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Avete mai sentito parlare di Sanità digitale? Lo sapevate che oggi potete prenotare la vostra visita medica tramite un semplice click oppure potete ottimizzare il vostro tempo rimanendo in contatto con il vostro medico curante anche da remoto?
Queste sono solo alcune delle innumerevoli soluzioni digitali che il mondo della sanità sta abbracciando per creare un percorso di cura più efficace e in linea con le sempre maggiori esigenze dei pazienti.
Ma cosa si intende per Sanità digitale?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per Sanità digitale, anche chiamata eHealth o digital health, si intende l’uso di tecnologie informatiche e di telecomunicazione a vantaggio della salute umana.
Alcuni esempi sono le App di salute, i chatbot e gli assistenti virtuali, le terapie digitali e la telemedicina. Si tratta quindi di tecnologie digitali che permettono al paziente di accedere a delle informazioni sanitarie, di monitorare il proprio stato di salute o migliorare l’aderenza terapeutica. Ad oggi questi strumenti possono essere anche integrati e connessi fra di loro secondo il modello definito come Connected Care, cioè un vero e proprio “ecosistema” innovativo per la cura e la salute dei pazienti.
Quali prospettive per la sanità digitale dopo l'emergenza Covid 19?
La risposta a questa domanda è stata presentata durante il convegno "Rivoluzione Connected Care: se non ora, quando?” del 23 settembre 2020, in cui, Emanuele Lettieri, responsabile scientifico del gruppo di lavoro dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, ha presentato insieme ad altri interlocutori il percorso rivoluzionario che segnerà la sanità del nostro Paese. Secondo lo studio condotto dai ricercatori del Politecnico di Milano, infatti, l’emergenza sanitaria ha portato ad una maggior consapevolezza dell’importanza del digitale che deve però fare i conti con l’attuale livello di sviluppo e con le barriere che fino ad oggi hanno impedito tale progresso.
In particolare si è discusso di:
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Quali sono le App per la salute più apprezzate dai pazienti?
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La Telemedicina: uno strumento in continua evoluzione
Chatbot e assistenti virtuali: un impatto positivo?
Durante la pandemia, numerose strutture sanitarie, Istituzioni e altri enti hanno implementato dei chatbot nei loro siti web per supportare i cittadini nella prevenzione e diagnosi dei sintomi da Covid 19. Ciò ha migliorato il parere dei medici nei confronti dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per l’assistenza dei pazienti. Il 72% degli specialisti intervistati e il 53% dei Medici di famiglia si ritengono soddisfatti del virtual coaching come strumento per aiutare a migliorare gli stili di vita dei pazienti. Al contempo, come dimostrano i dati pubblicati dall’Osservatorio.net, sia i medici che i cittadini sono più scettici nell’utilizzo di tali strumenti durante la fase diagnostica e come supporto nella fase di apprendimento. Infatti, oltre il 60% dei medici giudica negativamente l’impatto dei chatbot per l’autovalutazione dei sintomi e solo il 10% dei pazienti li utilizza per tale servizio.
Quali sono le App per la salute più apprezzate dai pazienti?
Le App per la salute continuano a riscuotere molto successo tanto che l’Osservatorio ha censito a livello internazionale 302 startup che offrono servizi e applicazioni in ambito salute per pazienti, che ricevono un finanziamento medio di 6,8 milioni di dollari.
Le App più scaricate sono quelle per mettere alla prova le abilità mentali (28%), aumentare l’attività fisica (23%) e migliorare l’alimentazione (14%) e tali percentuali sono destinate ad aumentare dopo l’impatto dell’emergenza sanitaria. Il 28% dei 25-34enni usava App per l’alimentazione già prima del Covid mentre il 35% dei 15-44enni utilizzava già app per migliorare l’attività fisica, in entrambi i casi il 17% di chi non le ha mai provate lo farà in futuro. In generale solo il 5% condivide i dati raccolti con il medico, il 67% non lo ha fatto perché non ha avuto necessità e il 13% perché il medico non era interessato a riceverli.
Tuttavia il pensiero dei medici non corrisponde alle aspettative dei pazienti in quanto il 51% dei Medici Specialisti intervistati afferma di essere interessato a ricevere dati su parametri clinici, aderenza alla terapia (48%) e sintomi (42%) del proprio paziente, così come i Medici di Medicina Generale (MMG), soprattutto sui parametri clinici (30%) e l’aderenza alla terapia (26%). Inoltre, una buona percentuale di medici già consiglia alcune App ai pazienti e circa metà lo farebbe in futuro.
Terapie Digitali: un rischio o un’opportunità?
Quando si parla di Terapie Digitali si fa riferimento a delle soluzioni tecnologiche che devono essere clinicamente certificate e autorizzate dagli enti regolatori e che aiutano i pazienti nell’assunzione di un farmaco, favorendo l’aderenza terapeutica, e/o modificando i propri comportamenti.
Il passaggio dalle terapie tradizionali a una parziale implementazione di terapie digitali è un tema fortemente dibattuto e un trend che a livello internazionale è già in atto come dimostrato da Moovecare in Francia, reSET in America e Singapore.
In Italia l’adozione di questi nuovi modelli terapeutici è estremamente ridotta a causa di una scarsa conoscenza della validità clinica di tali soluzioni, motivo riconosciuto dal 70% dei medici specialisti e dal 59% dei MMG come principale ostacolo. Nonostante ciò il 66% dei medici specialisti e il 50% dei MMG ritengono che uno dei principali benefici legato alle Terapie Digitali sia la possibilità di monitorare il paziente con maggiore continuità.
La Telemedicina: uno strumento in continua evoluzione
Negli ultimi anni la Telemedicina è sicuramente uno degli strumenti che in Italia ha subito un forte impulso, ma durante l’emergenza sanitaria ha potuto dimostrare la propria efficacia garantendo ai pazienti di continuare a effettuare visite, consulti e monitoraggi a distanza. Dalla ricerca effettuata dall’Osservatorio nei mesi di aprile e maggio 2020 è emerso che il 62% dei MMG si è “convertito” all’utilizzo della Telemedicina, cioè coloro che non hanno mai utilizzato queste soluzioni vorrebbero farlo in futuro. Fino allo scorso anno, le rilevazioni effettuate mostravano livelli di diffusione di tali applicazioni minimi, con sperimentazioni sporadiche presenti in alcune strutture sanitarie mentre oggi il 78% dei Direttori delle aziende sanitarie reputa la Telemedicina come uno degli ambiti più rilevanti di investimento. Inoltre, il 35% dei Direttori afferma di essersi già attivo nell’adozione di questo strumento mentre un altro 61% dichiara di star facendo propria questa innovazione.
In conclusione, possiamo dire che l’emergenza Covid ha messo in luce le nuove opportunità del sistema sanitario nazionale che dovranno essere cavalcate e su cui sarà necessario investire per portare avanti una trasformazione tecnologica e culturale senza precedenti.
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