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Una dieta aproteica o ipoproteica consiste nel seguire un piano alimentare con cibi poveri in proteine. Questa dieta viene indicata nei pazienti con patologie come l’insufficienza renale o epatica oppure per malattie che interferiscono con il metabolismo delle proteine. L’obiettivo di questo regime alimentare è migliorare la salute e ridurre il danno a livello dei reni.

Ecco cosa troverai in questo articolo:

  1. Qual è il ruolo delle proteine nella nutrizione?
  2. Dieta aproteica: cos'è e perché si usa?
  3. Quando serve la dieta aproteica?
  4. Quali alimenti scegliere per una dieta aproteica?
    1. Alimenti da prediligere
    2. Alimenti da consumare con moderazione
    3. Alimenti da ridurre o eliminare
  5. Quali sono i possibili effetti collaterali della dieta aproteica e come prevenirli?
    1. Bilanciare i macronutrienti e rispettare il fabbisogno calorico
    2. Integrazione di micronutrienti essenziali
  6. Come gestire i limiti della dieta aproteica?
    1. Dieta aproteica e quotidianità: consigli pratici
    2. Definizione di pasti e porzioni per soddisfare necessità nutrizionali e fabbisogno calorico
    3. Identificare gli alimenti "sicuri"
    4. Dieta aproteica e benessere psicologico
Medico nutrizionista che sviluppa dieta aproteica

1. Qual è il ruolo delle proteine nella nutrizione?

Le proteine sono molecole formate da una sequenza di singoli elementi chiamati aminoacidi. Il nostro corpo ha bisogno di proteine e aminoacidi per supportare la crescita e il mantenimento delle cellule, dei tessuti e per sostenere tutte le funzioni fisiologiche dell’organismo.

Le proteine vengono introdotte con l’alimentazione e possono essere di origine vegetale o animale, differendo per composizione in aminoacidi e digeribilità.

L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare raccomanda alle persone sani di consumare  almeno 0,83 g di proteine per kg di peso corporeo al giorno.1-4

2. Dieta aproteica: cos'è e perché si usa?

Una dieta a basso contenuto proteico, indicata ad esempio per persone con insufficienza renale, prevede di limitare la quantità di proteine consumate, ovvero una quantità di 20-50 grammi di proteine al giorno, a seconda del piano alimentare. La dieta aproteica deve essere prescritta dallo/a specialista che ne monitorerà attentamente l’andamento per evitare squilibri a livello nutrizionale.5-7

3. Quando serve la dieta aproteica?

La dieta aproteica è indicata in caso di grave riduzione della funzionalità renale oppure per patologie come l'omocistinuria e la fenilchetonuria. Vediamole più in dettaglio:

  • insufficienza renale: la dieta aproteica contribuisce a rallentare il peggioramento della malattia, a ridurre i livelli di urea nel sangue, a garantire un adeguato apporto calorico e ad evitare la malnutrizione. Indicativamente l’apporto proteico giornaliero è pari a 0.6g/kg – 0.7g/kg di peso corporeo;
  • omocistinuria: è una condizione ereditaria rara per cui l’organismo non è in grado di scomporre completamente l’aminoacido metionina, con conseguente accumulo e aumento di una sostanza chimica chiamata omocisteina. La diagnosi avviene intorno ai 5 anni e la dieta ipoproteica è studiata per ridurre la quantità di metionina assunta con il cibo;
  • fenilchetonuria: è una malattia rara che si verifica quando non viene prodotto l'enzima che metabolizza l’aminoacido fenilalanina, il cui accumulo nell’organismo causa problemi neurologici. Per la fenilchetonuria è consigliata una dieta a bassissimo contenuto proteico che prevede solo la quantità minima di fenilalanina necessaria per una crescita e uno sviluppo sani.

La dieta aproteica viene prescritta da un team multidisciplinare di specialisti, tra cui nefrologo/a e nutrizionista. È fondamentale eseguire controlli periodici, inclusi gli esami del sangue per monitorare quei valori biochimici (es. quantità di azoto nel sangue e nelle urine) che consentono ai medici di verificare i benefici della dieta aproteica sulla funzionalità renale e sulla salute complessiva dei pazienti.5,6,8-17

4. Quali alimenti scegliere per una dieta aproteica?

Con la dieta aproteica è importante limitare i cibi ad alto contenuto di proteine aumentando invece l'assunzione di cibi a basso contenuto proteico.

