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Le emorroidi dopo il parto sono una complicanza comune, che interessa circa il 40% delle puerpere. In genere, compaiono un paio di giorni dopo la nascita del bambino/a e possono rappresentare un disturbo molto fastidioso. In alcuni casi si formano già durante il terzo trimestre, soprattutto a causa della stitichezza. Le emorroidi si possono curare dopo il parto, ma esistono rimedi e buone abitudini utili a prevenirle.
Ecco cosa leggerai nell’articolo:
La formazione di emorroidi dopo il parto è una complicanza comune e generalmente non grave, legata alle modifiche fisiologiche del corpo.
Già nel terzo trimestre l'ingrossamento uterino, unito ad un incremento di volume del sangue circolante, infatti, provoca un aumento della pressione nella regione del basso addome. La compressione dei vasi sanguigni della parte superiore del retto, inoltre, rallenta la circolazione del sangue che, ristagnando nello sfintere anale, può dilatare le vene aumentando il rischio di emorroidi interne che di emorroidi esterne.
Inoltre, nella fase finale della gravidanza, l’ormone progesterone induce un rilassamento delle pareti della muscolatura uterina in preparazione del parto, favorendo il rigonfiamento dei tessuti e dei vasi. Questi fattori, inoltre, predispongono ad una delle principali cause di emorroidi in gravidanza, ovvero la stitichezza.
Tuttavia, è il parto l’evento traumatico che aumenta in modo significativo il rischio di emorroidi. Le donne che partoriscono con cesareo hanno, infatti, minori probabilità di sviluppare emorroidi rispetto a chi partorisca con parto vaginale. In questo secondo caso, infatti, lo sforzo stesso del travaglio costituisce fattore di rischio.2 Pratiche meccaniche e uso di strumenti che facilitino il parto naturale sono altrettanti fattori che incidono sulla successiva formazione di emorroidi.
Altri elementi da tenere in considerazione, che contribuiscono a favorire il disturbo sono: la durata del travaglio, il peso del neonato/a superiore ai 3.8 Kg, una gravidanza che si prolunghi oltre le 40 settimane e il numero delle gravidanze. A tal riguardo, si stima che dopo la prima gravidanza e il primo parto, circa il 37% delle donne abbia un problema di emorroidi, e che tale percentuale aumenti progressivamente per ogni gravidanza successiva. Il parto vaginale comporta, inoltre, la possibilità di lacerazioni perineali traumatiche con formazione di emorroidi esterne.1,2
Si stima che una percentuale tra il 15% e il 41% delle gestanti sperimenti questo disturbo vascolare sia durante la gravidanza che dopo il parto.1,2
Nella maggior parte dei casi le emorroidi dopo il parto guariscono da sole nel giro di qualche giorno o, al massimo, di qualche settimana grazie a cure e rimedi casalinghi. Tuttavia, se il dolore e/o il prurito non dovessero passare, e le emorroidi dovessero peggiorare presentandosi all’aspetto gonfie e di un rosso scuro, è necessario rivolgersi subito al medico/a. In questi casi, infatti, il rischio è che si formino dei coaguli di sangue nelle vene dilatate, con la possibilità di evolvere in trombosi.3
Ci sono diversi modi per trattare le emorroidi dopo il parto, che includono per lo più terapie conservative topiche e “buone pratiche” igieniche e dietetiche. Ciò vale soprattutto per le emorroidi esterne, che sono le più fastidiose. Emorroidi interne ed esterne gravi, con possibilità di trombosi venosa, comportano la necessità di un intervento chirurgico come una emorroidectomia, ma si tratta di eventualità rare. In assenza di rischio acuto, infatti, anche per emorroidi che necessitino di una soluzione chirurgica si attende la fine dell’allattamento per programmare un intervento.1
Vediamo quindi le tre principali modalità di trattamento delle emorroidi dopo il parto.
Tra i farmaci utili ad alleviare e curare emorroidi dopo il parto, considerando la sensibilità della regione perianale delle donne in questa fase delicata, si annoverano:
Alcuni rimedi naturali sono utili ad alleviare i sintomi delle emorroidi dopo il parto, in particolare il prurito ed il gonfiore, tra questi:
Sebbene le emorroidi dopo il parto siano una complicanza transitoria, vi sono delle buone abitudini che contribuiscono a migliorare i sintomi e accelerare i tempi di guarigione. Ad esempio, usare una carta igienica molto soffice, può essere un insospettabile aiuto. Dal momento che la stitichezza post partum è una delle cause delle emorroidi, oltre ad assumere lassativi o integratori come i fermenti lattici, si può seguire una dieta ricca di fibre che stimoli il transito intestinale in modo naturale.
Allo stesso modo, per rendere le feci più morbide e facili da espellere, e quindi ridurre lo sforzo durante la defecazione che rappresenta sempre un fattore di rischio per le emorroidi, è necessario assumere molti fluidi.3
Per evitare le emorroidi dopo il parto è necessario agire di prevenzione. Ciò implica il seguire alcune regole alimentari utili sia a combattere la stitichezza durante la gravidanza, che ad evitare un eccessivo aumento di peso. L’obesità è, infatti, un fattore di rischio delle emorroidi che aumenta nelle donne incinte.
A tal fine, durante e dopo la gravidanza, si consiglia di:
La dieta da sola non è sufficiente ad evitare le emorroidi dopo il parto, ma va associata a regolare attività fisica. Basta una camminata al giorno, o una sessione di ginnastica di mezz’ora per tre o quattro giorni alla settimana. Infine, vi sono delle buone regole di comportamento da applicare in bagno, utilissime a prevenire il problema delle emorroidi non solo dopo il parto. Tra queste: