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La bronchite acuta è generalmente diagnosticata tramite la valutazione clinica dei segni e dei sintomi riferiti dal paziente e la vista medica, seguite se necessario dalla radiografia del torace.
Gli antibiotici possono essere prescritti per trattare la bronchite acuta e, anche se nel caso della bronchite virale il loro utilizzo non dovrebbe essere previsto, non essendo spesso possibile una distinzione, vengono comunque utilizzati in modo precauzionale, in pazienti con quadri clinici complessi.
È importante ricordare che la bronchite acuta può essere causata sia da virus che da batteri, ma non esistono esami che consentano una diagnosi differenziale. Solitamente i sintomi durano per due settimane, ma possono manifestarsi anche fino a due mesi. Se la problematica persiste, è possibile si tratti di bronchite cronica che ha generalmente un’origine e un trattamento molto diversi da quella acuta.
In questo articolo approfondiremo:
La terapia per la bronchite acuta è costituita generalmente da analgesici (farmaci contro il dolore), antipiretici (farmaci da assumere in caso di febbre), farmaci per la tosse e fluidificanti.
Gli antibiotici vengono prescritti nel caso il medico sospetti una infezione batterica (bronchite batterica) , poiché la terapia antibiotica non è efficace in caso di bronchite virale.
Infatti, è stato dimostrato, oramai da decenni, che non vi è un importante beneficio nell’uso di antibiotici per la cura della bronchite virale che in genere si risolve spontaneamente in circa 12-15 giorni.
Ad ogni modo, le classi di antibiotici più utilizzate che il medico può prescrivere per la bronchite acuta sono:
Bisogna ricordare che assumere un antibiotico quando non necessario, non solo non aiuterà a risolvere il problema di salute, ma espone la persona ad effetti collaterali che potrebbero causare danni.
La scelta dell’antibiotico da prescrivere, da parte del medico, è costruita su un’ampia valutazione generale della situazione e del paziente. Il medico dovrà valutare:
Questi sono solo alcuni dei fattori che il medico prende in considerazione, ma la valutazione è molto ampia e personalizzata in base alla situazione di ogni patologia e al paziente. Anche l’ipotesi di efficacia della cura della bronchite, la sua durata e la precauzione di evitare la resistenza antibiotica, sono importanti criteri di selezione del farmaco.
Il medico sarà molto scrupoloso nella scelta, soprattutto per non esporre il paziente a possibili effetti collaterali in una situazione che non sia di assoluta necessità.
Quando si inizia l’assunzione della terapia antibiotica è fondamentale non interrompere il trattamento o prolungarlo senza indicazione medica (generalmente un trattamento è in media di 5 giorni). Il fattore temporale è strettamente legato con l’efficacia della cura.
È necessario sottolineare che per pazienti con particolari condizioni di salute (ad esempio patologie concomitanti o salute fragile) il medico possa comunque stabilire la necessità di una copertura antibiotica a scopo precauzionale per non aggravare ulteriormente il quadro clinico; ma tale approccio resta comunque riservato a casi particolari.
Gli antibiotici sono in molti casi farmaci salvavita e, sebbene sia fondamentale limitarne l’uso, esistono situazioni di necessità in cui avere accesso alla terapia antibiotica può essere la discriminante sull’esito di una patologia.
Nei casi in cui sia necessaria la loro assunzione è bene conoscere quali siano gli effetti avversi in cui è possibile incorrere.
Innanzitutto, come ogni sostanza o farmaco, esiste la rara possibilità che un individuo sia allergico al principio attivo e qualora si verificasse la reazione anafilattica, è fondamentale rivolgersi immediatamente al medico.
Esistono poi gli effetti collaterali riportati sulla scheda del farmaco, che possono essere più o meno gravi ed interessare diversi organi e apparati.
In ultimo, è importante sottolineare che esistono anche effetti indesiderati comuni, generalmente passeggeri, che colpiscono la maggior parti di coloro i quali assumano questi medicinali:
Già Alexander Fleming, dopo aver scoperto la penicillina, ipotizzò che il fenomeno delle resistenze dei batteri agli antibiotici si sarebbe sviluppato in conseguenza al loro utilizzo.
L’uso degli antibiotici ha rivoluzionato la medicina e la vita dell’uomo consentendogli di guarire da malattie che un tempo erano spesso fatali. Il loro abuso o l’uso ingiustificato determinano una pressione selettiva che fa emergere, moltiplicare e diffondere ceppi resistenti a questi farmaci.
Questo significa che gli antibiotici perdono di efficacia verso quei batteri, anche molto pericolosi per la vita dell’uomo, da cui ci hanno salvato 100 anni fa.
Questo fenomeno è più frequentemente legato alle strutture sanitarie dove l’ambiente e l’uso massiccio di antibiotici ne favoriscono l’insorgenza.
La strada per la risoluzione di questo problema è ancora lunga, ma l’attenzione a livello mondiale è molto alta. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), in occasione dell’Assemblea Mondiale della Sanità (2015), ha diramato addirittura il Piano d’Azione Globale (GAP) per contrastare la resistenza antimicrobica, nell’ambito del quale sono previsti cinque obiettivi strategici con le seguenti finalità:
Secondo l'ultima analisi disponibile del 2016, l’Italia, tra i Paesi Europei, si attesta purtroppo agli ultimi posti per l’andamento della resistenza antibiotica. Siamo infatti terzultimi nella classifica OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e l’impegno per migliorare le performance del nostro Paese dovrebbe essere molto più ampio.
1 Bronchitis.
2 Smith SM, Fahey T, Smucny J, Becker LA. Antibiotics for acute bronchitis. Cochrane Database Syst Rev. 2017 Jun 19;6(6):CD000245. doi: 10.1002/14651858.CD000245.pub4. PMID: 28626858; PMCID: PMC6481481.
3 Braman SS. Chronic cough due to acute bronchitis: ACCP evidence-based clinical practice guidelines. Chest. 2006 Jan. 129(1 Suppl):95S-103S.
4 Fleming A. Nobel Lecture: Penicillin. 1945
5 Antibioticoterapia nella riacutizzazione di bronchite cronica e polmonite comunitaria:
valutazione clinica e strategia di intervento.
6 Antibiotico-resistenza.
7 Global action plan on antimicrobial resistance.
8 Antibiotics.