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La salute della tiroide “vien mangiando”, anche in caso di tiroidite. Conosciamo le regole alimentari per promuovere la funzionalità della tiroide e scegliere con saggezza i cibi da portare in tavola sia in caso di ipotiroidismo che di ipertiroidismo

Ecco cosa troverai in questo articolo:

  1. Alimentazione e tiroidite: il ruolo della dieta
  2. Tiroidite: cibi consigliati e sconsigliati in caso di ipo e iper tiroidismo
  3. Cibi interferenti e tiroidite
  4. Alimentazione e tiroidite: tra falsi miti e prevenzione
  5. Fonti

Tiroidite dieta

1. Alimentazione e tiroidite: il ruolo della dieta

Non esiste una dieta specifica per la tiroidite, ma esistono alimenti che possono promuovere la salute della tiroide, e altri che contribuiscono a peggiorare i sintomi. 

Quando la tiroide si infiamma la fisiologica produzione degli ormoni può risultare alterata, rendendo necessario assumere farmaci o seguire una terapia ormonale sostitutiva. La tiroidite cronica può aumentare il rischio di noduli da analizzare per valutarne la natura, come spiegato nell’articolo "Agoaspirato alla tiroide: indicazioni, esecuzione e risultati." 

L’alimentazione può svolgere un ruolo protettivo, ad esempio fornendo sostanze nutritive in grado di ridurre l’infiammazione o stimolare/inibire la produzione degli ormoni tiroidei. Alcuni cibi sono però in grado di interferire con l’assorbimento degli ormoni sostitutivi, in particolare la levotiroxina prescritta in caso di tiroidite di Hashimoto e vanno assunti ad una distanza di tempo di almeno tre-quattro ore dal farmaco. 

Le regole generali da seguire a proposito di alimentazione e tiroidite, sempre valide, consentono di programmare una dieta bilanciata e varia:

  • consumare almeno cinque porzioni di alimenti vegetali possibilmente freschi (frutta e verdura), variando ogni giorno anche in base alle stagioni;
  • consumare pasti in cui siano presenti carboidrati amidacei ricchi in fibre, tra cui riso, patate, pasta, meglio se integrali;
  • includere una porzione di latticini di qualità nella dieta quotidiana, variando se possibile;
  • assumere ogni giorno uno quota proteica derivante da legumi, pesce, carne, uova;
  • bere almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno,
  • usare un grasso insaturo, ad esempio l’olio extravergine d’oliva, per condire e insaporire le pietanze, in quantità moderate.1,2 

2. Tiroidite: cibi consigliati e sconsigliati in caso di ipo e iper tiroidismo

Ipotiroidismo e ipertiroidismo sono le due complicanze legate alla tiroidite cronica. In entrambi i casi l’alimentazione e la scelta di aumentare o ridurre il consumo di alcuni cibi può contribuire a riportare in equilibrio la produzione ormonale. L’ipotiroidismo di Hashimoto è di gran lunga la forma di tiroidite autoimmune più frequente, e comporta una insufficiente produzione di ormoni tiroidei. In questi casi è consigliato includere nella dieta:

  • alimenti naturalmente ricchi di iodio tra cui: latticini, uova intere, pesce e in particolare pesce azzurro e merluzzo, alghe;
  • alimenti naturalmente ricchi di selenio: noci del Brasile, tonno, gamberi, tacchino, manzo, pollo, prosciutto, uova, riso integrale, avena;
  • alimenti naturalmente ricchi di zinco: frutti di mare, pollo, legumi, manzo, yogurt, semi di girasole, maiale, cereali.3

Non vi sono cibi espressamente vietati a chi soffre di ipotiroidismo, purché la dieta sia bilanciata e sana. Basta non esagerare con le quantità, e soprattutto variare moltissimo i menù, in modo da non concentrare ogni giorno uno stesso tipo di alimento o principio nutritivo. 

Cibi buoni e da limitare per tiroidite

Per quanto riguarda, invece, l'ipertiroidismo, ad esempio legato al morbo di Basedow-Graves, ecco una lista di alimenti da cercare di includere nella dieta:

  • crucifere come cavolfiori, broccoli e cavolini di Bruxelles, che hanno proprietà antinfiammatorie e inibiscono l’attività tiroidea in questi casi eccessiva;
  • cibi contenenti ferro tra cui: legumi, pollame, carne di manzo e di maiale, uova, cereali integrali, ortaggi a foglia verde. Per assumere il ferro dai cibi vegetali occorre abbinarli ad una fonte di vitamina C, come il succo di limone;
  • cibi naturalmente ricchi di selenio e zinco, proprio come indicato per l'ipotiroidismo;
  • alimenti vegetali naturalmente ricchi di calcio quali: fagioli, erbe aromatiche come salvia e rosmarino, noci e mandorle;
  • alimenti ricchi di vitamina D, in genere bassa nelle persone con ipertiroidismo, tra cui: funghi, frattaglie e fegato di bovino, olio di pesce, uova;
  • grassi “buoni”, ricchi di omega 3, per la funzione riequilibrante della tiroide e l’azione antinfiammatoria. Tra questi spiccano l’olio extravergine d’oliva e l’avocado.

Come per l’ipotiroidismo, anche per in caso di ipertiroidismo non esistono cibi vietati del tutto, bensì da consumare con moderazione. Tra questi i cibi ricchi di iodio come il pesce azzurro, le alghe, i frutti di mare e i crostacei. 

