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Gli esami per la tiroide sono test che vengono eseguiti su un campione di sangue che servono a monitorare la funzionalità tiroidea e consentono di diagnosticare malattie e infezioni a carico di questa ghiandola endocrina. Le disfunzioni della tiroide sono molto comuni, e spesso asintomatiche. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, sono circa un miliardo di persone nel mondo a soffrirne.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
Gli esami per la tiroide sono analisi del sangue che consentono di valutare la funzionalità della ghiandola per capire se ci sono anomalie e quale ne sia la natura. Ipotiroidismo, ipertiroidismo, tiroiditi infettive, gozzo e altre patologie della tiroide possono essere scoperte e monitorate proprio attraverso test del sangue specifici. Vediamoli tutti.1,2
Il TSH, o ormone tireostimolante, viene prodotto dall’ipofisi anteriore, una ghiandola presente nel nostro cervello, che sovrintende al funzionamento dell’intero sistema endocrino umano. Il TSH stimola direttamente la funzionalità della tiroide e regola, a valle, la secrezione degli ormoni T3 e T4. A sua volta, anche la produzione dell’ormone TSH dipende da un altro ormone, il TRH, secreto dall’ipotalamo. Quando la tiroide funziona correttamente, i livelli di TSH si riducono.
Gli ormoni tiroidei, T3 e T4, vengono prodotti dalla tiroide a partire dalla proteina tireoglobulina (HTG) per la cui sintesi serve lo iodio. La tiroxina (quota libera del T4, FT4), secreta da alcune cellule del tessuto tiroideo, viene ottenuto dalla degradazione della tireoglobulina, viene rilasciata nel sangue su stimolo dell’ormone ipofisario TSH. In questa forma, la tiroxina resta libera nel sangue, ovvero non legata ad altre molecole.
La triiodotironina (T3), invece, viene prodotta a partire dalla tireoglobulina dalle cellule del tessuto di rivestimento delle strutture interne della tiroide. Anche l’ormone T3 rimane legato alla proteina di partenza finché, per stimolo del TSH, non viene rilasciato nel sangue, dove una quota rimane libera (FT3) per arrivare ai tessuti periferici ed essere assorbita. Nei dosaggi degli ormoni specifici T3 e T4 si può considerare la sola quota libera di entrambe (FT3 e FT4) ma anche il dosaggio globale, in sigla TT3 e TT4.
Molte malattie croniche a carico della tiroide, come l'ipotiroidismo (tiroidite di Hashimoto) e l’ipertiroidismo (morbo di Basedow-Graves), sono di natura autoimmune. Uno dei metodi per valutare se i tessuti della tiroide sono riconosciuti dal sistema immunitario è un esame del sangue per rilevare la presenza di specifici anticorpi come l'anti-tireoperossidasi (anti-TPO) e anti-tireoglobulina (anti-TG).
Gli anti-TPO sono immunoglobuline che attaccano un enzima presente nel citoplasma delle cellule dei tessuti tiroidei che ha lo scopo di bloccare l’eccessiva produzione di ormoni T3 e T4. Gli anticorpi anti-TG sono, invece, immunoglobuline circolanti dirette contro la tireoglobulina, pertanto possono essere indicativi di tiroiditi autoimmuni e di ipertiroidismo di Basedow-Graves. Attenzione: una positività al test anti-TG si riscontra nel 10% della popolazione sana, pertanto i risultati vanno comparati con l’anti-TPO e altri esami tiroidei. Infine, in gravidanza, alti valori di anticorpi anti-TPO sono fisiologici.
La calcitonina è un ormone prodotto dalle cellule parafollicolari (cellule T) della tiroide allo scopo di regolare i livelli di calcio nel sangue. Quando aumentano i livelli di calcio si riducono quelli della calcitonina e viceversa. Monitorare questo ormone è importante perché è considerato un marker tumorale. Alti livelli di calcitonina sono spia di un raro tipo di cancro della tiroide: il carcinoma midollare. Per tale ragione, la misurazione della calcitonina nel sangue è importante sia per la diagnosi di questo tumore in presenza di un nodulo sospetto, che nel follow up.
Il TRH, secreto dall’ipotalamo, sempre a livello cerebrale, è l’ormone che stimola la secrezione del TSH. Il test di stimolazione del TSH è un esame specialistico che viene utilizzato per la diagnosi dell’ipotiroidismo centrale (secondario o terziario), ovvero dipendente da una disfunzione delle ghiandole cerebrali che stimolano e regolano la funzionalità della tiroide. Si effettua tramite iniezione endovenosa di TRH, che appunto dovrebbe indurre una super produzione endogena di TSH misurabile. Pertanto dopo l’infusione, si effettuano tre diversi dosaggi del TSH con prelievo di sangue. Il picco di produzione di TSH rispetto allo standard basale si ha dopo 20-30 minuti dall’iniezione di TRH.3
Scopriamo i valori considerati normali dei marcatori tiroidei negli esami del sangue scorrendo la tabella.1,2,3,4
TSH |
FT4 |
FT3 |
Anti-TPO |
Anti-TG |
Calcitonina |
TRH |
0.4-4.0 mU/L |
9.0-25.0 pmol/L |
3.5-7.8 pmol/L |
0-60 U/ml |
0-60 U/ml |
donna: <6pg/ml uomo: <9pg/ml |
TSH aumenta di 2.0 μU/mL o più entro 60 minuti dall’iniezione |
Vediamo il significato dei possibili risultati degli esami per la tiroide.3,4,5
Condizioni mediche e assunzione di farmaci possono falsare i risultati degli esami del sangue per la tiroide, e nello specifico:
Prima di sottoporsi ai test del sangue per la funzionalità tiroidea occorre, quindi, informare il medico/a di ogni tipo di farmaco o integratore si stia assumendo.4,5
Gli esami per la tiroide si eseguono in ambulatorio con un semplice prelievo di sangue venoso. Si effettuano pertanto a digiuno da almeno 7-8 ore, durante le quali, però, si può bere. Attenzione ai farmaci, perché possono alterare l’esito delle analisi, pertanto è meglio chiedere al medico/a specialista che ha prescritto le indagini sulla funzionalità tiroidea se è opportuno sospenderne l’assunzione. Coloro che sono già in cura per patologie della tiroide con TOS assumeranno gli ormoni dopo il prelievo. I risultati, a seconda delle tempistiche del laboratorio analisi, in genere sono disponibili in pochi giorni.5