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Antibiotico per bronchite: quando serve davvero? Il trattamento della bronchite spesso non richiede l'uso di antibiotici, poiché nella maggior parte dei casi la bronchite è di origine virale. Tuttavia, quando il medico sospetta una bronchite batterica, può prescrivere un antibiotico

Gli antibiotici possono essere utili anche nel trattamento della bronchite acuta, che può essere causata sia da virus che da batteri, ma non esistono test specifici per una diagnosi differenziale. Di solito, i sintomi durano circa due settimane, ma in alcuni casi possono persistere anche fino a due mesi. Se la problematica persiste, è possibile si tratti di bronchite cronica che ha generalmente origine e trattamento molto diversi.

È importante evidenziare che gli antibiotici per la bronchite possono essere impiegati in modo precauzionale anche nei pazienti con condizioni cliniche complesse.

In questo articolo approfondiremo:

  1. L’uso degli antibiotici per la bronchite
  2. Come scegliere l’antibiotico per la bronchite 
  3. Effetti indesiderati degli antibiotici per la bronchite
  4. L'antibioticoresistenza: un fenomeno a cui fare attenzione

Pillole di antibiotici per bronchite

1. L’uso degli antibiotici per la bronchite

La bronchite acuta, che può essere causata da virus o batteri, solitamente diagnosticata attraverso un'attenta valutazione clinica dei sintomi segnalati dal paziente e della visita medica, prevede una terapia costituita generalmente da analgesici (farmaci contro il dolore), antipiretici (farmaci da assumere in caso di febbre), farmaci per la tosse e fluidificanti.

Gli antibiotici per la bronchite vengono prescritti solo se il medico sospetta un'infezione batterica (bronchite batterica), poiché non sono efficaci contro la bronchite virale, che di solito si risolve spontaneamente in circa 12-15 giorni.

Le principali classi di antibiotici per la bronchite che il medico può prescrivere sono:

  • Penicilline: antibiotici efficaci principalmente contro i batteri Gram-positivi, poiché agiscono impedendo la formazione della loro parete cellulare, portando così alla morte dei batteri;
  • Chinoloni: scoperti negli anni '60,  sono stati utilizzati per oltre cinquant'anni grazie alla loro elevata potenza e ampio spettro di attività, agendo su diversi tipi di batteri. Recentemente, l’Agenzia Europea del Farmaco e l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) hanno raccomandato un uso più mirato di questi antibiotici per prevenire effetti indesiderati e ridurre il rischio di sviluppare resistenze, che possono rendere i batteri non più vulnerabili a questi farmaci.
  • Macrolidi: antibiotici frequentemente prescritti nei pazienti allergici alle penicilline, poiché bloccano la riproduzione batterica. Tuttavia, è importante notare che i macrolidi possono interagire con altri farmaci, aumentando il rischio di effetti collaterali.

Bisogna ricordare che assumere un antibiotico quando non necessario, non solo non aiuterà a risolvere il problema di salute, ma espone la persona ad effetti collaterali che potrebbero causare danni.

2. Come scegliere l’antibiotico per la bronchite 

La scelta dell’antibiotico per la bronchite, da parte del medico, è costruita su un’ampia valutazione generale della situazione e del paziente. Il medico dovrà valutare:

  • la tipologia di infezione, ovvero quale famiglia batterica la stia provocando. Siccome in alcuni casi, come quello della bronchite, è difficile che si riesca ad individuare esattamente, si preferisce un antibiotico ad ampio spettro. Questo significa che l’antibiotico risulterà efficace contro diverse tipologie di batteri, generalmente quelli più frequenti;
  • la gravità dell'infezione;
  • i possibili effetti collaterali;
  • l’età del paziente e il suo stato immunitario (quindi la sua capacità di reagire all’infezione naturalmente aiutando il farmaco ad agire);
  • le possibili allergie del paziente al principio attivo dell’antibiotico;
  • il costo del farmaco e quindi la possibilità per il paziente di completare tutta la terapia;

Questi sono solo alcuni dei fattori che il medico prende in considerazione, ma la valutazione è molto ampia e personalizzata in base alla situazione di ogni patologia e al paziente. Anche l’ipotesi di efficacia della cura della bronchite, la sua durata e la precauzione di evitare la resistenza antibiotica, sono importanti criteri di selezione del farmaco.

Il medico sarà molto scrupoloso nella scelta, soprattutto per non esporre il paziente a possibili effetti collaterali in una situazione che non sia di assoluta necessità.

Quando si inizia l’assunzione della terapia antibiotica è fondamentale non interrompere il trattamento o prolungarlo senza indicazione medica (generalmente un trattamento è in media di 5 giorni). Il fattore temporale è strettamente legato con l’efficacia della cura.

