,2 Le zone del corpo più soggette all’acne e, conseguentemente, alle sue cicatrici sono: viso, collo, dècolletè, schiena e torace. Infine, la severità di tali cicatrici dipende sia dalla gravità dell'acne, che dai ritardi nelle cure della stessa.
Le cicatrici causate dall’acne sono causate dall’alterazione del processo di guarigione della pelle. Questo processo si avvia quando l’infiammazione che causa la formazione delle pustole e degli ascessi tipici dell’acne inizia ad attenuarsi.
Normalmente, il processo di guarigione di un segno dell’acne comporta, in primo luogo, la comparsa di un nuovo tessuto, che si chiama tessuto di granulazione, caratterizzato da eritemi (rossore) e iperpigmentazione (la pelle appare di un colore leggermente più scuro). Si tratta di pelle in fase di riparazione, in cui si formano nuovi vasi sanguigni e vengono prodotte proteine di struttura (come il collagene o la cheratina) che supportano la rigenerazione dell’architettura della pelle nelle zone prima occupate dalle pustole acneiche infiammate.
Se, però, la pelle non riesce a rigenerare i bordi delle lesioni, soprattutto se molto danneggiati dall’infiammazione o soggetti a infezioni, compaiono le tipiche depressione acneiche. In altri casi, vi è un eccesso del processo di riparazione con formazione di grosse cicatrici in rilievo.2
Le cicatrici da acne possono essere di due tipi a seconda che la causa sia un difetto nella riparazione o un eccesso.2 Nel primo caso, ci sarà una carenza di collagene (una proteina importante per la struttura della pelle), nella seconda, un eccesso.
Le cicatrici atrofiche da carenza di collagene sono di gran lunga le più comuni e, a loro volta, si classificano in tre sottotipi:
Le tre tipologie di cicatrici atrofiche possono comparire nella stessa persona, rendendo difficile anche per i dermatologi classificarle.3
Quando il processo di guarigione dell’acne comporta una eccessiva produzione di collagene, questo finisce per creare vere e proprie cupolette di cute. Le cicatrici ipertrofiche appaiono rosate, sporgenti e dure, contornate da bordi rilevati, spesso dolorose. Le cicatrici ipertrofiche sono più comuni quando l’acne affligge la pelle del torace o della schiena. Infine, più rare, esistono anche le cicatrici acneiche ipertrofiche cheloidee che si estendono oltre i bordi della lesione primaria e assumono un aspetto nodulare e un colore rosso porpora. Le cicatrici ipertrofiche, così come quelle cheloidee, colpiscono più gli uomini delle donne.1,2
Esistono diversi tipi di trattamenti per migliorare l’estetica delle cicatrici da acne e persino cancellarle nel tempo quando non siano troppo profonde. Per ottenere dei buoni risultati e non danneggiare ulteriormente la cute, occorre rivolgersi a medici dermatologi specializzati nella cura dell’acne e delle sue cicatrici. Sarà pertanto lo specialista, in base alla tipologie delle cicatrici, alla loro profondità e alla zona del corpo in cui si trovano, a stabilire i trattamenti più adatti al singolo caso.
Per trattare le cicatrici da acne atrofiche, quindi caratterizzate da depressioni della pelle, i dermatologi possono combinare tra di loro, talvolta in più sedute, le seguenti tecniche:3,4
I trattamenti in questo caso sono volti da un lato ad alleviare il dolore provocato dai cheloidi e dalle cicatrici ipertrofiche, dall’altro a ridurne le dimensioni. Tale risultato si può ottenere in due modi:
In aggiunta ai trattamenti dermatologici eseguiti direttamente dal medico, è possibile trattare a casa le cicatrici ipertrofiche da acne effettuando regolarmente bendaggi al silicone o applicando prodotti topici a base di silicone. Va detto che le cicatrici ipertrofiche e cheloidee difficilmente possono essere cancellate neppure combinando le diverse tecniche curative.3
Per il trattamento delle cicatrici da acne, sia trofiche che ipertrofiche, il fai da te non è mai consigliato. Tuttavia, esistono sostanze naturali che possono concorrere a ridurre le cicatrici e accelerare il processo di rinnovamento cellulare. Il consiglio è, però, quello di sottoporre al proprio dermatologo questi rimedi casalinghi per due motivi: il primo è che potrebbero interferire sull’efficacia delle tecniche dermatologiche di trattamento delle cicatrici da acne, il secondo è che potrebbero addirittura danneggiare la pelle. Vediamo alcuni di questi rimedi naturali:
Il modo migliore per prevenire le cicatrici da acne è quello di curare l’acne nel momento in cui si presenta. Fattori di rischio per le cicatrici di acne sia trofiche che ipertrofiche, infatti, sono:
Il consiglio, pertanto, è quello di rivolgersi ad un dermatologo non appena l’acne faccia la sua comparsa, curarla con le creme e i trattamenti consigliati dallo specialista e avere cura della pelle evitando di stuzzicare pustole e comedoni infiammati.6