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La salute della tiroide “vien mangiando”, anche in caso di tiroidite. Conosciamo le regole alimentari per promuovere la funzionalità della tiroide e scegliere con saggezza i cibi da portare in tavola sia in caso di ipotiroidismo che di ipertiroidismo.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
Non esiste una dieta specifica per la tiroidite, ma esistono alimenti che possono promuovere la salute della tiroide, e altri che contribuiscono a peggiorare i sintomi.
Quando la tiroide si infiamma la fisiologica produzione degli ormoni può risultare alterata, rendendo necessario assumere farmaci o seguire una terapia ormonale sostitutiva. La tiroidite cronica può aumentare il rischio di noduli da analizzare per valutarne la natura, come spiegato nell’articolo "Agoaspirato alla tiroide: indicazioni, esecuzione e risultati."
L’alimentazione può svolgere un ruolo protettivo, ad esempio fornendo sostanze nutritive in grado di ridurre l’infiammazione o stimolare/inibire la produzione degli ormoni tiroidei. Alcuni cibi sono però in grado di interferire con l’assorbimento degli ormoni sostitutivi, in particolare la levotiroxina prescritta in caso di tiroidite di Hashimoto e vanno assunti ad una distanza di tempo di almeno tre-quattro ore dal farmaco.
Le regole generali da seguire a proposito di alimentazione e tiroidite, sempre valide, consentono di programmare una dieta bilanciata e varia:
Ipotiroidismo e ipertiroidismo sono le due complicanze legate alla tiroidite cronica. In entrambi i casi l’alimentazione e la scelta di aumentare o ridurre il consumo di alcuni cibi può contribuire a riportare in equilibrio la produzione ormonale. L’ipotiroidismo di Hashimoto è di gran lunga la forma di tiroidite autoimmune più frequente, e comporta una insufficiente produzione di ormoni tiroidei. In questi casi è consigliato includere nella dieta:
Non vi sono cibi espressamente vietati a chi soffre di ipotiroidismo, purché la dieta sia bilanciata e sana. Basta non esagerare con le quantità, e soprattutto variare moltissimo i menù, in modo da non concentrare ogni giorno uno stesso tipo di alimento o principio nutritivo.
Per quanto riguarda, invece, l'ipertiroidismo, ad esempio legato al morbo di Basedow-Graves, ecco una lista di alimenti da cercare di includere nella dieta:
Come per l’ipotiroidismo, anche per in caso di ipertiroidismo non esistono cibi vietati del tutto, bensì da consumare con moderazione. Tra questi i cibi ricchi di iodio come il pesce azzurro, le alghe, i frutti di mare e i crostacei.
Alcuni alimenti tra quelli citati, e altri di consumo comune, sono considerati interferenti in caso di tiroidite. Significa che contengono sostanze che contribuiscono ad attivare, o a bloccare, l’attività della tiroide quando già malfunzionante. Tra questi i più controversi sono:
Ad influire sulla funzionalità della tiroide sono anche gli interferenti endocrini ambientali, composti chimici e sostanze non alimentari che possono arrivare ai cibi in modo insospettabile. Agiscono mandando in tilt il sistema endocrino, perché la loro struttura chimica è simile a quella degli ormoni tiroidei. Tra questi:
Vi sono molte “bufale” che girano a proposito di cibi dannosi per la tiroide che vanno smontate. Un esempio sono soia e glutine. Nel primo caso, come ampiamente spiegato nell’articolo Soia e tiroide: è vero che fa male?, la pericolosità di questo legume per la ghiandola tiroidea va ridimensionata ampiamente, è sufficiente consumarlo seguendo alcune regole di prudenza.
Una dieta priva di glutine, viene invece consigliata alle persone con tiroidite di Hashimoto. Peccato che il glutine non interferisca con la tiroide, non peggiori i sintomi, e non impedisca l’assorbimento della levotiroxina quando prescritta. L’unico caso in cui una dieta senza glutine risulti effettivamente utile, è quello in cui una diagnosi di celiachia si associ a quella di Hashimoto.6
Le persone con tiroidite autoimmune come quella di Hashimoto sono effettivamente più a rischio di altre patologie autoimmuni come la celiachia, ma solo in questo caso togliere il glutine dalla dieta ha senso.
A scopo protettivo e preventivo, può essere utile assumere cibi e integratori che aiutano la tiroide a funzionare correttamente, come selenio, vitamina D, zinco, magnesio, purché dietro consiglio medico, e dopo aver appurato una effettiva carenza. Seguire una dieta sana e bilanciata, evitando cibi processati e l’eccesso di alcol, e variando più possibile i menù giornalieri è sempre una buona strategia di prevenzione per tutte le disfunzioni endocrine.1,2,6
Per sapere quali analisi servono per scoprire se la tiroide funziona correttamente leggi l’articolo Esami per la tiroide: quali sono e come interpretarli?