3. Cibi interferenti e tiroidite

Alcuni alimenti tra quelli citati, e altri di consumo comune, sono considerati interferenti in caso di tiroidite. Significa che contengono sostanze che contribuiscono ad attivare, o a bloccare, l’attività della tiroide quando già malfunzionante. Tra questi i più controversi sono:

  • cibi naturalmente gozzigeni tra cui crucifere, radici come le rape e la manioca, i legumi. Sono tutti alimenti salutari e benefici, ma se consumati crudi e in quantità davvero consistenti ogni giorno, possono peggiorare l’ipotiroidismo e portare alla formazione del gozzo;
  • soia e derivati, anche in questo caso solo se consumati in quantità abnormi ogni giorno, interferiscono con l’assorbimento dell’ormone T4 e con la funzionalità tiroidea;
  • alimenti ricchi di grassi, studi sui ratti hanno evidenziato che un elevato consumo giornaliero di grassi saturi è collegato ad un malfunzionamento della tiroide e un’alterazione dell’asse ipofisi-tiroide, con anomalie nelle produzioni dei rispettivi ormoni;
  • tè verde, le catechine presenti in questa bevanda, possono interferire con l’attività della tiroide sempre, va precisato, se assunte in grandi quantità ogni giorno.

Ad influire  sulla funzionalità della tiroide sono anche gli interferenti endocrini ambientali, composti chimici e sostanze non alimentari che possono arrivare ai cibi in modo insospettabile. Agiscono mandando in tilt il sistema endocrino, perché la loro struttura chimica è simile a quella degli ormoni tiroidei. Tra questi:

  • pesticidi sintetici organoclorurati, largamente usati in agricoltura;
  • policlorobifenili (PCB), pesticidi ora fuori legge, ma ancora presenti nell’ambiente;
  • bisfenolo-A, presente nelle plastiche, tra cui quelle per alimenti, vietato solo da pochissimi anni;
  • eteri di difenile polibromurato (PBDE), composti chimici che si trovano in vernici, plastiche, materiale elettrico ecc.;
  • ftalati, composti chimici usati nelle plastiche, negli imballaggi e in tanti materiali che possono contaminare i cibi, specialmente industriali o consumati fuori casa;
  • metalli pesanti, tra cui il cadmio e il piombo, presenti nell’ambiente, possono contaminare cibi e acque.4 

Idea di dieta varia

4. Alimentazione e tiroidite: tra falsi miti e prevenzione

Vi sono molte “bufale” che girano a proposito di cibi dannosi per la tiroide che vanno smontate. Un esempio sono soia e glutine. Nel primo caso, come ampiamente spiegato nell’articolo Soia e tiroide: è vero che fa male?,  la pericolosità di questo legume per la ghiandola tiroidea va ridimensionata ampiamente, è sufficiente consumarlo seguendo alcune regole di prudenza

Una dieta priva di glutine, viene invece consigliata alle persone con tiroidite di Hashimoto. Peccato che il glutine non interferisca con la tiroide, non peggiori i sintomi, e non impedisca l’assorbimento della levotiroxina quando prescritta. L’unico caso in cui una dieta senza glutine risulti effettivamente utile, è quello in cui  una diagnosi di celiachia si associ a quella di Hashimoto.6 

Le persone con tiroidite autoimmune come quella di Hashimoto sono effettivamente più a rischio di altre patologie autoimmuni come la celiachia, ma solo in questo caso togliere il glutine dalla dieta ha senso. 

A scopo protettivo e preventivo, può essere utile assumere cibi e integratori che aiutano la tiroide a funzionare correttamente, come selenio, vitamina D, zinco, magnesio, purché dietro consiglio medico, e dopo aver appurato una effettiva carenza. Seguire una dieta sana e bilanciata, evitando cibi processati e l’eccesso di alcol, e variando più possibile i menù giornalieri è sempre una buona strategia di prevenzione per tutte le disfunzioni endocrine.1,2,6 

Per sapere quali analisi servono per scoprire se la tiroide funziona correttamente leggi l’articolo Esami per la tiroide: quali sono e come interpretarli? 

5. Fonti

  1. Bashar, MD Abu; Begam, Nazia1. Role of dietary factors in thyroid disorders: Current evidences and way forwards. Thyroid Research and Practice 17(3):p 104-109, Sep–Dec 2020. | DOI: 10.4103/trp.trp_7_20
  2. British Thyroid Foundation Thyroid and Diet Factsheets
  3. Medical News Today Hypothyroidism: Foods to Eat and Avoid 
  4. Healthline Hyperthyroidism Diet 
  5. Bajaj JK, Salwan P, Salwan S. Various Possible Toxicants Involved in Thyroid Dysfunction: A Review. J Clin Diagn Res. 2016 Jan;10(1):FE01-3. doi: 10.7860/JCDR/2016/15195.7092. Epub 2016 Jan 1. PMID: 26894086; PMCID: PMC4740614.
  6. Northwestern Medicine Myths about Diet and your Thyroid






Dott.ssa Paola Perria
Autore

Dott.ssa Paola Perria

Giornalista e medical writer, si occupa, da oltre dieci anni, di contenuti divulgativi per il web focalizzati su sanità, alimentazione, stile di vita e benessere con un taglio inclusivo.