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Quando si segue una dieta aproteica, ovvero un piano alimentare a basso contenuto di proteine, può risultare complicato conciliare le proprie esigenze alimentari con la vita professionale e di relazione. Adottando alcuni accorgimenti, i pazienti e i caregiver possono attuare delle strategie per proseguire uno stile di vita sano, con una corretta gestione della propria funzionalità renale senza rinunciare a ricorrenze e incontri conviviali.
Ecco cosa troverai in questo articolo:
La dieta aproteica viene prescritta nei casi di:
L’obiettivo della dieta aproteica per i pazienti che soffrono di insufficienza renale è migliorare la salute e ridurre la progressione del danno a livello dei reni che, se non funzionano correttamente, può provocare un accumulo di urea (sostanza di scarto delle proteine) nel sangue insieme ad altre sostanze tossiche.
La dieta aproteica prevede un massimo di 0.6g – 0.7g di proteine per ogni kg di peso corporeo al giorno e deve essere prescritta da uno/a specialista, che ne monitora attentamente l’andamento per evitare squilibri nutrizionali.1,2
Nella pianificazione della dieta aproteica è fondamentale il ruolo del/della nutrizionista che, in collaborazione con il/la nefrologo/a, può definire la dieta più idonea e personalizzata. Questa, infatti, verrà sviluppata sulla base delle condizioni specifiche del paziente, in rapporto all’andamento della funzionalità renale, alla valutazione clinica e ai parametri di laboratorio, come ad esempio il dosaggio di azoto nel sangue (azotemia).4
Per seguire correttamente la dieta ipoproteica fuori casa e gestire in modo ottimale le proprie esigenze alimentari, è fondamentale un’accurata preparazione del piano alimentare settimanale da aggiornare con le eventuali uscite al ristorante e da condividere con familiari/caregiver.
Sarebbe meglio programmare in anticipo gli eventuali pasti fuori casa per conciliare le proprie esigenze alimentari con cene al ristorante o spuntini al bar, ad esempio orientando il pasto che precede l’uscita fuori casa con un piatto particolarmente privo di proteine per poter mangiare con più serenità.
Se non è possibile una programmazione anticipata, per evitare imprevisti e non rinunciare a un incontro conviviale, un consiglio è quello di portare con sé uno snack aproteico da accompagnare al cibo che è possibile trovare nei luoghi di ristoro così da non essere costretti a non mangiare qualora non ci fossero alimenti adatti.2,5,6,7
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Trovare spuntini salutari fuori casa può essere difficile, quindi è sempre meglio avere sempre con sé un’alternativa sana.
Alcune idee di ricette aproteiche da portare a scuola, al lavoro o in viaggio sono:
Non dimentichiamo poi la possibilità di sfruttare prodotti da forno dietetici appositamente sviluppati per fornire opzioni aproteiche facili da portare con sé.
Se si trascorre la pausa pranzo al bar o in mensa, è preferibile optare per un piatto freddo: in questo caso bisogna selezionare una sola fonte proteica (a scelta tra legumi, pesce, uova e formaggio) accompagnata da verdure fresche, come pomodori o zucchine grigliate. È possibile completare il piatto con del pane (meglio quello aproteico portato da casa) e condire con olio extravergine di oliva, aceto di vino o aceto balsamico, evitando salumi e formaggi stagionati.
Vediamo alcuni esempi:
Se possibile, richiedere il condimento a parte per controllare in autonomia la quantità di sale e salse aggiunte.5,6
La scelta del ristorante potrebbe sembrare un problema di non facile soluzione per chi deve seguire una dieta ipoproteica. È però possibile imparare a scegliere alimenti privi di proteine in ogni menu e portare sempre con sé un’alternativa alimentare che consenta di non saltare il pasto.
Ecco alcune idee su quali piatti preferire dal menu:
Dal momento che il personale del ristorante potrebbe non conoscere le indicazioni dettagliate di un piano alimentare ipoproteico, è importante comunicare le proprie richieste educatamente e senza esitazioni al personale di sala o, ancor meglio, allo/alla chef, specificando che si tratta di esigenze dietetiche inderogabili per motivi di salute.
Chiedere con gentilezza ma con decisione e spiegare nel dettaglio le proprie necessità è solitamente la chiave per essere compresi. Non esitare però a cambiare ristorante se l’accoglienza delle differenti esigenze alimentari non soddisfa le aspettative.
Per adattare meglio i piatti del menù ai requisiti della dieta aproteica, è consigliabile:
Nonostante possa sembrare difficile conciliare una dieta ipoproteica con la vita sociale, è possibile adattare la dieta ipoproteica alle uscite fuori casa comunicando in anticipo telefonicamente le proprie esigenze dietetiche al ristorante prescelto e prendere accordi per il pasto. Si consiglia inoltre di consultare preventivamente il menu nel sito del locale e prediligere ristoranti vegani.
Nonostante questi accorgimenti, può essere utile il supporto di familiari ed amici, o se ritenuto utile, di professionisti della salute mentale per mantenere alta la motivazione alla prosecuzione della dieta.7,10,11