La dispnea da ansia è la sensazione di mancanza di respiro o non riuscire a far entrare sufficiente aria nei polmoni causata non da disturbi fisici, anche gravi, come infarto o polmonite, ma associata strettamente a momenti di forte ansia, più frequentemente ad attacchi di panico
Ecco cosa troverai nell’articolo:
La dispnea da ansia, anche detta psicogena, è la sensazione che manchi il respiro, la cosiddetta fame d’aria, che porta poi all’iperventilazione, ossia l'aumentata frequenza di atti respiratori al minuto che si manifesta con una respiri più brevi, ma frequenti e profondi.
Come conseguenza, se questo pattern di respirazione si protrae nel tempo, può causare una riduzione di anidride carbonica nel sangue con segni e sintomi che si manifestano in tutto il corpo come vertigini, formicolii fino a perdita di coscienza transitoria. Questa reazione può aumentare lo stato di agitazione che la persona percepisce, generando, così, un circolo vizioso.1,2,3
La dispnea da ansia fa parte dei sintomi fisici che possono essere causati dall’ansia, una risposta fisiologica che il corpo umano mette in atto in situazioni che innescano lo stimolo della paura, benché non ci sia un pericolo reale.
L’iperventilazione è il sintomo più comune di dispnea da ansia, che può presentarsi sia di giorno che di notte. Altri sintomi, che possono verificarsi in concomitanza, sono:
Sebbene possa capitare ad ogni persona di soffrire almeno una volta nella vita di ansia, come nel caso dell’ansia da prestazione, è importante non sottovalutare la problematica e rivolgersi a personale specializzato, qualora questo provochi disagio o si verifichi di frequente.1,2,3
La dispnea è un sintomo molto frequente ed è dovuto alla “reazione di attacco o fuga” che si innesca in modo del tutto involontario in caso di ansia o attacchi di panico. Questa si verifica in risposta allo stimolo della paura, dando la sensazione che manchi l’aria o il respiro, per spingere il corpo ad aumentare la frequenza respiratoria e far aumentare così i livelli di ossigeno nel sangue affinché arrivi ai muscoli e si possa correre più velocemente.
In realtà, il tentativo di introdurre più ossigeno nel corpo comporta un pattern di respirazione che, come abbiamo visto prima, sbilancia l’equilibrio tra ossigeno introdotto con l’inspirazione ed anidride carbonica rilasciata con l’espirazione a discapito dei livelli di quest’ultima nel sangue.
Al medesimo scopo aumenta la frequenza cardiaca e spesso anche la temperatura corporea ma, non essendoci un pericolo reale, tale sintomatologia porta ad un aumento dello stress che esacerba il disturbo stesso, creando un circolo vizioso spesso difficile da gestire autonomamente.1,3,4
È spesso difficile distinguere tra la dispnea dovuta ad un attacco d'ansia e quella dovuta ad una patologia fisica, anche grave. Le principali patologie che devono essere escluse sono:
Tra i test che possono aiutare ad escludere le condizioni più gravi che hanno sintomi affini alla dispnea da ansia ci sono:
L’emogasanalisi, invece, può essere utile per valutare la riduzione dei livelli di anidride carbonica nel sangue durante un episodio di dispnea da ansia che comporti forti alterazioni del pattern respiratorio. Certamente per chi soffre d’ansia è più probabile che la mancanza di respiro sia dovuta allo stato ansioso, ma nel caso di dubbio è sempre consigliabile rivolgersi al/alla medico/a perché possano essere escluse cause fisiche.1,3,5
La dispnea, se è l’unico sintomo presente, di per sé non è pericolosa, ma può generare un forte malessere, portare a svenimenti e peggiorare lo stato ansioso in chi ne fa esperienza eventi che, in base al contesto, possono mettere in pericolo. Pertanto, anche nel caso in cui la dispnea sia dovuta all’ansia, è consigliabile non sottovalutare la problematica e rivolgersi a personale specializzato per la risoluzione.1
Nell’immediato, è sempre importante cercare di ridurre l'iperventilazione in tempi brevi e poi consultare un/una medico/a perché la situazione non si ripresenti.1,3
Allo stesso tempo, poiché la sensazione di mancanza del respiro può essere segno di una condizione patologica anche pericolosa per la vita, si consiglia di recarsi al pronto soccorso:
Nel momento in cui si verifica un attacco d’ansia con dispnea è fondamentale cercare di mantenere la calma, benché non sia semplice. È possibile mettere in atto alcune strategie, come camminare o fare esercizi di respirazione.
In particolare, gli esercizi di respirazione devono essere finalizzati a bilanciare gli effetti dell’iperventilazione, quindi, a riportare i livelli di anidride carbonica nel sangue a valori fisiologici riducendo l’ossigeno introdotto nei polmoni. Per farlo, ad esempio, si può provare a:
Si consiglia in ogni caso di rivolgersi a personale specializzato per una risoluzione duratura. È possibile, infatti, che si renda necessaria una terapia farmacologica che aiuti nella gestione dell’ansia in via preventiva o per un utilizzo “al bisogno”. I farmaci più utilizzati in questi casi sono antidepressivi e benzodiazepine.6,7,8
Il metodo principale per la prevenzione della dispnea da ansia è la risoluzione delle problematiche psicologiche che la determinano. Si consiglia, pertanto, di intraprendere un percorso di psicoterapia con psicoterapeuti abilitati.
È noto, inoltre, che praticare regolarmente esercizi di respirazione, meditazione, yoga e sottoporsi all’agopuntura riducano i livelli di stress determinando, così, una minor incidenza degli attacchi d’ansia.1,7,8