È necessario sottolineare che per pazienti con particolari condizioni di salute (ad esempio patologie concomitanti o salute fragile) il medico possa comunque stabilire la necessità di una copertura antibiotica a scopo precauzionale per non aggravare ulteriormente il quadro clinico; ma tale approccio resta comunque riservato a casi particolari.

Camice rappresentante un medico, fondamentale nel trattamento della bronchite

3. Effetti indesiderati degli antibiotici per la bronchite

Gli antibiotici sono spesso farmaci salvavita e, sebbene sia fondamentale limitarne l’uso, esistono situazioni di necessità in cui avere accesso alla terapia antibiotica può essere la discriminante sull’esito di una patologia.

Nei casi in cui sia necessaria l'assunzione dell'antibiotico è bene conoscere i possibili effetti collaterali. Innanzitutto, come ogni sostanza o farmaco, esiste la rara possibilità che un individuo sia allergico al principio attivo e qualora si verificasse la reazione anafilattica, è fondamentale rivolgersi immediatamente al medico.

Esistono poi gli effetti collaterali riportati sulla scheda del farmaco, che possono essere più o meno gravi ed interessare diversi organi e apparati.

In ultimo, è importante sottolineare che esistono anche effetti indesiderati comuni, generalmente passeggeri, che colpiscono la maggior parti di coloro i quali assumano questi medicinali:

  • alterazione della flora batterica intestinale: nausea, diarrea, difficoltà digestive;
  • candidosi (infezione da Candida albicans);
  • fotosensibilità (fastidio dato dalla luce);
  • acufeni (disturbi all’udito).

Persona che assume antibiotico contro la bronchite

4. L'antibioticoresistenza: un fenomeno a cui fare attenzione

Già Alexander Fleming, dopo aver scoperto la penicillina, ipotizzò che il fenomeno delle resistenze dei batteri agli antibiotici si sarebbe sviluppato in conseguenza al loro utilizzo.

L’uso degli antibiotici ha rivoluzionato la medicina e la vita dell’uomo consentendogli di guarire da malattie che un tempo erano spesso fatali. Il loro abuso o l’uso ingiustificato determinano una pressione selettiva che fa emergere, moltiplicare e diffondere ceppi resistenti a questi farmaci.Questo significa che gli antibiotici perdono di efficacia verso quei batteri, anche molto pericolosi per la vita dell’uomo, da cui ci hanno salvato 100 anni fa.

Questo fenomeno è più frequentemente legato alle strutture sanitarie dove l’ambiente e l’uso massiccio di antibiotici ne favoriscono l’insorgenza. La strada per la risoluzione di questo problema è ancora lunga, ma l’attenzione a livello mondiale è molto alta. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), in occasione dell’Assemblea Mondiale della Sanità (2015), ha diramato addirittura il Piano d’Azione Globale (GAP) per contrastare la resistenza antimicrobica, nell’ambito del quale sono previsti cinque obiettivi strategici con le seguenti finalità:

  • aumentare la consapevolezza su questo tema sia del personale sanitario che della popolazione generale;
  • rafforzare il sistema di sorveglianza;
  • migliorare il sistema di prevenzione e controllo;
  • ottimizzare l’utilizzo degli antimicrobici sia per la salute umana che animale;
  • aumentare il sostegno alla ricerca e all’innovazione.

Secondo l'ultima analisi disponibile del 2016, l’Italia, tra i Paesi Europei, si attesta purtroppo agli ultimi posti per l’andamento della resistenza antibiotica. Siamo infatti terzultimi nella classifica OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e l’impegno per migliorare le performance del nostro Paese dovrebbe essere molto più ampio.

Fonti

1    Bronchitis. 
2    Smith SM, Fahey T, Smucny J, Becker LA. Antibiotics for acute bronchitis. Cochrane Database Syst Rev. 2017 Jun 19;6(6):CD000245. doi: 10.1002/14651858.CD000245.pub4. PMID: 28626858; PMCID: PMC6481481.
3    Braman SS. Chronic cough due to acute bronchitis: ACCP evidence-based clinical practice guidelines. Chest. 2006 Jan. 129(1 Suppl):95S-103S.
4    Fleming A. Nobel Lecture: Penicillin. 1945
5    Antibioticoterapia nella riacutizzazione di bronchite cronica e polmonite comunitaria:
valutazione clinica e strategia di intervento.
6    Antibiotico-resistenza. 
7    Global action plan on antimicrobial resistance. 
8    Antibiotics. 


Dott.ssa Chiara Mossali

Autore

Dott.ssa Chiara Mossali

Medical writer e consulente in ambito healthcare. Laureata in Biotecnologie. Esperienza nell’ambito della ricerca di laboratorio e nella ricerca clinica. Da circa 10 anni mi occupo di comunicazione e consulenza nel settore healthcare curando progetti e contenuti per medici e pazienti.