4.1 Alimenti da prediligere

Sostituire parte dei cibi di origine animale con verdure e cereali è un modo efficace per ridurre l'assunzione di proteine. Si consiglia quindi l’assunzione di:

  • mele, pere, pesche, pompelmi (esclusa la frutta secca);
  • pomodori, asparagi, peperoni, broccoli, verdure a foglia verde;
  • pasta, pane e prodotti da forno in versione aproteica;
  • avocado, olio d'oliva, olio di cocco;
  • erbe, spezie. 5-7,18

Pera, mela e arancia a fettine

4.2 Alimenti da consumare con moderazione

Questi alimenti hanno tendenzialmente un basso contenuto proteico, ma sono da assumere con attenzione:

  • carne e pesce;
  • mais;
  • zucchero;
  • caramelle senza gelatina;
  • tè, caffè;
  • marmellate e gelatine di frutta;
  • maionese;
  • burro;
  • salse, condimenti preconfezionati.

4.3 Alimenti da ridurre 

I seguenti cibi hanno un elevato contenuto proteico e pertanto andrebbero assunti sporadicamente o limitati:

  • uova;
  • prodotti lattiero-caseari;
  • fagioli, piselli, lenticchie;
  • alimenti a base di soia;
  • frutta secca;
  • gelatina.

5. Quali sono i possibili effetti collaterali della dieta aproteica e come prevenirli?

Una dieta aproteica seguita sotto stretto controllo medico ha limitati effetti collaterali. Questo perché un'attenta pianificazione garantisce l’assunzione di una giusta quantità di calorie e nutrienti, senza compromettere la funzionalità renale. 

In caso contrario, una carenza proteica può avere effetti dannosi sulla salute, tra cui compromissione del sistema immunitario, perdita muscolare e indebolimento osseo. Tra i sintomi di una carenza di proteine troviamo:

  • gonfiore agli arti;
  • basso contenuti di ferro nel sangue (anemia);
  • perdita di capelli e unghie fragili.

Inoltre, gli alimenti ad alto contenuto proteico forniscono una buona quantità di micronutrienti chiave (es. vitamina B, ferro, zinco, magnesio), quindi limitarne l’assunzione  senza supervisione può determinare una carenza di tali elementi.6,16,17,19

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5.1 Bilanciare i macronutrienti e rispettare il fabbisogno calorico

È importante compensare la riduzione delle proteine con un aumento di altri nutrienti per garantire un consumo adeguato di calorie a mantenere un peso sano prevenendo la malnutrizione. Per raggiungere le calorie giornaliere, se indicato dal team medico, si possono inserire nella dieta:

  • grassi sani presenti nei seguenti alimenti:
    • mais, semi di girasole;
    • olive, arachidi, olio di cocco;
    • avocado.
  • carboidrati sani e complessi, presenti nei seguenti alimenti:
    • avena o orzo;
    • patate, zucca, zucchine, cavoli, carote, peperoni;
    • mele, pere, frutti di bosco, anguria.6,18

Allo stesso tempo, a differenza di pane, pasta e prodotti da forno convenzionali che contengono proteine non nobili, carne e pesce preservano un apporto di proteine nobili. Pertanto, potrebbe essere utile al fine di rispettare il fabbisogno energetico e nutrizionale sostituire i primi con prodotti simili ma aproteici, e consumare con moderazione gli alimenti contenenti proteine nobili

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5.2 Integrazione di micronutrienti essenziali

Essendo la dieta aproteica incentrata su prodotti di origine vegetale, il rischio principale è quello di eliminare le fonti di ferro facilmente assorbibile, contenuti in molti prodotti di origine animale. Bassi livelli di ferro possono causare anemia, una condizione correlata a:

  • affaticamento;
  • scarsa concentrazione;
  • disturbi del sonno;
  • problemi cardiovascolari;
  • progressione dell’insufficienza renale.

Le verdure a foglia verde e molti cereali sono ottime fonti di ferro. Aggiungendo ad essi alimenti ricchi in vitamina C (es. kiwi, agrumi, broccoli, peperoni), se ne facilita l’assorbimento del ferro ma questo deve sempre essere tenuto sotto controllo tramite gli esami ematici.

Poiché la dieta aproteica viene tendenzialmente prescritta a coloro che hanno problemi a livello renale, i sali come il sodio e i minerali come potassio e fosforo vanno assunti con molta cautela. Questi elementi possono infatti sovraccaricare i reni con il rischio di un ulteriore danno d’organo.

Cavolo, funghi bianchi crudi, cetriolo, peperone, carote, zucchine, sono esempi di verdure povere in potassio e fosforo e, quindi, consigliate nella dieta aproteica.6,18

6. Come gestire i limiti della dieta aproteica?

Seguire una dieta implica un cambio di abitudini e di stile di vita. Mantenere la motivazione nel tempo non è sempre facile, perché un regime alimentare controllato potrebbe implicare qualche difficoltà gestionale e un impatto psicologico. Questo può accadere anche nel caso della dieta aproteica ed è, quindi, importante mettere in atto strategie per riuscire a seguire la dieta correttamente e con costanza.5-7

6.1 Dieta aproteica e quotidianità: consigli pratici

Seguendo alcune semplici indicazioni è possibile gestire dieta aproteica più agevolmente:

  • tenere un diario dove indicare quotidianamente quali pietanze preparare a colazione, pranzo e cena;
  • variare ricette e alimenti per evitare di mangiare sempre gli stessi cibi;
  • utilizzare prodotti aproteici appositamente formulati per non rinunciare al gusto, come pasta, pane o prodotti da forno dietetici;
  • fare una lista della spesa accurata inserendo tutti gli alimenti a basso contenuto proteico;
  • annotare i ristoranti che abbiano un menu compatibile con la dieta aproteica.5-7

 

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6.2 Definizione di pasti e porzioni per soddisfare necessità nutrizionali e fabbisogno calorico

Ogni pasto deve includere diversi alimenti tra frutta, verdura e cereali complessi in modo che sia il più completo possibile sia per calorie che per composizione nutrizionale. Il team medico stabilirà le quantità opportune in base al livello della funzionalità renale, al peso corporeo e allo stile di vita.5-7,18

6.3 Identificare gli alimenti "sicuri"

Il/La nutrizionista indicherà gli alimenti a basso contenuto proteico che si possono assumere frequentemente, con moderazione o quelli da ridurre. Tenere tale elenco a portata di mano renderà più facile fare la spesa e preparare i propri pasti.

6.4 Dieta aproteica e benessere psicologico

Una delle difficoltà nella dieta aproteica potrebbe essere l’impatto emotivo e, talvolta, una riduzione della qualità della vita. Per questa ragione, può essere utile il supporto di professionisti della salute mentale. Un dialogo collaborativo contribuisce a mantenere la motivazione e l’equilibrio psico-fisico per un benessere generale.

Inoltre, avere il sostegno di amici e familiari è importante per raggiungere gli obiettivi soprattutto a lungo termine. Il loro supporto può essere di tipo:

  • emotivo: ascoltare nei momenti di difficoltà; motivare e mantenere le relazioni interpersonali;
  • pratico: aiutare con la spesa e nella preparazione di pasti; scegliere il ristorante più adeguato.

La dieta aproteica rappresenta una terapia dietetico-nutrizionale fondamentale per chi ha specifiche patologie che danneggiano i reni. Seguire le indicazioni degli specialisti è la chiave per ottenerne il massimo beneficio.20-22

Bibliografia

  1.       Mirzaei H, Raynes R, Longo VD. The conserved role of protein restriction in aging and disease. Curr Opin Clin Nutr Metab Care. 2016 Jan;19(1):74-9. doi: 10.1097/MCO.0000000000000239. PMID: 26560522; PMCID: PMC4807119;
  2.     Wali, J.A., Milner, A.J., Luk, A.W.S. et al. Impact of dietary carbohydrate type and protein–carbohydrate interaction on metabolic health. Nat Metab 3, 810–828 (2021);
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  4.     European Food Safety Authority (EFSA), EFSA sets population reference intakes for protein, 2012 (Ultimo accesso 31. 07.2023);
  5.     Fondazione Italiana Rene, La dieta per nefropatici: ipoproteica e non dimagrante, 2019 (Ultimo accesso 31. 07.2023);
  6.     Kidney Nutrition Institute, Is a VERY LOW protein right for you?, 2019 (Ultimo accesso 31. 07.2023);
  7.     National Kidney Foundation, Low-Protein Recipes, 2015 (Ultimo accesso 31. 07.2023);
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  22. Mayo Clinic, Social support: a necessity for weight loss, 2021 (Ultimo accesso 31. 07.2023).

Dott.ssa Clelia Palanza
Autore

Dott.ssa Clelia Palanza

Biologa e Medical Writer, si occupa di comunicazione e content strategy in ambito medico-scientifico. La sua attività si concentra principalmente nella realizzazione di articoli per il web e organizzazione e reportistica di convegni e advisory board.